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Economia

Imprese straniere, Piacenza al ventesimo posto in Italia

Sono 3.065 quelle iscritte nel nostro territorio: l’incidenza è pari al 10,03% del totale di quelle registrate. La graduatoria vede in testa la provincia di Prato (25,31%)

E’ la provincia di Prato quella che occupa la prima posizione della graduatoria che mette in fila le province sulla base dell’indicatore che misura l’incidenza delle imprese straniere sul totale delle imprese registrate. Si tratta, in questo caso, di un valore di tutto rispetto e pari al 25,31%. All’estremo opposto della graduatoria si pone la provincia di Taranto con un peso pari ad appena il 2,79%. Piacenza occupa invece la ventesima posizione, con una incidenza del 10,03% (a pari merito con Novara).Tra le realtà provinciali emiliano romagnole quella collocata in posizione più avanzata è Reggio Emilia (quinto posto, 13,07%) e quella in posizione più arretrata è Ferrara (sessantesimo posto, 7,43%).

Complessivamente nella provincia di Piacenza le imprese straniere sono risultate, a settembre, 3.065 (2.834 delle quali attive). Le iscrizioni avvenute nel corso dei primi nove mesi dell’anno sono state 254 mentre le cessazioni 207, con una differenza positiva per 47 realtà. I settori che vedono la presenza maggiore di questi imprenditori sono, nell’ordine, le costruzioni (28,9%), l’insieme delle attività di noleggio, agenzie di viaggio e servizi vari (16,2%) ed ancora le attività dei servizi di alloggio e ristorazione (10,1%). A differenza di quanto è successo nello stock complessivo delle imprese registrate, in tutte le province che esaminiamo regolarmente il saldo tra iscrizioni e cessazioni ha assunto segno positivo.

Tra il settembre 2013 ed il settembre 2014 la crescita dello stock è stata dell’1,7%, con andamenti differenziati per settore. Cinque sono quelli nei quali si sono registrate diminuzioni delle consistenze (costruzioni, trasporti, distribuzione energia, attività finanziarie ed assicurative, agricoltura) mentre nei restanti ambiti le variazioni hanno assunto segno positivo. Tra la fine del 2011 ed il settembre 2014 l’incidenza delle imprese straniere sul totale è cresciuta, senza grosse variazioni, ma con costanza (passando dal 9,3% al 10,03%). Il 55% di queste imprese ha la qualifica artigiana, il 23,5% può essere qualificato come impresa giovanile ed il 18% come impresa femminile. Le imprese individuali rappresentano ancora l’83,75% di questo insieme. Se ci limita ad esaminare la composizione dell’insieme delle imprese individuali si può osservare che l’incidenza di quelle straniere sul totale sale fino al 14,5%. Gli imprenditori individuali provengono nell’82% dei casi da Paesi extracomunitari. Esaminando la componente maschile e studiandone la provenienza si vede che al primo posto ci sono persone nate in Albania, al secondo quelle nate in Marocco e quindi quelle nate in Macedonia. Passando invece alla componente femminile si trovano, nell’ordine, imprenditrici nate in Cina, quindi in Romania e poi in Marocco e Albania.

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