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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

«L’eredità di Expo: un’agricoltura italiana di diversità, di qualità, con prezzi più giusti per i produttori»

Festival del diritto ad Eataly con Oscar Farinetti e Silvio Ferrari (ATS Expo Piacenza): «Piacenza ha fatto la sua parte, unica a portare davanti al mondo, la realtà produttiva del proprio territorio»

“Momenti come Expo 2015 servono a cambiare le coscienze, a sensibilizzare i giovani per un futuro da conquistare “connettendo” le proprie mete. Ed anche Piacenza ha fatto la sua parte, unica a portare davanti al mondo, la realtà produttiva del proprio territorio”.

Insomma secondo Oscar Farinetti “patron” di Eataly e di Silvio Ferrari coordinatore di ATS Expo Piacenza, intervenuti stamattina per un incontro (moderato da Mattia Motta) nell’ambito del Festival del Diritto ad Eataly, il giudizio su Expo 2015, in attesa delle cifre ufficiali sulle presenze (come sulle effettive ricadute sul territorio piacentino), è da considerarsi assolutamente positivo.

Farinetti, ricordando che l’incertezza “è il ciclopico dubbio del genere umano contraddistinto però anche da un perenne cammino”, ha ricordato l’emozione provata da bambino nel visitare “Italia 61” dedicata, nel centenario dell’Unità d’Italia, alla tecnologia ed ai trasporti. Analoga emozione che, si augura, hanno provato milioni di bambini ad Expo “perché si comincia a quell’età a ragionare con la testa ed il cuore, una festa che serve a toccare ed a modificare le coscienze”, con i diversi padiglioni che hanno saputo superbamente narrare il proprio tema, soprattutto puntando sul contenimento degli sprechi e sull’eco-compatibilità produttiva, con il “primo della classe”, il padiglione Zero che narra il cammino produttivo dell’uomo dai primordi. Expo è stata una lezione, compresi gli errori commessi, e noi possiamo imparare anche gestendo le imperfezioni”.

Per Farinetti il giusto percorso è “spostare il senso del dovere a quello del piacere, far diventare “figo” il comportarsi bene e soprattutto è necessario riequilibrare la filiera, con i produttori che devono essere adeguatamente remunerati. Eataly, a parere del suo fondatore, ha compreso che il vero obiettivo" è durare godendo, conservarsi il più possibile attraverso la sostenibilità, avviando attività per limitare gli sprechi, aumentare la qualità dei prodotti, con i protagonisti principali della filiera, ovvero gli agricoltori e gli allevatori, pagati in maniera più equa.

In Italia - ha ribadito Farinetti - siamo il numero uno del mondo per la biodiversità, con una marea di piccole e medie imprese; “questa è la nostra forza, e non una debolezza come sostengono molti economisti. Expo inciderà anche su questo tema; è arrivato il momento della virata, di fare dell’Italia il centro di una rivoluzione agricola, con un paese dove siano aboliti diserbanti, concimi chimici, con materie prime pagate al giusto prezzo; siamo il paese più diverso del mondo e questa qualità la dobbiamo vendere ovunque, con prezzi adeguati, perché tutti ce la richiedono! Non è possibile che il Roquefort sia pagato sette volte di più di un Parmigiano o di un grana padano”.

"Preparare Expo - ha spiegato Silvio Ferrari - è stato un lungo cammino, per farne un evento diverso ed intelligente, con due capisaldi: la responsabilità sociale ed i giovani. Abbiamo investito risorse economiche affinchè Expo lasci qualcosa al nostro paese. Forse è stata troppo “Milano e Lombardocentrica”, e un po’ meno Italia, ma è stato comunque un fenomeno nazionale. Piacenza ha creduto in tutto questo, unendosi come sistema pubblico-privato; abbiamo attivato i giovani, messo in mostra, su un palcoscenico mondiale, i valori di Piacenza, creato un brand, investendo oltre due milioni di Euro; con una scelta a mio parere vincente: quella di essere riusciti, unici, a portare, con Piazzetta Piacenza, le realtà produttive del territorio, non per vendere, ma per presentare i valori delle aziende, oltre, naturalmente a quelle del territorio, portando Piacenza ad un pubblico che non ci conosceva. Il reale ritorno sul territorio lo verificheremo alla fine, ma intanto abbiamo attivato un importante tavolo sull’internazionalizzazione  e lo faremo anche per la parte turistica e convegnistica”.

Dopo Expo a Eataly ©Carlo Pagani

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