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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Grana Padano, Confagricoltura: «La produzione chiede da anni un confronto sui piani produttivi»

Confagricoltura Piacenza: «La nostra è un’azione voluta dagli allevatori che rappresentiamo»

“Non si tratta certo di una trovata ferragostana” – replica duramente Confagricoltura Piacenza alle critiche pervenute in seguito all’azione intrapresa contro le politiche di non sviluppo del Consorzio di Tutela del Grana Padano. “Ci siamo mobilitati facendoci portatori di un dissenso che da anni viene manifestato da parte allevatoriale e che è sempre stato ignorato. Sottolineiamo che la nostra critica è volta non tanto al prossimo piano produttivo (ammesso che venga deliberato), quanto alla linea che dal 2006 ad oggi è stata tenuta dal Consorzio e perpetrata attraverso i piani produttivi attuati sino ad oggi. Per quello che verrà ci resta, quantomeno, il beneficio del dubbio. Gli allevatori che rappresentiamo e del cui malcontento ci siamo fatti portavoce, vorrebbero un netto cambio di prospettiva. Le raccomandazioni dell’Autorità garante della concorrenza chiaramente riportate nel bollettino n.22 del 2017 erano già frutto di diversi interpelli. In questo importante documento l’Agcm rammenta l’inadeguatezza di intese restrittive se non per un periodo di tempo limitato, chiede di evitare un uso strumentale dei piani produttivi, rimarca l’esigenza di monitorare la rappresentatività della componente agricola nell’ambito delle decisioni assunte dal Consorzio. Raccomandazioni a nostro avviso disattese e relativamente alle quali più volte gli allevatori hanno chiesto di aprire un dialogo. E’ proprio considerando la possibilità che in sede ministeriale si possa addivenire all’auspicato confronto che abbiamo deciso di dare voce alle preoccupazioni di parte allevatore supportandole con l’analisi delle normative europee e nazionali in merito. Ben venga dunque il confronto tra le parti, certo, fa specie che la prospettiva di dialogo sia indicata da chi non ha mai voluto sentire le nostre ragioni e che pertanto non riteniamo ormai che possa essere un interlocutore attendibile. La spinta che abbiamo ricevuto dalla base associativa di avviare questo percorso oggi non può più trovare sbocco nell’ulteriore sterile tentativo di farsi ascoltare da chi per anni ha applicato i piani produttivi in modo a nostro avviso al di fuori dello spirito dei regolamenti Ue, ma auspichiamo che il ministero possa esercitare l’arbitrato necessario. Ribadiamo che l’unico scopo di Confagricoltura Piacenza è quello di ridare dignità all’attività imprenditoriale degli agricoltori, finalità comune alla ratio delle norme europee sulle produzioni Dop e Igp”.

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