rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Iren, «Per i manager megastipendi e buonuscite, i cittadini invece esclusi dalle scelte»

Riceviamo e pubblichiamo il commento del Comitato Acqua Bene Comune di Piacenza e Val d’Arda sulla nomina del nuovo ad Massimiliano Bianco: «Si dice che si dimise l’anno scorso da un acquedotto pugliese in seguito a un’indagine della Guardia di Finanza»

«Come largamente – spiega il Comitato Acqua Bene Comune di Piacenza e della Val d’Arda  -anticipato dalla stampa, "il “Comitato dei Sindaci” – composto da Marco Doria, Sindaco di Genova, Piero Fassino, Sindaco di Torino e Luca Vecchi, Sindaco di Reggio Emilia – ha unanimemente designato Massimiliano Bianco quale nuovo Amministratore Delegato" di Iren SpA (dal Comunicato Iren del 27 novembre). Il CDA ha ratificato la nomina lunedì 1 dicembre. Massimiliano Bianco sostituirà Nicola De Sanctis, che peraltro continuerà a lavorare per Iren.

De Sanctis riceverà, per essere stato 17 mesi AD di Iren, una buonuscita di 950.000 euro lordi. Inoltre potrà continuare a lavorare per Iren fino al 31 dicembre 2015, con il compenso di 400.000 € annui. Non si può dire che questi top-manager non sappiano condurre gli affari, specialmente quando si tratta dei propri. Gli succede Massimiliano Bianco, che si dice sia stato dimesso l'anno scorso dall'acquedotto pugliese, di cui era direttore, a seguito di una indagine della Guardia di Finanza su alcuni rimborsi consistenti in “pranzi, cene, trasferte e acquisti di mobili”, concessi a Ivo Monteforte, ex amministratore unico dell’Acquedotto Pugliese. Nominato nel 2012 dalla Regione Puglia, Monteforte venne rimosso dall’incarico a seguito della conversione illegittima del rapporto di lavoro di Bianco - da otto anni alla dirigenza dell’AQP - passato da tempo determinato a tempo indeterminato. A disposizione dell’ex direttore Bianco- così leggiamo su un quotidiano - una Audi A6 aziendale, una casa in fitto nel Murattiano, pur risiedendo a pochi chilometri da Bari, ovvero a Gioia, ed uno stipendio di 237 mila e 900 euro lordi annui, oltre a 48mila euro di premio di produzione.

Forse per questi meriti Bianco (ma il condizionale è d'obbligo) sarebbe stato ricompensato con la presidenza di Federutility, l'associazione delle società che gestiscono servizi pubblici, e ora diventa capo azienda di Iren. Come comitati non possiamo fare a meno di rilevare l'opacità e l'antidemocraticità di scelte così importanti affidate alla trattativa tra tre sindaci, due della stessa parte politica, il terzo come lo fosse. La stessa parte politica che ha creato Iren e usa le istituzioni per incrementare le fortune del partito-azienda.

Perfino i Consigli Comunali sono esclusi dalle decisioni più importanti, figurarsi i cittadini! L'unica "partecipazione" che funziona è quella con le lobby. Intanto il Parlamento, dominato dalle suddette lobby politico-affaristiche, ha bocciato la norma che impediva i distacchi dell'acqua. Famiglie con bambini possono restare senz'acqua, l'importante è salvaguardare i dividendi di Iren e le buonuscite dei manager. Il prezzo dell'acqua continua a salire, gli utili e i dividendi di Iren ad aumentare, mentre gli investimenti sono fermi. A Piacenza non si riesce nemmeno ad ottenere una risposta soddisfacente alla richiesta da parte di 30 consiglieri appartenenti a 18 amministrazioni comunali diverse per  uno studio di fattibilità per la gestione pubblica del sistema idrico integrato. Ormai la contiguità e l’osmosi evidente fra IREN, Atersir (che fa parte di Federutility) e una certa parte della classe amministratrice rivela un’opacità preoccupante sulla reale democraticità dei meccanismi di decisioni politica. Ancor più grave se riferita alla gestione dei beni comuni essenziali come l’acqua».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Iren, «Per i manager megastipendi e buonuscite, i cittadini invece esclusi dalle scelte»

IlPiacenza è in caricamento