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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

L’importanza del microbiota intestinale e della dieta nella salute

Il microbiota umano è l'insieme di microorganismi simbiotici che convivono con l'organismo umano senza danneggiarlo, mentre con il termine microbioma si fa riferimento al patrimonio genetico del microbiota

Il microbiota umano (impropriamente detto flora intestinale) è l'insieme di microorganismi simbiotici che convivono con l'organismo umano senza danneggiarlo mentre con il termine microbioma si fa riferimento al patrimonio genetico del microbiota. Il microbiota umano è un buon esempio di mutualismo: cooperazione tra differenti tipologie di organismi che apporta un vantaggio ad ognuna di esse. Negli esseri umani si trovano tra le 500 e 10.000.000 specie differenti di microorganismi.

A questo importante argomento è stato dedicato un convegno a Palazzo Galli organizzato da Alsaf (associazione laureati in Scienze agrarie e forestali) e l’Ordine dei medici di Piacenza. L’iniziativa, che era stata già programmata per il 2020, si inserisce nella tradizionale collaborazione fra Laureati in Scienze Agrarie (produttori di alimenti) e Medici (che gli alimenti gestiscono nelle diete per ottimizzare la salute dei consumatori). Ha avuto infatti inizio nel 2015 (e si parlò di frutta e verdura mentre in tempi successivi di latte, di carni, dei carboidrati rispetto ai grassi ecc.). L’attuale tema è assurto negli ultimi anni agli onori delle cronache per le crescenti conoscenze sul ruolo che il microbiota svolge per la salute e per i rapporti che questi microrganismi possono avere con la dieta, ma anche con lo stile di vita.

Il microbiota intestinale collabora con il nostro organismo in diverse attività: difende dai germi patogeni; sintetizza sostanze utili alla funzione intestinale e vitamine; neutralizza le sostanze tossiche endogene ed esogene; scambia informazioni con il sistema nervoso intestinale e centrale.

Per svolgere queste preziose attività è necessario che gli “abitanti” del microbiota vivano fra loro in un equilibrio stabile. Quali fattori influenzano questo equilibrio?

L’alimentazione: una dieta sana, fonte di alimenti fermentati, fibre prebiotiche, acidi grassi Omega-3 e povera di zuccheri e di cibi industriali, permette al microbiota di rimanere in equilibrio. Lo influenzano anche lo stile di vita, l’assunzione di medicinali; le infezioni intestinali; le variazioni della reattività immunitaria; la stagionalità e le condizioni ambientali.

Dopo il saluto del Prof. Giuseppe Bertoni Presidente ALSAF e del Prof. Mauro Gandolfini Presidente Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Piacenza e di un rappresentante della Banca di Piacenza, è seguito l’intervento su “Batteri intestinali: fra microbiota e micro bioma” del Prof. Lorenzo Morelli USCS di Piacenza. Quindi si è parlato dei “fattori dietetici in grado di modificare l’equilibrio microbico intestinale” con il Prof. Erminio Trevisi UCSC di Piacenza.

Il dottor Gian Maria Prati Ospedale Civile di Piacenza ha trattato del “Microbiota intestinale e malattie del digerente umano” mentre il Prof. Massimo Piepoli Ospedale Civile di Castel San Giovanni ha sviluppato il tema del “Microbiota intestinale e malattia cardiovascolare”.

Infine gli interventi programmati: “Selezione e sviluppo dei probiotici per la modulazione del microbiota” con la Dott.ssa. Marina Elli di Advanced Analytical Tecnologies - Fiorenzuola d’Arda e “Produzione di kefir con effetto pro-biotico” del Dott. Shimondi  Sarra Bionova Italia - Villanova d’Arda.

È da tempo noto- è stato evidenziato dai relatori del convegno- che nell’intestino alberga una quantità enorme di microrganismi, in larga misura simbionti e dunque con effetti positivi, ma con la possibilità che loro squilibri possano essere all’origine di problemi per l’organismo, a maggior ragione se fra questi microrganismi vi sono dei patogeni.  Tralasciando questi ultimi, le conseguenze sono spesso favorevoli, seppure largamente dipendenti dal numero e dalla tipologia dei diversi microrganismi, ma ugualmente dalla integrità della mucosa intestinale (da cui dipende la necessaria separazione fra lume intestinale e lo spazio interstiziale/sangue). Entrambe le situazioni possono essere influenzate anche dalla dieta, in maniera diretta o indiretta, che pertanto può agire sulla salute anche per il tramite del microbiota.

Sempre più frequenti sono infatti le segnalazioni di un rapporto fra processi infiammatori di origine intestinale e infarto. Analoghe segnalazioni riguardano l’accentuazione dei processi di artrite reumatoide a causa di fenomeni infiammatori originati ugualmente nella parete intestinale, quando “troppo” permeabile. Da non trascurare poi che le comuni malattie intestinali possono trovare un valido antagonista in una corretta microflora, ottenuta anche grazie ad interventi con probiotici o prebiotici.

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