La Provincia di Piacenza? Non è un ente di fannulloni
Ieri sera, a Fiorenzuola, il primo dei quattordici appuntamenti con i piacentini per parlare di bilancio di fine mandato della Giunta Boiardi. Il presidente: quella di Piacenza non è una Provincia di fannulloni. Il bilancio? Ho deciso di spedirlo al ministro Brunetta
Il Presidente della Provincia Boiardi
Abbiamo sostenuto e risolto 106 crisi aziendali |
Un bilancio, ha più volte ribadito Boiardi nell'incontro di ieri sera a Fiorenzuola, incentrato sulla trasparenza. “Un bilancio che ho deciso di spedire al ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta” continua Boiardi, “da cui mi aspetto per il nostro territorio il riconoscimento che, qualche mese fa, ha promesso agli Enti con i conti in ordine”.
Poi ha puntualizzato sull'organico di via Garibaldi, puntando il dito contro chi aveva diffuso cifre sballate: “quando sono arrivato, nel 2004, i dipendenti erano 470. Oggi, senza licenziare nessuno , ne abbiamo 370. I dirigenti? Sono 28, non 37”. Così, a chi ha dipinto sui giornali la Provincia come “cattivo esempio nel campo degli sprechi per numero di dirigenti e dipendenti” il Presidente ha ribattuto “che ha sbagliato Provincia”.
Attraverso i nostri servizi, hanno trovato lavoro 1.000 giovani |
Poi, nel suo intervento all'Auditorium San Giovanni di Fiorenzuola, Boiardi ha parlato di crisi: “vogliamo parlare di numeri? E allora partiamo dalle 106 crisi aziendali che in questi anni abbiamo sostenuto e risolto con l’accesso agli ammortizzatori sociali per 1.400 lavoratori. Attraverso i nostri servizi hanno trovato lavoro 1.100 giovani con i progetti di tirocinio promossi dalla Provincia; 4mila disoccupati; oltre 1.000 disabili con il collocamento mirato e riconoscendo alle aziende contributi e sgravi per oltre 4 milioni di euro”.
Una provincia che non fa una piega, quella dipinta dal presidente Boiardi che a giugno correrà per il suo secondo mandato a via Garibaldi. Invece, Tommaso Foti, onorevole del Pdl, tempo fa aveva detto a Il Piacenza: “quando manca una visione strategica del ruolo che si vuole dare ad una Provincia, non resta che il vivere alla giornata. E' quello che ha deciso di fare la Giunta Boiardi: una scelta che non condividiamo”. A chi credere, decideranno gli elettori, alle urne il prossimo giugno.