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Giovedì, 18 Aprile 2024
Economia

In pensione Giulio Bracchi, storico segretario di zona di Confagricoltura Piacenza

Il saluto e il grazie dell’Associazione: «Appartenenza e dedizione, un legame che non si spezza»

Confagricoltura Piacenza saluta Giulio Bracchi, noto agronomo e storico segretario di zona che a fine novembre conclude formalmente, andando in pensione, la sua lunga carriera nell’associazione. ‘Formalmente’ perché chi lo conosce, e nel mondo agricolo piacentino sono pressoché la totalità degli operatori, non se lo immagina certo a condurre una vita ritirata alla bocciofila. Uomo di relazione, pieno d’interessi e attivo nel sociale con diversi club di service, ha unito la sua profonda competenza tecnica alle sue caratteristiche personali per dirimere controversie agrarie e individuare soluzioni contrattuali di soddisfazione di tutte le parti.  Componente di numerosi Consigli direttivi e commissioni afferenti alle organizzazioni economiche e sindacali del settore, per molti anni è stato anche giudice esperto presso il tribunale di Piacenza sulle controversie agrarie.

«Questo per me era, come poi si è dimostrato – sottolinea Bracchi -  un investimento che mi ha permesso di conseguire un bagaglio di conoscenze perché seguendo le cause si potevano apprendere gli orientamenti assunti dal tribunale in merito a certe diatribe». 

Di tutte le attività svolte e coordinate, gli aspetti legati alla contrattualistica sono ciò che lo ha appassionato e lo appassiona di più, portandolo frequentemente a tenere docenze sul tema ai ragazzi degli istituti tecnici agrari spiegando loro le specificità e gli aspetti più insidiosi dei contratti agrari. A soli 31 anni era già segretario di Zona, uno dei più giovani che ci siano mai stati, ma il suo percorso in Confagricoltura Piacenza è partito dai compiti più operativi.

«Sono stato assunto il 2 settembre 1985 – ricorda Bracchi – ho iniziato dalla gavetta all’ufficio iva e facendo le dichiarazioni dei redditi, poi ho affiancato i segretari di Zona di allora, Tosi e Ferraroni, muovendomi un po’ in tutte le sedi territoriali dell’Unione, allora si chiamava così». Il primo febbraio 1989 Giulio Bracchi è diventato segretario di Zona di Castel San Giovanni e nel 2010 Segretario anche della Zona di Piacenza. 

Affezionato all’Associazione e alla vita sindacale ricorda tantissime battaglie: «Siccome ero grosso – sorride - nelle manifestazioni mi mandavano in prima linea. Ho preso parte a tante battaglie a fianco dei nostri soci per affermarne e tutelarne i diritti. Negli anni ’90 – ricorda – per il comparto del latte e sulla questione quote facevamo riunioni sindacali fino all’una di notte. L’obiettivo da raggiungere era mantenere un prezzo remunerativo del latte contrastando gli effetti negativi del regime delle quote».

Bracchi è stato testimone delle profonde trasformazioni avvenute nelle imprese agricole e nell’associazione negli ultimi trentacinque anni. «La differenza che c’era nella vita sindacale di prima – sottolinea - è essenzialmente il contatto con le persone: prima facevi parte integrante della vita degli agricoltori e anche delle loro famiglie. Quando si trattava di assumere decisioni importanti sulla conduzione del fondo, il segretario di zona si sedeva a tavola con tutta la famiglia riunita a fianco del capo famiglia per condividere e consigliare».

Poi un pensiero al domani: «Pur rivedendo la mole degli impegni, resterò nel mondo che mi ha riempito la vita e nel quale ho tutte le mie relazioni».

«Ringrazio a titolo personale e di tutta Confagricoltura Piacenza, associati e colleghi, il dottor Bracchi, per noi Giulio, per tutti questi anni di collaborazione – dichiara a nome dell’Associazione e del Consiglio direttivo Filippo Gasparini – ho innumerevoli di ricordi che lo vedono partecipe a importanti momenti della comune vita sindacale e associativa. Siamo un po’ spiaciuti perché questo non è un tempo di condivisione e una festa in suo onore non è possibile, ma l’appuntamento è rimandato, rassicurati dal fatto che questo legame fatto di appartenenza e dedizione non si spezzerà e lo vedremo ancora nei nostri uffici presso il palazzo dell’Agricoltura».

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