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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Il vino piacentino decolla verso l’estero sfruttando il vento dell’Expo 2015

Si tratta di costruire una struttura di ampi orizzonti, una cultura d'impresa che sappia veicolare la nostra terra attraverso i suoi vini: un progetto formativo per le imprese aderenti scandito da un programma con una precisa tempistica

Un progetto formativo per i produttori vitivinicoli piacentini, per un approccio commerciale innovativo verso l’estero, per far conoscere la qualità dei nostri vini e, con loro, gli altri prodotti di eccellenza, per comunicare, tutti insieme il nostro territorio, con i suoi paesaggi, la sua cultura, le sue tradizioni, i suoi monumenti.

Il tutto con la prospettiva di stimolare una cultura d’impresa che vada oltre la pur straordinaria occasione di Expo 2015. Per l’occasione nei prossimi giorni saranno presenti nella nostra provincia 10 buyers esteri per una visita tra le eccellenze del nostro territorio, un incontro organizzato da “Proposta”, società specializzata nella consulenza del mondo del vino che è stato presentato oggi alla Camera di Commercio alla presenza delle diverse associazioni piacentine che hanno aderito a questa iniziativa: Coldiretti, Consorzio agrario Terre padane, Consorzio Piacenza alimentare, Upa Federimpresa, Confindustria Piacenza, Confcommercio, Consorzio di Bonifica. Presente anche un funzionario di Cariparma che ha predisposto una specifica offerta dedicata alla filiera del vino.

“Si tratta - ha spiegato Fabio Piccoli direttore di Wine Meridian - di costruire una struttura di ampi orizzonti, una cultura d’impresa che sappia veicolare la nostra terra attraverso i suoi vini. Un progetto formativo per le imprese aderenti (una quindicina) scandito da un programma con una precisa tempistica, portando importanti buyers esteri a casa nostra”, “una esperienza- ha spiegato Fabio Tavazzani di Proposte - costruttiva per la città, un’irripetibile occasione di crescita professionale, attraverso un progetto che mira a comunicare le eccellenze.

Dal vino, ai paesaggi, alla cultura, alla cucina, alle antiche ricette, ai salumi, ai formaggi. Trasmettere tutto questo per creare le condizioni per vendere bene”. Le giornate dei buyers saranno scanditi da numerosi e cadenzati appuntamenti, con cene abbinate ai vini (con menu internazionali proprio per far comprendere le diversificate possibilità di abbinamenti), visite a cantine, con una mappa dei terroir predisposta da Fabio Bernizzoni; ed ancora la visita ad un caseificio, ad un salumificio, a Vigoleno ed al suo vin santo, “per inebriare le loro narici- ha detto Tavazzani- e coinvolgere tutti i loro sensi con il nostro, inimitabile, territorio”.

“Una iniziativa - ha commentato il presidente della Provincia Massimo Trespidi - che ci fa comprendere che Expo è  già cominciato, con iniziative come questa che uniscono ed aggregano”. Ed ha auspicato che da subito la Fondazione si dia un nuovo presidente ed un CDA che lo rappresenti.

“Nel mondo cresce ovunque il PIL- ha chiarito il presidente della CCIAA Giuseppe Parenti- tranne che in cinque paesi, tra cui l’Italia; e dove aumenta il benessere, cresce l’esigenza di cibi di qualità di cui il nostro paese e la nostra provincia sono al top. Occasioni straordinarie per il nostro export e per attrarre sul nostro territorio. Ma è necessario- ha sostenuto- dare maggiore omogeneità ai nostri prodotti e fare massa critica perché le risorse sono sempre più esigue”.

Dopo l’incontro un aperitivo con protagonista il pane piacentino, progetto che- ha ricordato il responsabile- tende a creare una cultura del pane, ovvero della tradizione.

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