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Economia

Il terzo corso Viva (sostenibilità del vino) alla Cattolica di Piacenza

Il progetto V.i.v.a.: ottimizzare le risorse, valorizzare ambiente e territorio, tutela della qualità

Il settore vitivinicolo, com’è noto, è una delle colonne portanti della produzione e dell’esportazione agroalimentare italiana. Promuovere la sostenibilità in ambito vitivinicolo è fondamentale, perché i produttori di vino italiani, per competere sui mercati internazionali devono proporre un prodotto di altissima qualità che rispetti l’ambiente in cui viene prodotto. Con il progetto V.I.V.A. (Valutazione Impatto della Vitivinicoltura sull’Ambiente), guinto alla sua terza edizione, il Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare - in collaborazione con un pool di università e centri di ricerca e l’ente di certificazione DNV GL - ha sviluppato indicatori di misurazione della performance di sostenibilità specifici per il settore, a cui le aziende possono far riferimento per valutare il proprio impatto ambientale e socioeconomico e pianificare di conseguenza azioni riduttive e correttive.

Coordinatore di questo progetto è il prof. Ettore Capri ordinario di Chimica agraria della Cattolica dove dirige il Centro di ricerca per lo sviluppo sostenibile in agricoltura (Opera). Gli altri docenti sono Valentino Fiamma del Ministero dell’Ambiente,Chara Corbo (economista), Andrea di Guardo (ingegnere ambientale), Matteo Monchiero (agronomo)Pieter Ravaglia (agronomo), Filippo Sessa (si occupa della sostenibilità delle filiere agro-alimentari), Elisa Novelli (sostenibilità settore vitivinicolo) e Lucrea Lamastra (sostenibilità aziendale).

“Il corso- precisa Capri- si svolge a Piacenza dopo le edizioni in Umbria e a Cremona. Il prossimo si svolgerà in Sicilia. La diversificata specializzazione dei docenti è emblematica di come il discorso collegato alla sostenibilità coinvolga numerose specialità: agronomi, chimici, ingegneri, economisti. Ma è un corso unico, gratuito (finanziato dal Ministero dell’Ambiente e dalla Cattolica), riservato a 20 partecipanti che sono stati precedentemente selezionati attraverso una valutazione on- line e che coinvolge professionisti di svariati settori: università, aziende vitivinicole, enologi, consulenti, manager. Al termine dei quattro giorni “full immersion”, è prevista una visita ad una Cantina (l’unica certificata VIVA a Piacenza è quella sociale di Vicobarone) e la consegna degli attestati. Inutile ribadire quanto oggi una viticoltura sostenibile sia indispensabile anche per godere delle misure previste dalla nuova Pac”.

Il vino italiano è uno dei prodotti di qualità ed eccellenza riconosciuti in tutto il mondo ; il suo pregio nasce da un impegno forte di produttori che sanno coniugare tradizione ed innovazione e che hanno deciso di affrontare la sfida della sostenibilità investendo in ricerca e in promozione. Il Ministero dell’Ambiente con il programma VIVA, interpretando le necessità del mondo vitivinicolo e incontrando la sensibilità del mercato, offre una piattaforma di dati e informazioni utili ad affrontare questo processo.

Elaborati sulla base di standard e linee guida internazionali, gli indicatori tengono conto del fatto che l’industria del vino italiana è molto variegata e che ogni azienda è condizionata dall’ambiente in cui opera. Gli indicatori sono quattro e prendono in considerazione gli elementi principali per lo svolgimento dell’attività vitivinicola e quelli su cui determina un impatto: aria, acqua, vigneto e territorio. Per ciascun elemento DNV GL e le università hanno sviluppato un disciplinare tecnico che ne definisce le metodologie di monitoraggio e rendicontazione, oltre ai sistemi di controllo che le aziende vitivinicole devono adottare per mantenere livelli qualitativamente accettabili per ciascun parametro.

Le aziende che rispettano i valori prestabiliti dal disciplinare tecnico per ciascun parametro potranno, dopo verifica di terza parte, fregiarsi dell’etichetta V.I.V.A., con importanti risvolti anche per i consumatori. L’etichetta, posizionata direttamente sulla bottiglia e di facile lettura, darà conto sia della performance attuale, sia del percorso compiuto dall'azienda nel tempo. Il consumatore potrà sapere in modo semplice se la bottiglia che si appresta a stappare è stata prodotta nel rispetto delle logiche della sostenibilità.

Viticoltura sostenibile significa dunque un  approccio su scala globale dei sistemi di produzione e di trasformazione delle uve, associando contemporaneamente la perennità economica delle strutture e dei territori, l’ottenimento di prodotti di qualità, la presa in considerazione delle esigenze di una viticoltura di precisione, dei rischi legati all’ambiente, alla sicurezza dei prodotti e alla salute dei consumatori e la valorizzazione degli aspetti patrimoniali, storici, culturali, ecologici e paesaggistici.

Punta a pratiche integrate di risparmio energetico (80%);  riduzione dell’impiego di prodotti inquinanti; riduzione dei residui di lavorazione; riciclo delle acque di lavorazione; miglioramento complessivo della qualita’ della vita; miglioramento delle prospettive economiche. Altri indicatori per l’azienda: riduzione dell’inquinamento acustico,olfattivo,visivo; supporto alle attività sociali locali e calcolo dell’impronta carbonica. Con questi corsi si formano dunque i tecnici aziendali ed i consulenti per l’applicazione degli indicatori VIVA al fine di supportare le aziende a valutare e migliorare le proprie prestazioni di sostenibilità nel tempo.

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