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Martedì, 23 Aprile 2024
Economia

«Il primo maggio e la grande battaglia per un lavoro che non uccida»

Arriva nel giorno più significativo per il lavoro, il tragico incidente di Alessandro Zigliani, un uomo di 50 anni sottratto all’affetto dei suoi cari mentre lavorava, da un incidente che non può, e non deve mai, essere considerata una tragica fatalità. Saranno le autorità competenti a stabilire cause e circostanze ma rimane il fatto che quello delle morti per lavoro è uno dei tanti aspetti angosciosi del mondo del lavoro, che anche in termini lessicali viene spesso definito empiamente “mercato”. Ogni tragedia ha la sua storia e le sue peculiarità ma rimane il fatto che le morti sul lavoro di anno in anno aumentano anziché diminuire. Ugl, scrive in una nota Pino De Rosa, è dall’anno scorso che il 1 maggio lo dedica esclusivamente a questo tema scegliendo una città italiana per allestire uno spazio in cui issa centinaia di sagome di donne ed uomini che hanno trovato nel lavoro la morte. Quest’anno a Palermo 1133 sagome perché tanti sono stati i lavoratori morti nel 2018, 104 morti in più rispetto ai 1029 del 2017!

E’ un tema che merita maggiore attenzione dalle istituzioni mettendo nelle condizioni gli organi preposti, che pure ci sono, di verificare e soprattutto prevenire, che deve diventare cultura diffusa anche attraverso le scuole dove ci sono i lavoratori e gl’imprenditori di domani, che necessita di maggiore consapevolezza anche da parte degli stessi lavoratori. Non possiamo negare che la stringente logica dell’utile e della competitività pone anche sotto questo aspetto i lavoratori in una condizione di soggezione da cui scaturisce spesso la tentazione di tacere ed accondiscendere alle “deroghe” che pure sono a volte visibili in azienda. Che il sacrificio di un altro caduto sul lavoro induca almeno alla riflessione e propizi le azioni conseguenti. Sin dai prossimi giorni, insieme al cordoglio che esprimiamo alla famiglia di Ziliani, continueremo intensificando la nostra azione sindacale affinché di lavoro non si muoia più.

  

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