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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Gomma e Plastica, il 28 novembre lo sciopero regionale 

I sindacati confederali: «Ancora una volta le aziende decidono di aumentare gli utili passando dalle tasche dei lavoratori invece che perseguire la via dell'innovazione nelle sfide che pone il mercato»

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di IlPiacenza

"La posizione della Federazione Gomma e Plastica non cambia. Dei 30 euro di aumento previsti sui minimi al livello medio da gennaio 2018, come da Contratto Collettivo Nazione di settore siglato il 10 dicembre 2015, solo circa 11 euro potrebbero effettivamente venire riconosciuti dalle controparti. Secondo Federgomma e Plastica l'art. 70 del contratto prevede un automatismo in perdita e il conseguente ricalcolo dell' aumento economico". Si legge in una nota di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil. 

«Le aziende sostengono, in base a indici istat, che il costo della vita sarebbe rimasto sostanzialmente stabile nel corso dell'ultimo anno. Di tutt'altro parere è la lettura che sostengono unitariamente Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil, i quali ritengono che proprio sulla base di quell'articolo si debba aprire una discussione di merito con l'obbiettivo di un accordo che possa trovare soluzioni utili a salvaguardare i risultati ottenuti in fase di rinnovo».

«E' per questo motivo che dal 27 ottobre 2017 è stato  proclamato lo stato di agitazione Nazionale che porterà entro la fine di novembre alla programmazione di iniziative di sciopero su tutto il territorio Italiano per un totale di 8 ore, che per l'Emilia Romagna si concretizza nella gioranta di giovedì 28 Novembre. Riteniamo inaccettabile la posizione dalle controparti che, oltre  a una ricerca continua della frammentazione dei contratti di lavoro e dei continui tentativi di indebolire i diritti dei lavoratori perorando la causa dei costi troppo elevati e non più competitivi, oggi intendono portare un attacco direttamente agli istituti economici concordati. Quello che sta avvenendo oggi è una lettura ed un' intepretazione del tutto unilaterale dell'accordo e di quel articolo che applicato in quella maniera ne strumentalizza e ribalta in senso opposto significato e intesa».

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