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Economia

Iren, Renato Boero è il nuovo presidente

L’Assemblea degli azionisti di Iren ha approvato il bilancio e la proposta di dividendo pari a 8,4 centesimi di euro per azione. Nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione

L’Assemblea ordinaria degli azionisti di Iren S.p.A. ha approvato in data odierna il bilancio della società relativo all’esercizio 2019, la relazione sulla gestione e la proposta di destinazione dell’utile di esercizio pari a 125.927.825 euro, che andrà per 6.296.391,27 - pari al 5% dell’utile di esercizio - a riserva legale; 109.278.235,67 euro come dividendi agli azionisti, ovvero 0,084 euro per ciascuna delle 1.300.931.377 azioni ordinarie costituenti il capitale sociale della società con la precisazione che le eventuali azioni proprie non beneficeranno del dividendo. Il dividendo sarà posto in pagamento a partire dal giorno 26 giugno, contro stacco cedola il 24 giugno 2019 e record date il 25 giugno 2019. In un’apposita riserva di utili portati a nuovo, l’importo residuo pari ad almeno 10.353.198,48 euro; così come deliberato dal Consiglio di Amministrazione in data 12 aprile.

L’assemblea degli azionisti ha inoltre: conferito l’incarico alla società di revisione KPMG per il novennio 2021-2029 come previsto dalla normativa vigente; approvato la prima sezione della relazione sulla remunerazione in conformità all’art. 123-ter, comma 6, T.U.F.; nominato il Consiglio di Amministrazione e il suo Presidente per il triennio 2019-2020-2021; determinato il compenso annuo da corrispondere ai membri del Consiglio di Amministrazione ed infine approvato la proposta di integrazione dei corrispettivi per l’incarico di revisore legale dei conti relativo agli esercizi 2018 - 2020.

GRUPPO IREN: RISULTATI CONSOLIDATI AL 31 DICEMBRE 2018

«I ricavi consolidati del 2018 – spiega in un comunicato l’azienda - si attestano a 4.041 milioni di euro, in aumento del 9,3% rispetto a 3.697 milioni di euro dell’anno precedente. Tale crescita è legata principalmente all’incremento del prezzo delle commodities energetiche e all’ampliamento del perimetro di consolidamento: Salerno Energia Vendite (SEV) e il gruppo Iren Rinnovabili, consolidate rispettivamente dal 1° maggio 2017 e dal 1° gennaio 2018, Maira e Spezia Energy Trading (SET) consolidate da ottobre 2018, ed in particolare le società del gruppo ACAM La Spezia, consolidate dal 1° aprile 2018.  Inoltre contribuiscono all’incremento dei ricavi, importanti sopravvenienze legate alla gestione dei certificati di efficienza energetica e alla revisione della stima dei crediti per fatture da emettere della SBU Mercato. Il Margine Operativo Lordo (Ebitda) è pari a 967 milioni di euro, +17,8% rispetto agli 820 milioni di euro registrati nell’esercizio precedente. L’esercizio 2018 ha beneficiato di circa 100 milioni di elementi straordinari: 60 milioni di euro di riconoscimenti relativi ad anni precedenti di Certificati Bianchi e 41 milioni di euro riconducibili alla revisione della stima di crediti per fatture da emettere della SBU Mercato. Al netto di queste componenti straordinarie, l’Ebitda recurrent sarebbe stato pari a 866 milioni di euro.

Il miglioramento dell’Ebitda recurrent del Gruppo è riconducibile al contributo delle variazioni di perimetro connesse principalmente al consolidamento del gruppo ACAM La Spezia, alle sinergie operative e alla crescita organica.  Il Risultato Operativo (Ebit) si attesta a 530 milioni di euro, in crescita (+26,2%) rispetto a 420 milioni di euro al 31 dicembre 2017. Si registrano maggiori ammortamenti per circa 33 milioni di euro, di cui circa 12 milioni di euro attribuibili all’ampliamento del perimetro di consolidamento sopra citato, oltre a maggiori accantonamenti e svalutazioni per circa 11 milioni di euro.

L’utile netto di gruppo è pari a 242 milioni di euro in aumento (+1,8%) rispetto a 238 milioni di euro registrati nel 2017. Si sottolinea come l’utile netto sia stato impattato da elementi straordinari sia positivi sui ricavi (Certificati Bianchi e sopravvenienza SBU Mercato), che negativi post risultato operativo (maggiori oneri di liability management per 30 milioni di euro e adeguamento partecipazione consolidate ad “equity” per 35 milioni di euro, di cui 28 milioni di euro riferiti ad OLT) con un impatto sostanzialmente trascurabile al netto dell’effetto fiscale sulle singole poste straordinarie.

L’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2018 è pari a 2.453 milioni di euro, in aumento di circa 81 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2017. Complessivamente, l’indebitamento finanziario netto aumenta del 3,4% includendo i 182 milioni di euro dovuti alle operazioni di consolidamento societario, parzialmente compensati dalla vendita di asset per 23 milioni di euro. Al netto di tali effetti legati ad operazioni straordinarie, il debito risulterebbe in calo di 78 milioni di euro, beneficiando della generazione di cassa, che ha coperto gli investimenti in forte crescita e il pagamento dei dividendi relativi all’anno 2017 pari a circa 113 milioni di euro. Gli investimenti tecnici lordi realizzati nel periodo ammontano a 447 milioni di euro, in forte crescita (+25,2%) rispetto al 2017.

 
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