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Economia

Il territorio al centro dell'incontro con l'assessore regionale Colla

L’Assessore allo Sviluppo Economico e Lavoro della Regione Emilia-Romagna – Vincenzo Colla – è stato ospite nella sede di Confagricoltura Piacenza

Nella mattinata di mercoledì 23 giugno, l’Assessore allo Sviluppo Economico e Lavoro della Regione Emilia-Romagna – Vincenzo Colla – è stato ospite nella sede di Confagricoltura Piacenza per incontrare alcuni rappresentanti delle forze economiche locali e condividere problemi e priorità del territorio piacentino. A fare gli onori di casa il presidente dell’associazione Filippo Gasparini insieme a Federico Scarpa, presidente di Consorzio Cosil Infrastrutture e Logistica e Piacenza Logistic Center, promotore dell’iniziativa. Presenti anche Marco Crotti – presidente di Terrepadane; Alberto Squeri di Steriltom, Pietro Bragalini – presidente di Upa Federimpresa; Franco Spaggiari Ad di Copromet; Ivano Romanini in rappresentanza della Motonautica Piacentina e Paolo Alabastri – coordinatore Associazione promotori d’impresa. 

In apertura dell’incontro Federico Scarpa, a nome di tutti, ha ricordato l’attiva partecipazione del compianto Fausto Zermani che si era prodigato per fissare un appuntamento con l’Assessore per sottoporgli il problema dighe. Grande disponibilità all’ascolto da parte dell’assessore che ha recepito una serie di proposte dagli ambiti della logistica, energia e meccatronica all’ambiente e all’acqua sino ad arrivare al rapporto con le altre città emiliane. Unione d’intenti per quanto riguarda la necessità di ripensare una sanità in relazione al territorio in un modello post-covid. Attenzione alle nuove forme di turismo che possono vedere una ricchezza nell’asta del Po e nel territorio piacentino con le sue peculiarità. «Ci sta distruggendo – ha detto Filippo Gasparini – un sistema di norme che si traduce nell’impossibilità di realizzare infrastrutture adeguate per le imprese a partire dalle dighe sino ad arrivare al mancato controllo della fauna selvatica. Lanciamo un allarme perché questo sistema esaspera la dicotomia tra la capacità di sviluppo che avrebbero le aziende e la difficoltà della gestione quotidiana».

«Sono contento di poter dialogare direttamente con il territorio – ha detto l’Assessore Colla - recepisco il grido d’allarme delle imprese che si confrontano con una burocrazia ormai troppo gravosa. Stiamo lavorando ad una legge di semplificazione regionale e porteremo anche nei tavoli nazionali proposte in tal senso”.  E sulle diverse proposte di sviluppo: “condivido che la sanità, comprese le infrastrutture e dunque anche il nuovo ospedale, debba rispondere alle logiche di un nuovo sistema territoriale integrato che deve avere un progetto adeguato alle necessità che sono emerse drammaticamente con la pandemia. C’è una candidatura per recupere l’ospedale militare per la Facoltà di medicina. La sinergia con le Università è anche il presupposto per mantenere cervelli sul territorio e creare il primo tassello per lo sviluppo d’imprese e iniziative».

Il gruppo ha posto l’accento anche sulla valorizzazione turistica del Fiume Po e su una nuova logistica collegata direttamente al recupero dell’aeroporto di San Damiano per i cargo, che potrebbe fare sinergia con l’aeroporto Verdi di Parma, il tutto collegato con l’accordo tra il Comune di Piacenza e l’Autorità portuale di La Spezia. «Da soli non si va da nessuna parte – ha commentato Colla – Piacenza è una città di corridoi e avrà più opportunità presentando progetti di area più vasta. Dobbiamo arrivare ad avere l’identità di un territorio emiliano che possa dialogare a sua volta con la vicina Milano e con lo sbocco sul mare (e dunque con il porto) di La Spezia. La pandemia ha mutato in modo permanente diversi aspetti della vita che coinvolgono la logistica, il lavoro, il nostro modo di spostarci. Il mondo si sta ridisegnando, anche questa può essere un’opportunità perché ora la gente cerca turismo slow e vuole vivere in campagna, dove è disposta a trasferirsi per lavorare da remoto. E torniamo a cerchio sul tema delle infrastrutture. Senza fibra e senza infrastrutture non è possibile questo passaggio. Andrebbe mutata anche la relazione con le multiutility rendendola funzionale a questo». E chiudendo sul tema dell’acqua e delle dighe, «in tema di sviluppo, economico e civile, penso che avere sicurezza degli approvvigionamenti idrici farà la differenza. Oggi fare una diga è come scalare l’Everest, ma è anche vero che le dighe con le centrali idroelettriche sono una fonte formidabile di energia pulita». Tutti i convenuti hanno ringraziato l’assessore per la sua disponibilità e per la grande attenzione che ha riservato ai problemi posti.

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