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Economia

Imprese agricole, subito gli aiuti comunitari indipendentemente dalla produzione

Subito aiuti comunitari al settore agricolo indipendentemente dalla produzione. Un’azione necessaria per Coldiretti, per dare respiro alle aziende ed evitare che i maggiori costi di gestione vengano riversati sui consumatori

Giovanni Roncalli
Si chiama disaccoppiamento degli aiuti la chiave di volta per dare respiro alle imprese agricole piacentine e italiane, incappate nella crisi economica e dei consumi. Lo ha ribadito il direttore provinciale di Coldiretti, Giovanni Roncalli, commentando il successo ottenuto dall’Italia nelle trattative comunitarie sulla verifica dello stato di salute (health check) della Politica Agricola Comunitaria.

In altre parole, è possibile e deve essere attuato immediatamente, il pagamento dei contributi comunitari indipendentemente dalla produzioni agricole. Solo così si possono aiutare concretamente le imprese del settore.
  I costi delle imprese agricole, nel 2008, sono aumentati mediamente del 9%, con punte del 50% per concimi e fitofarmaci  

I costi delle imprese agricole, nel 2008, sono aumentati mediamente del 9%, con punte del 50% per concimi e fitofarmaci. Per evitare di riversare i maggiori costi sui consumatori e nello stesso tempo salvaguardare il già risicato reddito agricolo, sostiene Coldiretti, è necessario mettere in grado le imprese di ridurre tutti i possibili costi, compresi quelli burocratici rappresentati da una serie eccessiva di passaggi di documenti per accedere ai finanziamenti comunitari

A dare manforte al direttore di Piacenza, anche Mauro Tonello, presidente Coldiretti Emilia Romagna.  “Attualmente” dichiara “per l’ortofrutta i contributi vengono pagati ancora tutti in forma accoppiata (eccetto per il pomodoro che ha l’aiuto accoppiato al 50%), costringendo così i produttori a restare legati ai quantitativi prodotti per non perdere i finanziamenti. L’applicazione di nuovi parametri, che innalzino il più possibile la percentuale di aiuti disaccoppiati, consentirebbe all’imprenditore agricolo di rispondere alle reali esigenze del mercato, liberandolo anche dalle pastoie burocratiche”.

Una ricetta semplice, che non solo solleverebbe le imprese dalla morsa della crisi, ma consentirebbe anche un più sicuro controllo di filiera. Tonello infatti, spiega come, a causa dei contributi accoppiati, siano stati “gonfiati” ettari di coltivazioni solo per coprire quantitativi (di pomodoro) spacciati per italiani, ma che tali non sono. Gli aiuti comunitari accoppiati, insomma, hanno sempre falsato il mercato.





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