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Economia

«Il governo Monti cancella il welfare». L'allarme della cooperazione piacentina

Intervento congiunto di Legacoop e Confcooperative: «L'aumento dei costi pari a 4 milioni legato all'incremento dell'Iva riguarda tutti servizi di sostegno e di supporto alle persone e alle famiglie»

Un vero e proprio salasso stimabile attorno ai 3 milioni di euro, a cui si aggiungeranno altri 500 mila euro quando, a luglio 2013, entrerà in vigore l’aliquota all’11%: è questo il conto, salatissimo, che pagherà Piacenza se verrà approvato il Disegno di Legge di Stabilità 2013 proposto dal Governo Monti che prevede dal 1° gennaio 2013 l’innalzamento dal 4% al 10% dell’Iva sui servizi socio-sanitari svolti dalle cooperative sociali. Il provvedimento è bocciato senza appello dalla cooperazione piacentina per voce dei presidenti  Francesco Milza di Confcooperative e Maurizio Molinelli di Legacoop che sottolineano come il bilancio generale della manovra risulti abbia conseguenze pesantissime in quanto l’aumento dei costi pari a 4 milioni legato all’incremento dell’Iva riguarda tutti servizi di sostegno e di supporto alle persone e alle famiglie: i servizi ad anziani e disabili non autosufficienti, le prestazioni educative e di assistenza all’infanzia, svolte nelle comunità, nei nidi d’infanzia e nelle scuole per l’infanzia, nei doposcuola e nei centri culturali e ricreativi per minori e adolescenti, ma anche a domicilio e nelle scuole che vedono gli operatori delle cooperative sociali impegnati nelle funzioni di sostegno. Oltre ai servizi di accoglienza ai cittadini stranieri e i servizi assistenziali rivolti alle persone con sofferenze psichiatriche e con dipendenze da sostanze psicotrope e, ora, anche da gioco. 

Complessivamente a livello nazionale questo aumento dell’Iva si tradurrebbe in un aggravio di oltre 500 milioni di euro, ripartiti per il 70% sulla Pubblica Amministrazione e per il restante 30% sulle famiglie, utenti finali dei servizi. Un peso insopportabile in qualunque momento, ma in particolare oggi di fronte alla drastica e progressiva contrazione delle risorse pubbliche e private.  L’approvazione di questo provvedimento costituirebbe quindi un vero e proprio colpo di grazia per il welfare territoriale e dei servizi. Anziché tradursi in maggiori entrate fiscali, questa misura comporterà maggiori spese per le ASL ed i Comuni ed una riduzione drastica dei servizi che colpirà gravemente da un lato le categorie più fragili e indifese (disabili, malati terminali, anziani e minori in situazioni di emarginazione sociale e disadattamento) e dall’altro tutte le famiglie che vedranno ridursi i servizi o aumentare i costi.  Per voce dei propri presidenti confederali Molinelli e Milza le 46 cooperative sociali piacentine aderenti a Legacoop e Confcooperative, con i loro 2.000 soci, 2.000 addetti e un volume d’affari di oltre 65.000.000 milioni di euro auspicano quindi che il disegno di legge proposto dal Governo Monti venga opportunamente modificato e a tale proposito rivolgono un pressante appello ai sindaci di Piacenza Paolo Dosi, di Fiorenzuola d’Arda Giovanni Compiani, di Castelsangiovanni Carlo Capelli, al presidente della provincia Massimo Trespidi, a tutti i Parlamentari piacentini oltre che al presidente della Conferenza Stato-Regioni, Vasco Errani, ed al presidente dell’ANCI, Graziano Del Rio, affinché possano contribuire a bloccare lo smantellamento del Welfare con le gravi ripercussioni che questo avrebbe sulle tante persone e famiglie che versano nel bisogno di assistenza e cura.

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