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Economia

Giornata mondiale del suolo, le campagne italiane valgono più di 10 miliardi di euro all'anno

Enrico Chiesa, presidente di Confagricoltura Piacenza: «Il paesaggio agricolo italiano è una risorsa. E delle più ricche. Tra il turismo rurale e l'indotto legato all'enogastronomia tipica, le campagne italiane valgono più di 10 miliardi di euro l’anno»

Il prossimo 5 dicembre si celebrerà la Giornata mondiale del suolo "Soil Day 2015- la vita sotto i nostri piedi" ed Agrinsieme, il coordinamento tra Cia, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle cooperative italiane dell’agroalimentare, aderirà alle molte iniziative in programma, soprattutto a Roma, con vendita di prodotti agricoli di eccellenza, degustazioni, convegni, laboratori, musica e approfondimenti.

Idealmente parteciperà anche Confagricoltura Piacenza che ricorda come siano gli imprenditori agricoli a tutelare da millenni questo enorme patrimonio. «Il paesaggio agricolo italiano è una risorsa. E delle più ricche – sottolinea il presidente di Confagricoltura Piacenza, Enrico Chiesa - Tra il turismo rurale e l'indotto legato all'enogastronomia tipica, le campagne italiane valgono più di 10 miliardi di euro l’anno».

Un patrimonio da tutelare e da difendere che, negli ultimi 60 anni, ha subito l'aggressione dell'urbanizzazione, ma anche le conseguenze della contrazione e della perdita di competitività del settore, che hanno lentamente "rosicchiato" questo "capitale verde", creando un danno economico complessivo di 25 miliardi di euro. Questo scenario, motiva la convinta adesione di Agrinsieme alla celebrazione della giornata. «La tutela del suolo e del paesaggio rurale – spiega Chiesa – sono intrinsecamente legate ad uno sviluppo sostenibile, al contenimento delle emissioni inquinanti, alle azioni per contrastare i cambiamenti climatici, temi di estrema attualità a livello mondiale e oggetto delle cronache di questi giorni grazie al summit a Parigi. Ma non dobbiamo dimenticare che le grandi strategie sono realizzabili attraverso la condivisione e l'attuazione di comportamenti collettivi costituiti, in ultima analisi, dalle azioni dei singoli. Gli imprenditori agricoli, legati alla terra, hanno sempre fatto in modo di preservare il patrimonio con il quale vivono. Mi riferisco, ad esempio, all’utilissima opera di gestione dei boschi, agli interventi di regimazione superficiale del suolo che in collina tutelano dagli smottamenti: opere semplici, quotidiane e silenziose di cui si percepisce l’importanza solo nel momento in cui viene a mancare la presenza degli agricoltori che le mettevano in atto». 

«Sia questa l'occasione – conclude Chiesa – per dare evidenza dell'importanza di una buona gestione del suolo, della fondamentale azione preservatrice dell'agricoltura e degli sforzi che l'agricoltura moderna sta compiendo per continuare ad essere produttiva ed al contempo impiegare sempre meno agrofarmaci, restituire sostanza organica ai terreni e limitare al massimo le emissioni inquinanti».

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