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Innovazione in agricoltura: delegazione cinese a lezione in Cattolica

Una delegazione di diciotto esperti dell’Information Center of Ministry of Agricultural and Rural affairs della Repubblica Popolare Cinese ha fatto tappa all’Università Cattolica di Piacenza per raccogliere informazioni sulla produzione agricola intelligente

Una delegazione di diciotto esperti dell’Information Center of Ministry of Agricultural and Rural affairs della Repubblica Popolare Cinese ha fatto tappa all’Università Cattolica di Piacenza per raccogliere informazioni sulla produzione agricola intelligente, l'e-commerce agricolo, l'innovazione tecnologica dell'informazione, la tecnologia di raccolta dei dati agricoli esteri e le apparecchiature di intelligence. Ad accoglierli il preside della facoltà di Scienze agrarie alimentari e ambientali della Cattolica, Marco Trevisan: «La scelta di questa delegazione è sicuramente un riconoscimento per la nostra facoltà:i rappresentanti del ministero dell’agricoltura cinese in visita in Europa hanno scelto di investire un giorno a Piacenza, per incontrare i rappresentanti della facoltà di Scienze agrarie, riconoscendone il peso e la rilevanza scientifica internazionale.  Un’occasione importante anche per noi, che abbiamo tutto l’interesse ad aumentare i rapporti con la Cina, un paese con più di 1 miliardo e 200 milioni di persone, per il quale l’agricoltura gioca un ruolo importantissimo». In particolare l’occhio dei visitatori sarà tutto puntato sull’innovazione in agricoltura. 

TrevisicinesiUnicatt2-2Del resto «per produrre da mangiare per un numero così elevato di persone occorre essere estremamente efficienti ed estremamente innovativi - prosegue il reside -. Noi saremo coinvolti con una delegazione molto ampia di docenti, che andrà a coprire tutte le aree di ricerca della facoltà, per venire incontro agli interessi espressi dai nostri ospiti: si passa dall’agricoltura di precisione all’ agro fotovoltaico alla zootecnia avanzata, all’informatizzazione, all’ e-commerce. Tutti aspetti che sono trattati oggi nella nostra facoltà che si dimostra ancora una volta all’avanguardia».  Il professore Erminio Trevisi nel suo intervento ha spiegato che «l’innovazione serve a diminuire la fatica, ad incrementare la sicurezza dell’operatore, evita lavori ripetitivi ed aumenta la precisione, tutela il benessere animale, risparmia risorse economiche, migliora la qualità della vita dell’operatore, offre più tempo libero per altre mansioni e soprattutto crea nuove professionalità. E’ insomma un processo ormai ineludibile». 

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