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Economia

I benzinai: «Non scioperiamo, anche se siamo allo stremo»

Faib, Fegica e Figisc/Anisa: «I gestori vogliono garantire il servizio ma sono allo stremo e temono di non poter continuare nella loro attività»

«Le scriventi federazioni intendono immediatamente chiarire di non aver mai in nessun modo organizzato, né proclamato l’iniziativa di sciopero che viene loro attribuita». E’ quanto scrivono le organizzazioni di categoria dei gestori - Faib, Fegica e Figisc/Anisa - in risposta alla sollecitazione giunta dalla Commissione di Garanzia sullo sciopero nei pubblici servizi essenziali. «I gestori da soli, in assenza di interventi immediati di sostegno – interviene Pierluigi Longeri, presidente Figisc Piacenza, riprendendo la nota condivisa - non sono più a lungo nelle condizioni di sopportare, sia sotto il profilo sanitario che sul piano economico, tutto l’onere necessario ad assicurare la continuità e la regolarità del servizio essenziale di cui qui si parla». «Lottiamo – continua Longeri - per rimanere aperti, non per chiudere, per continuare a garantire il servizio pubblico essenziale che caratterizza la nostra attività. La chiusura di cui si parla erroneamente in questi giorni è dovuta non certamente ad una azione di sciopero, ma semplicemente perché siamo impossibilitati ad assicurare, da una parte, le condizioni minime prescritte dalla norma per evitare il possibile contagio e, per l’altro, per la ormai sopravvenuta assenza di liquidità necessaria a pagare i prossimi rifornimenti dei punti vendita di prodotti carburanti». «Per questi motivi siamo stati costretti ad automatizzare gli impianti, al fine di minimizzare i contatti con i clienti», ha concluso Longeri.

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