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Economia

Imprese, il 52% non ha investito nell’innovazione negli ultimi tre anni

Presentato in Camera di commercio il Rapporto sull'innovazione delle imprese emiliano romagnole: un campione di 90 imprese piacentine hanno risposto all'indagine

Il Rapporto sull’Innovazione nella Provincia di Piacenza trae i dati da diverse fonti, fra le quali soprattutto l’Osservatorio Innovazione, coordinato da Unioncamere Emilia-Romagna e che coinvolge il sistema regionale delle Camere di Commercio. Tale strumento è progettato e realizzato, fin dalla sua introduzione, dall'Azienda Speciale della Camera di Commercio di Forlì-Cesena - CISE per rilevare il grado di innovazione delle imprese emiliano-romagnole, per studiarne i punti di forza, le aree di miglioramento e altresì le criticità: esso è quindi volto, più in generale, a cogliere le esigenze delle imprese del territorio ed a sviluppare le tecnologie di processo e di prodotto.

L’indagine è stata realizzata tramite un questionario strutturato (attivato per la prima volta nel 2006 e nel corso degli anni via via integrato ed arricchito), sottoposto fra maggio ed luglio 2014, a un campione di 90 imprese piacentine e più in generale a 1.622 imprese della regione Emilia-Romagna, in maniera da rappresentare il tessuto imprenditoriale regionale.

Questa edizione  dell'indagine ha coinvolto imprese più strutturate (la somma dei fatturati delle imprese coinvolte nell'indagine rappresenta circa ¼ del prodotto interno lordo regionale generato dalle imprese), ritenute potenzialmente “terreno più fertile” per la realizzazione di innovazione. In altre parole, si è voluto andare ad analizzare il fenomeno dell’innovazione nei contesti in cui è più alta la probabilità che si manifesti: i risultati delle precedenti rilevazioni hanno infatti mostrato che l’innovazione viene più di frequente introdotta dalle imprese più strutturate, di maggiori dimensioni e con più potere di investimento, oltre che dalle società di capitali. Il coinvolgimento di tali imprese permette, fra l'altro, una lettura congiunta dei dati di bilancio con le principali dimensioni del fenomeno dell'innovazione.

Va poi sempre ricordato che, sia a livello provinciale, sia a livello regionale, esiste una netta prevalenza di piccole imprese: nel campione di Piacenza le piccole imprese costituiscono l'86,8%. In questa rilevazione è stata introdotta una quota di imprese del terziario (19% a Piacenza, 24,8% in Emilia-Romagna), in particolare del commercio. Nel manifatturiero prevalgono i comparti della metalmeccanica e dell'agro-alimentare. Numerose altre le variabili di sfondo utilizzate per caratterizzare al meglio il contesto: grado di internazionalizzazione, green economy, rapporto con le ICT, mega-trend, ecc..

L’effettiva portata dell’innovazione nell’ultimo triennio

Guardando all’ultimo triennio, il 52,7% del campione di Piacenza dichiara di non aver introdotto alcuna innovazione (dato in ritardo rispetto a quello medio regionale, che indica poco più del 39% di imprese non innovative, ma in miglioramento rispetto al 56,6% del 2013 – il dato deve però scontare la ridefinizione del campione, che è costituito da imprese più strutturate e quindi probabilmente più inclini all'introduzione di innovazione).

Fra le imprese che hanno innovato nell'ultimo triennio, il 16,5% ha introdotto innovazioni di prodotto di tipo incrementale ed una percentuale pari al 12,1% ha introdotto innovazioni di processo, sempre di tipo incrementale. Ha realizzato innovazione radicale di prodotto il 6,6% delle imprese del campione di Piacenza e il 9,7% di quelle del campione emiliano-romagnolo, mentre l'innovazione radicale di processo ha interessato una quota di casi perfettamente in linea alla media regionale: il 5,5%.

Si nota una quota più elevata di imprese innovative nei settori carta/editoria, meccanica e mezzi di trasporto, con le imprese del terziario che in generale, solo nella provincia di Piacenza, risultano più innovative di quelle del comparto manifatturiero. Le differenze non riguardano soltanto il settore produttivo bensì la dimensione di impresa, con le imprese più grandi che si dimostrano maggiormente in grado di innovare.

Una relazione nitida emerge inoltre con riferimento al grado di apertura al mercato internazionale dell'impresa: fra le imprese con mercati di sbocco collocati esclusivamente a livello locale non ha innovato il 60% dei casi, mentre fra quelle con un maggior grado di apertura, che presentano dunque tra i propri clienti soggetti collocati in paesi esteri del mercato globale, tale percentuale scende fino al 50%.

Gli investimenti realizzati

Si registra una positiva, seppur debole, inversione di tendenza, sia a livello provinciale che regionale, rispetto agli investimenti dichiarati attraverso la rilevazione dello scorso anno, con il 15,5% delle imprese di Piacenza che ha proceduto all’acquisto di nuovi macchinari e attrezzature (oltre 3 milioni di euro investiti dal campione di imprese provinciale, con una media di circa 260mila euro ad impresa). Al secondo posto per ammontare dell'investimento sale lo sviluppo/design di nuovi prodotti all’interno dell’azienda, relativo allo sviluppo interno, ossia ad attività realizzate all’interno dell’impresa volte ad accrescere più in generale il know-how aziendale e quindi le potenzialità di ulteriore sviluppo del business, scavalcando gli acquisti dell’area informatica che per quantità di imprese che hanno effettuato questo investimento si classificano in seconda posizione.

I fattori abilitanti

Il fattore abilitante giudicato di maggior rilievo dalle imprese di Piacenza è, come per il livello regionale, la collaborazione con i clienti, indicata abbastanza o molto importante dal 72,5% delle imprese del campione (più elevata del 65,1% medio regionale). Al secondo posto si trova la collaborazione con i fornitori (66,7%), che distacca di poco (65,9%) la ricerca & sviluppo all'interno dell'impresa (entrambi questi due fattori con un valore superiore alla media regionale). Proprio il l'ultimo dato avvalora l'importanza data agli investimenti che le imprese del campione provinciale orientano in favore dell'accrescimento della conoscenza interna.

I benefici dell’innovazione introdotta

Il principale beneficio dell’innovazione è stato individuato dalle imprese nel miglioramento della qualità dei prodotti/servizi (80,5%, contro l'84,7% medio regionale), mentre al secondo posto si trova il miglioramento dell'efficienza (73,2% - al terzo posto a livello regionale con un 67,3%).

Un quarto delle imprese del campione provinciale ritiene che le innovazioni introdotte in azienda abbiano portato a benefici anche per la collettività e il territorio di riferimento (32% medio regionale). Si tratta di benefici che riguarderebbero in primis l'eco-sostenibilità ed in seconda battuta ricadute socio-occupazionali.

L'innovazione e i dati di bilancio

Il principale dato che emerge dall'analisi dei dati di bilancio per il quadriennio 2010-2013 delle società di capitali è una crescita del fatturato registrata per le imprese che nel triennio sono riuscite ad innovare (+16,2% contro il +11,3% delle imprese non innovative).

FOCUS ICT

L'80% delle imprese del campione piacentino possiede un proprio sito web, contro l’86,8% della media regionale e fra queste risultano meno diffusi siti web che permettono l'interazione con l'utente (bassa o alta a differenza di siti web che fungono esclusivamente da vetrina aziendale) rispetto alla media regionale (quasi il 53% a livello provinciale contro poco meno del 50% a livello regionale).

FOCUS GREEN ECONOMY

Conversione alla green economy delle imprese

Dall’indagine risulta che l'11% delle imprese di Piacenza si è già convertito alla green economy (dato in forte calo rispetto alla precedente rilevazione 17,5%) e inferiore a quello medio dell’Emilia-Romagna (19,8%). La conversione al green ha riguardato innanzitutto il tema dell’energia (impianti fotovoltaici, fonti rinnovabili, macchinari a minore consumo, maggiore efficienza energetica, ecc.). Il settore più verde è l’agro-alimentare, seguito dalla carta/editoria e alcuni settori dei servizi, denotando una “trasversalità” del green.

FOCUS TERZIARIO

Le imprese del terziario intervistate a Piacenza che nell’ultimo triennio hanno introdotto almeno un’innovazione sono il 52,9% del totale, quota percentuale evidentemente più elevata di quella registrata per il manifatturiero provinciale (45,2%), ma comunque leggermente in ritardo rispetto alla media regionale (53,9%). A Piacenza le imprese del terziario hanno introdotto più di frequente innovazione organizzativa e di prodotto/servizio.

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