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Gli effetti del clima sulla nostra salute, un italiano su quattro soffre per il tempo

L'uomo è esposto alle condizioni meteorologiche dell'ambiente, in ogni istante della sua vita e già in quella intrauterina, per gli effetti che i fattori climatici inducono sulla madre. L'azione del clima, qualunque esso sia, si manifesta con una reazione generale dell'organismo, mutevole, per il susseguirsi delle stagioni. L’influenza degli eventi meteorologici sull'uomo e sul suo comportamento, la Biometeorologia  è una scienza  molto antica e già studiata da Ippocrate e da Aristotele.

A Piacenza, il clima è stato definito come “Cfa”, secondo la classificazione di Koppen e Geiger, cioè un clima temperato umido, con estate calda, dove la temperatura media del mese più caldo supera i 22° C (soprattutto in Pianura Padana), con una media di 13.1° C e 781 mm di piovosità media annuale. Le meteoropatie (o sindrome di Balzac), determinano un malessere di tipo psico-fisico che accade in coincidenza con i cambiamenti climatici e nella maggioranza dei casi si verificano in zone del corpo già deboli: l'esito di un arto fratturato,  la zona anatomica  di un precedente intervento chirurgico, oppure i tratti critici della colonna cervicale e lombosacrale, ma in particolare, si riacutizzano le  malattie polmonari, cardiache e reumatiche. I tessuti sani sono caratterizzati da un buon equilibrio tra liquidi extra-cellulari ed intra-cellulari e non soffrono per piccole variazioni della pressione atmosferica. Le zone già colpite da qualche evento avverso, sono invece caratterizzate da un aumento dei liquidi extracellulari, quindi, le variazioni di pressione sono poco tollerate e di conseguenza, quando cambia il clima, si genera uno stato infiammatorio. 

Le persone che soffrono di dolori diffusi di fronte ai cambiamenti di tempo, probabilmente, hanno una situazione di abbondanti liquidi extra-cellulari in tutto il corpo e questo indica uno stress metabolico  generalizzato che è rilevabile  da un esame tissutale,  la  misura della bioimpedenza BIA -ACC. Per questa rilevazione sono necessari cinque minuti e si effettua tramite quattro patch cutanei che vengono posizionati  sulle mani e sui piedi. 1 italiano su 4 soffre di disturbi legati al tempo.  I sintomi delle meteoropatie, sono per lo più  di carattere psicologico, spesso si tratta di lieve depressione, sbalzi di umore, ansia, stanchezza, insonnia e vertigini e a questi, si aggiungono anche veri e propri disturbi fisici, quali: cefalea, nausea, dolori cervicali, asma, tachicardia, dolori articolari. Tra le possibili cause, il sistema di termoregolazione, cioè quel meccanismo che permette di mantenere la temperatura del corpo costante, indipendentemente dal freddo o dal caldo. Quando questo sistema non funziona correttamente, l'organismo non riesce ad adattarsi ai cambiamenti meteorologici, ma anche il sistema delle ghiandole endocrine che risponde in modo inadeguato alle variazioni atmosferiche e altera la produzione degli  ormoni fondamentali per il nostro benessere: serotonina, adrenalina ed  endorfine. In Italia di meteoropatie ne soffre il 25 -30% della popolazione (circa  18 milioni di persone) e, secondo l'Istituto di Biometeorologia  del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cern) di Firenze, 1 italiano su 4 soffre di disturbi legati al tempo. 

Il centro più importante del nostro organismo, attraverso il quale agiscono gli stimoli meteorologici e ambientali è situato nell'ipotalamo che condiziona tutto il sistema neuroendocrino ed in esso ha sede un vero centro di controllo e di regolazione della temperatura corporea. Nell'uomo, la temperatura del corpo rimane costante intorno ai 36.5° C, qualunque sia l'oscillazione termica dell'ambiente e tale limite viene rispettato anche in condizioni climatiche estreme; questo è possibile perché l'organismo attiva, in pochi secondi, un complesso sistema di termoregolazione. Le malattie da vento o anemopatie, possono interessare tutto l'organismo, ma gli effetti principali si verificano soprattutto sul cuore e sui vasi arteriosi, le cui cellule sono in grado di percepire maggiormente le variazioni elettriche nell'ambiente, tanto che, secondo alcuni  Bioclimatologi, l'incidenza di infarti e ictus aumenta nelle giornate ventose. La tipica sindrome meteoropatica è quella provocata dai venti caldi carichi di elettricità positiva e i loro effetti patologici si manifestano, in modo particolare a danno degli apparati cardiovascolare, respiratorio e del sistema nervoso. 

L'umidità ha un ruolo patologico importante provocando  una accresciuta termolisi che  determina, nell'uomo, la comparsa di lesioni articolari, ma  è anche terreno di coltura per la riproduzione di virus e batteri. Le articolazioni, infatti, sembrano essere dei sistemi bersaglio delle perturbazioni meteorologiche, soprattutto per la loro modesta capacità di termoregolazione.  L'umidità relativa dell'aria in situazioni di benessere varia dai 35 al 65% e non dovrebbe mai essere superato il valore del 50% con temperature maggiori di 26° C.  E' possibile diagnosticare le meteoropatie,  attraverso un test  (Gualtierotti -Tromp) che controlla il funzionamento dell'ipotalamo; è estremamente semplice ed indolore e verifica il sistema  di termoregolazione, attraverso la misurazione della temperatura  del palmo delle mani.  Dagli stili di vita, l'alimentazione ed alcune terapie (idroterapia, agopuntura, omeopatia, fitoterapia), possono arrivare validi alleati.

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