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Economia

Imu sui terreni montani, Confagricoltura: «Esonerare gli imprenditori agricoli»

Anche Confagricoltura, in una nota, sostiene la necessità di rivedere la data del pagamento del 26 gennaio: «Indispensabile, in ogni modo, prorogare i termini»

Dopo il rinvio deciso dal governo al 26 gennaio, il Tribunale amministrativo del Lazio, ha bloccato il pagamento dell’Imu agricola sui terreni montani ed assumerà la decisione definitiva il 21 gennaio. Confagricoltura Piacenza si era duramente espressa contro l’applicazione dell’Imu sui terreni delle zone agricole svantaggiate. “I criteri per individuare i contribuenti hanno bisogno di una profonda revisione dato che quelli stabiliti avrebbero certamente dato adito a contenziosi – aveva sottolineato l’associazione in una nota  -. Vigileremo sull’evolversi della soluzione ed auspichiamo che vengano attuate scelte tali da non inasprire ulteriormente il prelievo fiscale sulle imprese agricole”. Parziale soddisfazione, dunque, da parte di Confagricoltura Piacenza per le nuove ipotesi in fase di discussione che prevedono criteri altimetrici prendendo in considerazione la classificazione Istat, abbandonando la discussa divisione in tre fasce di altitudine contenuta nel decreto interministeriale del 28 novembre scorso, attualmente impugnato davanti al Tar del Lazio. In queste ore il ministero dell’economia è al lavoro assieme al ministero delle politiche agricole per arrivare a una revisione dei parametri prima della sentenza del Tar. L’indicazione sarebbe proprio quella di modificare i criteri per il pagamento dell’imposta, abbandonando la contestata classificazione in base all’altitudine del municipio e utilizzando, invece, il parametro oggettivo della classificazione Istat dei comuni definiti montani e parzialmente montani.

Nella nostra provincia sarebbero totalmente esenti: Bettola, Bobbio, Cerignale, Coli, Cortebrugnatella, Farini, Ferriere, Morfasso, Ottone e Zerba. Nel dettaglio, l’orientamento dei due ministeri andrebbe poi nel senso di riconoscere l’esenzione totale per i terreni agricoli ricadenti nei comuni montani, mentre per i terreni agricoli ricadenti nei comuni parzialmente montani l’esenzione sarebbe garantita ai terreni posseduti o presi in affitto da coltivatori diretti e imprenditori agricoli. “La nuova ipotesi di tassazione – sottolinea Confagricoltura Piacenza – segue la direzione da noi auspicata evitando di appesantire ulteriormente aziende agricole già in difficoltà in quanto collocate in zone svantaggiate.  Reputiamo positivo l’esonero per chi esercita attività agricola anche in considerazione del fondamentale ruolo di presidio del territorio esercitato da costoro in un momento in cui, venendo a mancare le risorse, ci si affida sempre di più all’opera di tutela gratuita del paesaggio di cui gli agricoltori da sempre si fanno carico. Resta tuttavia  indispensabile, dati i tempi troppo ristretti e la confusione che si è generata, prevedere una proroga della scadenza di pagamento, in modo che chi deve ottemperare possa effettuare le verifiche necessarie e provvedere avendo ottenuto le adeguate indicazioni da parte dei nostri uffici che sono a disposizione”.

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