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La pandemia “spinge” l’e-commerce, «Più di un’impresa commerciale su 5 usa l’on-line»

L’approfondimento di Unioncamere sul Rapporto dell’economia regionale 2021: nel manifatturiero il commercio elettronico adottato con maggior frequenza dall’agroalimentare

La pandemia “spinge” l’e-commerce, «Più di un’impresa commerciale su 5 usa l’on-line». Un approfondimento sul tema di Unioncamere Emilia-Romagna, realizzato nell’ambito del Rapporto sull’economia regionale 2021. «La diffusione della pandemia da Covid-19 nel 2020 ha messo improvvisamente le imprese di fronte alla necessità di raggiungere i propri clienti, specie quelli finali, evitando il contatto fisico con loro. Questo ha portato molte imprese ad abbracciare il commercio elettronico in un lasso di tempo molto limitato e con livelli di soddisfazione diversi da esperienza ad esperienza» osserva Unioncamere.

«Al fine di monitorare il livello di diffusione del commercio elettronico tra le imprese, Unioncamere Emilia-Romagna e le Camere di commercio, in accordo con la Regione, hanno indirizzato la sessione tematica della rilevazione congiunturale verso l’analisi del fenomeno. Concentrando l’attenzione sulle imprese manifatturiere in senso ampio – prosegue la nota - le aziende che risultano aver adottato soluzioni di e-commerce con maggior frequenza sono state quelle del comparto agroalimentare (15,8 per cento del totale). All’estremo opposto si trovano invece le imprese della metalmeccanica (4,3 per cento delle imprese)».

«Alla base di questa differenza settoriale, si trova anche la diversa organizzazione del valore delle filiere con le imprese della metalmeccanica più spesso coinvolte in una catena del lavoro lunga di tipo business to business che poco si adatta ad una gestione tramite portali, siano essi generalisti o specialistici. Al contrario - aggiunge l’analisi - molte delle imprese regionali attive nel settore agroalimentare vendono, in tutto o in parte, i proprio prodotti ai clienti finali, la qual cosa rende questo ambito molto più adatto alla diffusione del canale e-commerce. Gli altri comparti della manifattura regionale si collocano a metà tra questi due estremi». «In termini dimensionali, sembra esistere una chiara correlazione tra grandezza dell’impresa e utilizzo dell’e-commerce. La frequenza delle aziende che fanno ricorso a questo canale, infatti, passa dal 6 per cento delle imprese con un numero di dipendenti da 1 a 9 al 10,6 per cento delle imprese con 50 dipendenti ed oltre. La media generale riferita al totale delle imprese è 7,2 per cento nel caso della manifattura».

«L’uso dell’e-commerce - sottolinea la nota - interessa sempre di più anche le imprese attive nel commercio della regione. La rilevazione ha messo in luce che più di una impresa commerciale su cinque (il 21,2 per cento) utilizza il canale on-line per raggiungere i propri clienti, un valore significativamente maggiore del corrispondente numero per le imprese della manifattura. Anche nel caso delle imprese commerciali, la dimensione d’azienda è una variabile importante nell’analizzare il fenomeno del commercio elettronico visto che la frequenza del ricorso a questo canale passa dal 20,1 per cento delle realtà della piccola distribuzione (fino a 5 addetti) al 40,5 per cento della grande distribuzione (quella con 20 addetti ed oltre)». «L’approfondimento descritto in sintesi – conclude Unioncamere - si colloca nell’ambito della collaborazione tra Sistema camerale emiliano-romagnolo, Art-ER e Regione Emilia-Romagna per arrivare alla realizzazione di percorsi di digitalizzazione tagliati sulle esigenze effettive delle imprese».

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