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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Grano, Cai: all'Emilia-Romagna la medaglia d'oro delle rese con un +20%

Nelle strutture Cai della Regione oltre 2 milioni di quintali gestiti, Ferrara e Bologna le province più produttive

Va all’Emilia Romagna la medaglia d’oro delle rese 2021: dai 60 quintali per ettaro nel riminese, alle punte di 90 nell’area bolognese, la produzione di grano di quest’anno segna un incremento medio del 20% circa su tutto il territorio regionale, in netta controtendenza rispetto allo scenario nazionale.

È quanto comunica CAI – Consorzi Agrari d’Italia che ha tracciato un bilancio della campagna del grano ormai conclusa in Emilia Romagna, ad eccezione di qualche piccola zona collinare nel reggiano.

Nei quasi 220mila ettari di grano duro e tenero coltivati nella regione, i cereali raccolti presentano ovunque pochissime impurità e proteine molto alte, a testimonianza di una eccellente qualità che rende questa campagna la migliore dell’ultimo decennio. A guidare la classifica della produzione di grano tenero è la provincia di Ferrara con i suoi 33mila ettari dedicati a questa coltivazione, seguita da Bologna con 27 mila ettari e Piacenza con quasi 15mila ettari.

Graduatoria analoga anche per il frumento duro con Ferrara (15mila ettari), Bologna (12mila ettari) a guidare e Ravenna sul terzo gradino del podio con 9mila ettari di terreno coltivati. Particolarmente significativo, in base alle rilevazioni della Borsa Merci di Bologna, l’aumento dei prezzi rispetto allo scorso anno, con un + 15% per il grano tenero che si attesta intorno ai 230 euro a tonnellata, +25% per l’orzo quotato 200 euro a tonnellata, mentre il grano duro viaggia sui 310 euro a tonnellata (+5%).

Cai – Consorzi Agrari d’Italia conferma la leadership regionale nella gestione dei cereali con oltre 2 milioni di quintali conferiti presso le proprie strutture. Soci e conferitori CAI, inoltre, grazie agli accordi di filiera e ai contratti di coltivazione stipulati da Consorzi Agrari d’Italia con alcuni tra gli attori principali del mercato, sono riusciti a strappare una remunerazione aggiuntiva che ha raggiunto punte di 20 euro a tonnellata. 

«È stata un’ottima annata per la quantità e per la qualità del raccolto in Emilia Romagna e siamo molto soddisfatti della fiducia che gli agricoltori hanno riposto nelle nostre strutture e nei nostri servizi – spiega Antonio Ferro, vicepresidente di CAI -. La strada da seguire, insieme ai nostri tecnici, è quella di continuare a investire sulla qualità per valorizzare, attraverso gli accordi di filiera, il lavoro di migliaia di aziende ed il vero Made in Italy».

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