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Il report

In cosa può migliorare il nostro territorio? qualità dell'aria, verde e numero di laureati

Presentato il report del Bes, che misura il benessere di una provincia

«Si conferma il posizionamento di Piacenza in posizione intermedia: facciamo meglio della media nazionale in diversi parametri, ma in altri siamo sotto gli standard regionali. E c’è un miglioramento in 47 indicatori su 60: in particolare su sicurezza e salute, meno sull’ambiente e il patrimonio culturale. Andiamo bene nelle situazioni no-profit, nell’incidenza dei giovani Neet (che non studiano e non cercano lavoro). Abbiamo però una bassa percentuali di laureati e poca disponibilità di verde urbano». Così Antonio Colnaghi dell’ufficio statistica della Provincia di Piacenza, commenta i dati, pubblicati sul proprio sito internet, l’edizione 2022 del Bes (Benessere Equo e Sostenibile) - riferito al territorio piacentino. 

Sviluppato come sempre grazie alla stretta collaborazione tra il Cuspi (il Coordinamento degli Uffici di Statistica delle Provincie Italiane) e l’ISTAT, il report 2022 illustra anche in questa occasione tutta una serie di indicatori che hanno lo scopo di misurare le performance del nostro territorio non solo dal punto di vista economico ma anche dal punto di vista delle condizioni di salute della popolazione, della capacità di inclusione sociale e di riduzione dei divari di genere e delle disuguaglianze, della qualità ambientale e delle prestazioni dei servizi pubblici/privati, mettendole a confronto con quelle medie regionali e nazionali, anche nell’ottica del raggiungimento degli SDGs 2030, gli obiettivi di sostenibilità dell’ONU.

Ciò costituisce un importante valore aggiunto per la Provincia di Piacenza, che viene infatti riconosciuto in occasione della predisposizione dei principali strumenti di programmazione provinciale, come il DUP, che riporta al proprio interno un estratto degli indicatori del BES.

Il Report 2022 è consultabile in versione pdf ed e-book anche al link www.besdelleprovince.it , dove è possibile altresì interrogare e/o effettuare l'esportazione dei dati (in questo caso per tutte le province) grazie ad alcune interfacce dinamiche che consentono la generazione di interrogazioni personalizzate e la successiva visualizzazione dei risultati richiesti dall'utente.

Sono 77 gli indicatori che sono stati aggiornati in questa edizione 2022, e che fanno riferimento ai consueti 11 domini tematici: Salute (7 indicatori), Istruzione e formazione (7), Lavoro e conciliazione dei tempi di vita (11), Benessere economico (6), Relazioni sociali (6), oltre a Politica e istituzioni (4), Sicurezza (7), Paesaggio e patrimonio culturale (6), Ambiente (8), Ricerca, innovazione e creatività (7), Qualità dei servizi (8).

Come sempre accade nei report del BES, non tutti gli indicatori risultano però allineati allo stesso istante temporale, in quanto le fonti da cui derivano non sempre riescono a mettere a disposizione i dati dell’anno precedente a quello della pubblicazione; solo la metà circa di essi fa infatti riferimento all’anno 2021 (evidenziando la fase della ripresa post-covid), mentre l’altra metà prende in considerazione invece il 2020 (risentendo quindi degli effetti dell’emergenza pandemica che ha portato in generale ad un rallentamento delle attività ma anche ad un alleggerimento della pressione sull’ambiente). Alcuni – pochi - sono infine riferiti all’anno 2019.

In quest’ambito, va inoltre considerato che anche quest’anno diversi indicatori (17 per la precisione) sono stati introdotti ex-novo in sostituzione o in aggiunta di altri presenti nell’edizione precedente, per cui il confronto tra gli ultimi due report 2022/2021 è possibile considerando un insieme formato da 60 indicatori.

Complessivamente, hanno partecipato all’edizione 2022 trentuno uffici di statistica (di 23 province e 8 città metropolitane) in rappresentanza di 10 regioni. In questo contesto, il progetto ha visto l’Emilia-Romagna ancora presente con tutti i suoi territori provinciali e quello della Città metropolitana di Bologna, risultando l’unico ambito in Italia ad avere un set completo a livello regionale di informazioni sul BES.

L’Ufficio Statistica della Provincia di Piacenza partecipa al progetto ormai da quattro anni (dall’edizione 2019) e anche in questa occasione ha contribuito facendo parte del gruppo ristretto nazionale di lavoro rendendo disponibili i nuovi dati per tutte le province italiane riferiti a due indicatori della dimensione “Politica e Istituzioni” e a tutti gli otto indicatori della dimensione “Qualità dei servizi”.

Venendo ai risultati, la situazione piacentina riferita alle dimensioni del BES conferma, anche con l’edizione 2022, da un lato il posizionamento generale abbastanza positivo del nostro territorio nel confronto con la realtà nazionale, dall’altro invece la condizione di relativa debolezza della realtà provinciale una volta paragonata con quella regionale emiliano-romagnola.

Nel confronto con la realtà italiana la provincia di Piacenza emerge infatti con numerosi indicatori (in totale 48) che si collocano al di sopra dei valori nazionali, in particolare quelli riferiti alla Salute (cfr. ad esempio i buoni risultati relativi all’aspettativa di vita e al tasso standardizzato di mortalità), all’ Istruzione e formazione (incidenza dei Neet, competenza numerica degli studenti), al Lavoro ed alla conciliazione dei tempi di vita (qui invece con riguardo soprattutto all’andamento dei tassi di occupazione, disoccupazione e inattività, totale e giovanile), al Benessere economico (condizione reddituale delle famiglie, dei lavoratori dipendenti e dei pensionati), ma anche alle Relazioni sociali (diffusione delle istituzioni non profit), alla Sicurezza (truffe e frodi informatiche) e alla Qualità dei servizi (presenza dei servizi per l’infanzia, sovraffollamento negli istituti di pena).

Il territorio provinciale mostra, sempre a confronto con la realtà nazionale, anche diversi indici “sotto media”, 23 in tutto, come nel caso della dimensione Paesaggio e patrimonio culturale (ad esempio, la densità di verde storico e del patrimonio museale), Ambiente (la disponibilità di verde urbano), Innovazione, ricerca e creatività (la presenza di settori ad alta intensità di conoscenza e del settore culturale e creativo).

Nel confronto con la realtà emiliano-romagnola, invece, il territorio piacentino accusa in parecchie occasioni ritardi più o meno significativi. Si tratta in questo caso di 43 indicatori, appartenenti in particolare alle dimensioni della Salute, dell’Istruzione e Formazione, del Benessere economico, del Paesaggio e patrimonio culturale, nonché quelli nel campo dell’Innovazione e della Qualità dei servizi.

Al contrario, si registrano 22 indicatori del BES a vantaggio di Piacenza, e qui soprattutto nel caso degli ambiti riferiti alla Sicurezza (cfr. il tasso di criminalità predatoria, le violenze sessuali, numero di feriti per incidente stradale), alle Relazioni sociali (diffusione delle istituzioni non profit, acquisizioni di cittadinanza, presenza di postazioni informatiche a servizio degli alunni disabili), e alla dimensione Politica e istituzioni (Incidenza delle spese rigide e della capacità di riscossione della Provincia).

Per quanto riguarda infine il confronto dei dati di Piacenza dell’edizione 2022 con quelli dell’edizione 2021, emerge un diffuso miglioramento della situazione locale, con 47 indicatori (quasi l’80 per cento dei sessanta per i quali è possibile la comparazione – cfr. sopra) che evidenziano una dinamica positiva e che sono ricompresi in tutte le dimensioni del BES. Tra gli indicatori che invece mostrano un andamento negativo (13) sono da segnalare il tasso standardizzato di mortalità per tumore, l’incidenza della popolazione laureata di 25-39 anni, il tasso di infortuni mortali e di inabilità permanente, la retribuzione media annua dei lavoratori dipendenti, le truffe e le frodi informatiche, i posti/km. offerti dal Trasporto pubblico locale.

La presentazione in Provincia

La presentazione dell’edizione 2022 del BES - il rapporto sul Benessere Equo e Sostenibile - riferito al territorio piacentino si è tenuta questa mattina nella Sala Garibaldi della Provincia.

All’appuntamento sono intervenuti la presidente della Provincia di Piacenza, Monica Patelli, la consigliera provinciale con delega alla Pianificazione territoriale, Claudia Ferrari, il direttore generale della Provincia, Vittorio Silva, e il referente dell’Ufficio Statistica della Provincia, Antonio Colnaghi.

Proprio Colnaghi ha utilizzato una dettagliata serie di slide per illustrare i dati che emergono dagli indicatori, e che indicano - come detto - un posizionamento migliore nel confronto con la media nazionale rispetto alla media regionale, comunque in un contesto di miglioramento della situazione del territorio piacentino rispetto all'anno precedente.

​Per la presidente Patelli "Il BES, frutto di un importante collaborazione istituzionale che dal 2019 vede protagonista anche l'Ufficio Statistica della Provincia, offre un'ampia gamma di dati che offrono spunti di notevole interesse per gli amministratori: è fotografia dei punti di forza e di debolezza e aiuta a orientare meglio le scelte anche alla luce dei confronti tra territori che l'indagine rende possibile".

La consigliera Ferrari ha evidenziato il fatto che "Il BES costituisce un importante valore aggiunto per la Provincia nella predisposizione dei principali strumenti di programmazione provinciale, dal DUP al PTAV".

Il direttore generale Silva ha citato una celebre definizione del PIL data da Bob Kennedy ("Misura tutto, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta") per sottolineare come il BES consideri molte più dimensioni nel fotografare il benessere di un territorio, e ha anche spiegato come il lavoro della cosiddetta Commissione “Stiglitz-Sen-Fitoussi”, voluta dall'allora presidente francese Sarkozy, abbia aperto la strada, in Europa, a filoni di ricerca come queli che hanno portato anche la nascita delle indagini sul benessere equo e solidale sia a livello nazionale che provinciale: "Il BES va inteso come guida per l'azione di amministrazioni, imprenditori e stakeholders, perchè - per citare Stiglitz - bisogna misurare ciò che conta davvero per prendere le decisioni giuste".

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