rotate-mobile
Economia

Inaugurata al museo della civiltà contadina la sezione dedicata a “Verdi agricoltore”

Si trova presso il Centro scolastico agroalimentare di Strada Agazzana a Piacenza. Una festa nel nome di Verdi, per celebrare con le sue musiche immortali, un ulteriore importante ruolo che il Maestro ebbe per l'agricoltura e lo sviluppo sociale ed economico delle zone della Bassa

Una festa nel nome di Verdi, per celebrare con le sue musiche immortali, un ulteriore importante ruolo che il Maestro ebbe per l’agricoltura e lo sviluppo sociale ed economico delle zone della Bassa da cui ebbe origine e dove volle ritornare; quella terra ubertosa e fertile, ma anche in larga parte da bonificare e rendere redditizia, perché Verdi fu non solo uno straordinario musicista, ma pure un imprenditore lungimirante ed innovativo.

Per questo il Museo della civiltà contadina, straordinaria vetrina di un mondo ormai scomparso, ma che ha saputo esprimere valori di straordinaria attualità, da anni allestito presso l’Itas “Raineri” di Piacenza, ha voluto e saputo dedicare una specifica sezione, nel bicentenario della nascita, al “Verdi agricoltore”, suggestiva  realizzazione che è stata celebrata con una sobria ma avvincente celebrazione oggi, sabato, presso il Centro scolastico agro-alimentare di via Agazzana.

Per l’occasione, come ha avuto modo di evidenziare la dirigente scolastica Maria Teresa Andena, “è stata ricostruita una figura tridimensionale,a “tutto tondo” del Maestro, nella sua complessione di musicista, agricoltore ed imprenditore”, “con tutti gli straordinari valori- ha ribadito il presidente del Museo Roberto Porcari (la sua istituzione è dovuta proprio alla sua straordinaria, instancabile passione di ricercatore disinteressato e munifico) che essa sottintende.

Tutte queste attrezzature, oltre 2500 pezzi, rappresentano uno straordinario spaccato della vita quotidiana di fine ‘800, caratterizzata dalla fatica, dal lavoro, dalla sobrietà, dalla capacità di adattamento alle vicissitudini quotidiane, senza sprechi, con riti e consuetudini che uniscono in una grande dimensione corale pianura, collina e montagna, dove nulla, come evidenziava pure Verdi nelle sue lettere, deve essere dato per scontato per sapere trasformare, come fece, oltre 600 ettari sovente desertici ed improduttivi, in una realtà aziendale di prim’ordine, occupandosene direttamente e con la massima competenza”.

Questo Museo nato dalle donazioni di Porcari, oggi prosegue la sua attività didattica grazie all’impegno di alcuni ex insegnanti della scuola come Rosa Pagani, Maria Ferri, Piero Alberici che dedicano molto tempo ad una intelligente e razionale collocazione degli attrezzi in un avvincente percorso museale nella memoria contadina. La giornata è stata scandita dalle letture di diverse lettere del maestro eseguite da allievi dell’Itas “Raineri” con il coordinamento di Giovanna Liotti con la sua associazione teatrale “la maschera di Cristallo, un progetto che ha coinvolto gli allievi dell’Itas (con le referenti Foti e Martinelli), con il sostegno di Regione e Provincia, rappresentata dall’assessore Andrea Paparo che ha ribadito la necessità che questi valori della civiltà contadina rimangano guida per le giovani generazioni. Per il Comune presente l’assessore Pierangelo Romersi.

E poi, tra una lettura ed un’altra, la musica immortale del Maestro. Al piano Patrizia Bernelich che ha accompagnato il baritono piacentino Simone Tansini che ha eseguito con apprezzata maestria, con l’auspicio che possa ricalcare la straordinaria storia canora della nostra città, arie dal Rigoletto, Traviata e Fastalff. E per chiudere, in modo sobrio ed in pieno stile campestre, un piccolo buffet dolce realizzato dagli allievi dell’Alberghiero con il prof. Antonio D’Antonio come “cerimoniere”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Inaugurata al museo della civiltà contadina la sezione dedicata a “Verdi agricoltore”

IlPiacenza è in caricamento