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Economia

«Il comparto lattiero-caseario piacentino deve saper fare sistema»

Così il direttore di Agri Piacenza latte Roberto Arata inquadra l’attuale situazione del settore, ribadendo la necessità di sapersi adattare tempestivamente alle contingenze di mercato

“La primavera è stata caratterizzata da alcuni mesi drammatici per il nostro comparto, con il latte spot (sfuso in cisterna nrd.) che riuscivamo a collocare solo con estrema fatica e con prezzi ai minimi storici, un momento superato con estrema difficoltà. Oggi la situazione è leggermente cambiata in positivo, ma il periodo trascorso deve essere una lezione che ci renda consapevoli che si esce dalla crisi solo facendo sistema, vendendo il latte, nei momenti adeguati, in modo programmato, puntando sull’export ed evitando gli eccessi produttivi”.

Così il direttore di Agri Piacenza latte (consorzio con soci in tutto il Nord Italia, oltre che nella nostra provincia, O.P riconosciuta sia dalla regione Emilia- Romagna che dalla Lombardia), Roberto Arata inquadra l’attuale situazione del settore, ribadendo la necessità di sapersi adattare tempestivamente alle contingenze di mercato, per evitare fasi “tampone”, di emergenza, come nei primi mesi dell’anno, quando la latteria Virgilio per fortuna si è fatta carico del ritiro delle eccedenze, evitando così agli allevatori di dover in pratica “gettare nei fossi” la materia prima. Un aiuto essenziale unito a quello della cooperativa cremonese Plac.

“Il prezzo dello spot è risalito- spiega Arata- sia per la minor disponibilità di materia prima sui mercati (Francia il 4 % e Germania ed Olanda dell’1%), che per un calo produttivo a livello nazionale e ad un modesto incremento nel consumo dei formaggi freschi. Questo- chiosa Arata- non significa affatto che i problemi siano risolti; certo è positivo che si sia invertita la tendenza”.

Altri segnali favorevoli sono pervenuti con l'approvazione definitiva del decreto sugli enti locali. “Il primo- chiarisce Arata- è riferito ai 10 milioni a disposizione per la l’attivazione della programmazione produttiva volontaria dell'offerta per il settore lattiero, con un finanziamento ad hoc di 10 milioni di euro in base alla normativa europea. Siamo in attesa degli specifici decreti attuativi, comprensive delle verifiche sulle reali riduzioni produttive nei mesi ottobre-dicembre 2016 e gennaio-marzo 2017. E finalmente- commenta Arata- si è fatta giustizia con il provvedimento di riduzione dei prelievi per le quote latte campagna 2014/2015 previsti per lo sforamento delle quote latte dell'ultima campagna, quella 2014/2015.

Si è intervenuti modificando la legge Zaia del 2009 e correggendo i criteri, in modo tale che gli allevatori paghino le multe in misura pari a quella dovuta all'Unione europea riducendo quindi da circa 100 a 32 milioni il prelievo dovuto. Per la nostra provincia la riduzione è da un milione di Euro circa a 300.000. Ora si tratta di vedere quando e come verranno restituite le somme di chi (trattandosi di importi non rilevanti) ha già saldato”.

Due battute sul mercato dei formaggi:”i prezzi attualmente sono stabili; al lieve incremento produttivo è corrisposta un’analoga crescita dell’export, per cui ci si trova in una situazione di equilibrio, se non verrà snaturata da incrementi produttivi. Per questo aiuta il prezzo dello spot, unitamente alla necessità che i caseifici che producono grana programmino la vendita del latte per i mesi estivi, così come si è fatto in passato. Il nostro “Bianco d’Italia- conclude Arata- comincia a muoversi positivamente sul mercato dei formaggi duri da tavola, anche su quelli esteri, supportato dal fatto che è prodotto al 100 per cento da latte italiano, una garanzia di qualità assicurata dalla professionalità dei nostri soci”.

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