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Martedì, 23 Aprile 2024
Economia

Texas, “terra promessa” per il sistema agro-alimentare piacentino

Il Consorzio Piacenza Alimentare ha organizzato un incontro presso Confindustria con gli imprenditori in vista di una missione a Houston del prossimo settembre-ottobre

«Gli Usa - come ha sottolineato Maria Angela Spezia, consigliere delegato all'internazionalizzazione di Confindustria Piacenza - grazie ad Obama, stanno attraversando un nuovo rinascimento». Nucleo centrale di questo processo di rinnovamento è il Texas, non più lo stato del petrolio, delle sterminate mandrie, dei cowboy, delle enormi bistecche e del whisky, bensì una realtà in perenne e dinamica trasformazione, “affamata” di made in Italy e quindi di straordinarie potenzialità per l’export del nostro sistema agro-alimentare. Partendo da queste premesse, il Consorzio Piacenza Alimentare, in vista di una missione imprenditoriale a Houston che dovrebbe svolgersi a fine settembre o inizi di ottobre, ha organizzato presso Confindustria Piacenza, un incontro tra gli imprenditori piacentini del comparto ed il dott. Salvatore Romeo, funzionario della Camera di Commercio italo-americana di Houston. Dopo il saluto del direttore Daniele Ghezzi (che ha portato i saluti del Presidente Sante Ludovico assente per impegni di lavoro), ha preso la parola Romeo che ha subito ribadito la necessità, al fine di una positivo esito commerciale, di una programmazione attenta, basata su azioni di marketing a basso costo, ma soprattutto concrete, mirate, per esempio nei ristoranti, perché su questa piazza la concorrenza, per esempio sui vini, è davvero spietata. «Il Texas - ha spiegato Romeo - ha fame d’Italia perché rappresenta un modello di stile di vita, di cui l’alimentazione è centro nodale.

Questo Stato, con oltre 26 milioni di abitanti è quello con il più alto tasso di crescita negli Stati Uniti, ben oltre la media americana grazie ad una vasta serie di fattori tra cui: costo dell’energia molto ridotto, posizione geografica strategica, basso costo della manodopera e regolamentazione del lavoro molto flessibile, costo della vita di gran lunga inferiore alla media degli altri Stati americani, bassa inflazione, sistema di tassazione locale tra i più bassi degli USA grazie anche alla presidenza dei Bush, padre e figlio. La città di Houston è la quarta in ordine di grandezza di tutti gli Stati Uniti nonché capitale dell’Oil&Gas e sede di uno dei più grandi centri medici del mondo. Il Texas ha, inoltre, un tasso di disoccupazione inferiore al 6%. I settori trainanti sono quelli dell’Oil&Gas e della meccanica correlata, l'energetico, l'high-tech, il medico e bio-medico e l'aeronautico, con grosse potenzialità per le nostre aziende. Oltre a questi settori, prospettive interessanti esistono per il Made in Italy nei settori dell’agroalimentare, dell’arredo, dei complementi e del design. Ora, grazie anche alle sollecitazioni di Michelle Obama contro il “cibo spazzatura”, e la lotta all’obesità, soprattutto infantile, la dieta mediterranea, l’alimentazione di qualità che si modella sul nostro made in Italy, si aprono enormi potenzialità per il nostro expo, che va però, proprio per questo, adeguatamente preparato».

Prospettive dunque ottime per la nostra imprenditoria, soprattutto quella agro-alimentare che ha però bisogno di conoscere i modi giusti per penetrare nel mercato texano, evitando errori e conoscendo le modalità per l'accesso al credito, le peculiarità del sistema fiscale, come approcciarsi ai mercati e le diverse forme societarie nonché i principali aspetti della contrattualistica statunitense.

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