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Economia

“Giustizia e Trasparenza”: «Esclusi dal comitato amministrativo, valuteremo il ricorso»

La lista di minoranza all’interno del Consorzio di Bonifica: «Bene l’impegno per una maggiore trasparenza. Il sistema elettorale è anacronistico. Bocciata la nostra proposta di ridurre gli emolumenti dei vertici del Consorzio»

Nella prima riunione del Consiglio di Amministrazione del Consorzio Bonifica di Piacenza i consiglieri di “Giustizia e Trasparenza” – la lista alternativa alle associazioni di categoria locali - Fabrizio Binelli, Giuseppe Castelnuovo, Andrea Reggi sono intervenuti in ordine al punto dell’ordine del giorno relativo alla presa d’atto degli esiti della consultazione elettorale. «A tal proposito – commentano – abbiamo rilevato le incongruenze e gli anacronismi delle procedure elettorali previste dalla legge regionale vigente e dallo Statuto. Di fatto la negazione del diritto al voto elettronico impedisce una dignitosa partecipazione al voto dei consorziati e contribuenti, mentre il voto per sezioni consente una rappresentanza in Consiglio addirittura per censo, attribuendo più rappresentanti non in base al numero di voti ma al livello di contribuenza, una procedura superata dai tempi della Rivoluzione Francese. Pur consapevoli delle diversità di vedute all’interno del CdA, la lista ha chiesto che si apra un dibattito interno al fine di ricercare proposte operative e concrete da rivolgere alla Regione per arrivare ad una modifica efficace e ragionevole della normativa vigente, che oggettivamente deprime la rappresentanza effettiva dei contribuenti. Quanto all’obiettivo della trasparenza abbiamo ottenuto l’assicurazione del neo presidente Bisi circa la possibilità di assistere alle riunioni del CdA in streaming e possibilmente anche in presenza da parte di consorziati, naturalmente nelle modalità consentite dalle disposizioni di prevenzione dai contagi in corso».

«Non abbiamo invece apprezzato il diniego alla richiesta di includere un rappresentante di GeT nell’ambito del Comitato Amministrativo, tenuto conto del fatto che circa il 30% degli elettori hanno votato la nostra lista, condividendone gli obiettivi, nella sezione 1 e 2. Sul punto, considerata l’insoddisfacente risposta fornita dall’ex presidente Calandri, inoltreremo specifico quesito alla Regione, riservandoci, in caso di ulteriore diniego, di ricorrere al Tar. Successivamente abbiamo provveduto a segnalare il nominativo di un revisore dei conti di nostra fiducia, come previsto dallo Statuto. Infine abbiamo dichiarato di rinunciare al compenso riservato ai componenti del CdA, chiedendo altresì un ridimensionamento del compenso del Presidente e dei vice presidenti. Con nostro dispiacere tale invito non è stato accolto. Peccato, sarebbe stato un segnale incoraggiante di spirito di servizio alla comunità dei consorziati».

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