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Jobs Act, Costantini (Cna): «Siamo contenti di questa riforma ma ne servono altre»

Il presidente provinciale di Cna, Dario Costantini: «Come rappresentanti delle imprese siamo in attesa delle altre riforme che toccheranno il settore produttivo e che potranno davvero aiutare la ripresa»

E’ una delle più importanti novità varate quest’anno dal Governi Renzi. Una novità che ha riformato il mondo del lavoro e che ha introdotto nuovi scenari sia per gli imprenditori che per i lavoratori dipendenti con l’obiettivo dichiarato di contribuire al rilancio dell’economia nazionale. Parliamo del Jobs Act, la riforma introdotta con il Decreto legislativo 81/2015 entrata in vigore già da alcuni mesi. Una riforma attesa ma che ha lasciato molti dubbi interpretativi e applicativi, dubbi che CNA Piacenza ha cercato di risolvere con un convegno svoltosi oggi all’Università camera commercio 1-2Cattolica.

“Siamo contenti di questa riforma - ha dichiarato il Presidente provinciale di CNA, Dario Costantini, in apertura di convegno - e della rapidità dei tempi in cui è stata fatta. Come rappresentanti delle imprese siamo però in attesa delle altre riforme che toccheranno il settore produttivo e che potranno davvero aiutare la ripresa”. Il convegno, moderato dal Direttore di CNA Piacenza, Enrica Gambazza, si è aperto con il contributo del prof. Eufranio Massi, esperto di Diritto del lavoro. “E’ una riforma - ha detto Massi - varata per incentivare le assunzioni e favorire l’occupazione stabile e duratura. Nuove assunzioni ma anche l’agevolazione per gli imprenditori rappresentata dall’esonero contributivo per tre anni. Le agevolazioni spettano soltanto alle aziende che assumono persone senza lavoro stabile da almeno sei mesi, aziende in regola sotto l’aspetto contributivo e senza condanne per violazioni della normativa sulla sicurezza sui luoghi di lavoro. La riforma ha cancellato i contratti a progetto e regolato meglio i Co.Co.Co. che devono essere personali, continuativi e con il diritto riconosciuto al lavoratore di poter determinare tempi e luoghi di lavoro; cancellati anche le associazioni in partecipazione con apporto di lavoro”. La parola è quindi passata all’avvocato e giuslavorista Enrico Fornasari che ha parlato dei contratti a tutele crescenti e della disciplina dei licenziamenti individuali. “Contratti applicabili ai lavoratori assunti dallo scorso 7 marzo, validi sia per le grandi che per le piccole imprese private e per le assunzioni a tempo indeterminato. In pratica si tratta della nuova disciplina del regime del recesso illegittimo e prevede i nuovi casi di licenziamento economico per giustificato motivo oggettivo, stabilendone indennità e onere della prova, di licenziamento disciplinare o legato all’inidoneità fisica o per motivi economici dell’azienda”. Il convegno, molto partecipato, è stato chiuso dal prof. Pietro Antonio Varesi, docente di Diritto del lavoro della Cattolica, che ha presentato un’interessante ed approfondita relazione su “Le tutele nel mercato del lavoro”, arricchita da casi pratici e giurisprudenziali.

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