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Economia

«L’agricoltura protagonista nel rilancio del Paese»

Franco Boeri (Cia Piacenza)dopo l'assemblea nazionale: «Il settore chiede di riprogettare il nostro futuro e di questo processo vogliamo essere attori protagonisti e non comparse»

«L’agricoltura è pronta a rispondere alle nuove sfide, a cogliere le opportunità del nuovo modello di sviluppo e ad essere al centro di questo percorso di cambiamento. Un messaggio forte e chiaro - chiarisce il presidente della Cia di Piacenza Franco Boeri - pervenuto dalla recente assemblea nazionale a cui ho partecipato (in streaming) e attraverso cui si auspica un deciso cambio di rotta rispetto al passato, con il settore chiamato ad esercitare un ruolo di protagonista attivo all’interno di un progetto di rilancio del Paese». 

«Non a caso - spiega Boeri - il settore chiede di riprogettare il nostro futuro e di questo processo vogliamo essere attori protagonisti e non comparse; un piano le cui fondamenta dovranno poggiare su una strategia di sistema condivisa tra tutte le forze e risorse socio-economiche espressione dei territori italiani. A maggior ragione per le coltivazioni di pregio della pianura e per la zootecnia da latte e da carne, nonché per quelli svantaggiati come la montagna nella nostra provincia. Insomma l’agricoltura come perno per lo sviluppo integrato di altri settori economici e produttivi, soprattutto in un’ottica di filiere interconnesse in grado di costruire percorsi di efficientamento produttivo sostenibile sia sul fronte ambientale quanto su quello economico e sociale. Filiere nelle quali il mondo agricolo deve avere piena e pari dignità e potere contrattuale».

Emerge dal congresso che Cia-Agricoltori Italiani si candida ad essere il promotore attivo di una strategia di sviluppo dei territori italiani nella quale, le istituzioni, gli enti e gli istituti locali, le imprese, la società, il mondo della ricerca, dovranno rappresentare riferimenti strategici e sono chiamati a svolgere una funzione centrale. Tale strategia concorrerà alla definizione di una nuova fase di pianificazione nazionale dove l’agricoltura e, con essa la Confederazione, saranno chiamati a far la loro parte. Una strada non facile da seguire che richiede impegno e responsabilità, ma che, soltanto se percorsa in prima linea e con coraggio, condurrà il paese verso un futuro più certo, durevole e sostenibile.

«Le regole della nuova Pac che si stanno ancora discutendo - ricorda il presidente Cia di Piacenza - dovranno portare alla definizione del nuovo regolamento  2023-2027, ma avranno sicuramente obiettivi “green deal”, prevedendo  eco-schemi, condizionalità rafforzata, misure agro ambientali. In questo quadro la provincia di Piacenza può trarre forti vantaggi in termini occupazionali e di opportunità perché la “transizione verde” è già avviata da tempo; in questo contesto “green”, il comparto agricolo non può rimanere al di fuori, ma deve diventare protagonista portando (come si sta facendo) le proprie istanze sui tavoli di Bruxelles dove vengono prese le decisioni. Ma gli agricoltori - ribadisce Boeri - sono ben consapevoli che non vi può essere sostenibilità ambientale senza sostenibilità economica e che gli aiuti europei dovranno essere investiti in competitività delle imprese (devono fare reddito), in ricerca e innovazione (genetica, molecolare), sui mercati (tecnologia, digitalizzazione). In questo contesto la sinergia già tempo avviata con l’Università Cattolica e la Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali ci aiuterà per i futuri sviluppi tecnologici. E allo stesso modo - conclude Boeri - sarà  necessario agire sulla catena del valore per una equa distribuzione dei redditi nelle filiere perché attualmente agli agricoltori va mediamente solo il 20% del reddito finale».

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