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La start up piacentina "Melaggiusti" inaugura in via 4 Novembre il primo negozio

E' tutta piacentina l'idea che ha portato alla nascita di "Melaggiusti", nuovo punto di riferimento a livello nazionale per la riparazione di smartphone e tablet. Al taglio del nastro anche Andrea Paparo e Katia Tarasconi

Inaugura a Piacenza il primo negozio della rete franchising di Melaggiusti, l'azienda tutta piacentina che in pochi mesi si è imposta a livello nazionale come punto di riferimento per la riparazione di iPhone, iPad, smartphone e tablet. Il punto vendita Melaggiusti si trova in via IV Novembre 162, a pochi passi dal centro storico. Al taglio del nastro (alle 16 del 15 novembre) presenti l'assessore comunale al Commercio del Comune di Piacenza, Katia Tarasconi, e l'assessore provinciale alle Politiche del lavoro e all'innovazione tecnologica, Andrea Paparo.


La start-up piacentina, nata all'inizio di quest'anno dall'idea di cinque giovani imprenditori con ampie esperienze nei settori dell'IT e della comunicazione, grazie ad una strategia di marketing particolarmente innovativa curata dall'agenzia piacentina Blacklemon (che ha fatto da incubatore alla start up), a prezzi concorrenziali e ad una metodologia che consentiva di raccogliere dispositivi in tutt'Italia e rispedirli, una volta riparati, in sole 24 ore, è riuscita in breve tempo a diventare un punto di riferimento sul mercato nazionale. Lo dimostrano i numerosi commenti entusiastici sulla pagina Facebook dell'azienda, ma lo dimostra soprattutto l'accordo siglato su scala nazionale con CHL, la più importante società di e-commerce in Italia e una delle prime in Europa, che ha scelto la realtà piacentina come unico punto di riferimento per la riparazione in Italia dei prodotti Apple.


"Il nome Melaggiusti nasce proprio per rendere omaggio al genio di Steve Jobs alla qualità dei prodotti Apple", ha spiegato Nicola Bellotti, ideatore del marchio. "Anche se esiste un riferimento implicito alla multinazionale di Cupertino, Melaggiusti si occupa anche si altri brand, come ad esempio Samsung". Il marchio Melaggiusti non è passato inosservato, tanto che la multinazionale statunitense, nei mesi scorsi, incuriosita dalla rapida ascesa della start-up piacentina, ha preso contatti diretti con la società, riconoscendone l'attività e chiedendo, per questioni di marketing, una revisione del logo del franchising.
"Riparare un dispositivo è una scelta economicamente intelligente, ma non solo", ha illustrato Fabrizio Capocasale, l'uomo al timone dell'azienda. "Allungare la vita di un iPhone o di un iPad riduce sensibilmente l'inquinamento elettronico. Decine di milioni di dispositivi vengono gettati ogni anno. I rifiuti misti vengono spediti nei paesi del terzo mondo dove uomini, donne e bambini si ammalano e muoiono per il contatto prolungato con mercurio, cadmio, bario e altri residui tossici e cancerogeni". Anche lo slogan di Melaggiusti è carico di significato: "High Tech, Green Touch". Nicola Bellotti ha voluto con queste parole rappresentare due mondi: "quello dell'alta tecnologia che è incarnata nei dispositivi che l'azienda ripara e ricondiziona, come iPhone, iPad, Samsung Galaxy S III, iPod Touch, e quello dell'attenzione all'ambiente in cui viviamo".

Per la sua rapida crescita l'azienda ha potuto contare sull'esperienza di Guido Greco, che ha impostato la strategia finanziaria. Il suo business plan è frutto di anni di esperienza in PricewaterhouseCoopers e si è dimostrato molto solido fin dai primi mesi di attività. Il know-how tecnico è stato codificato da Alessandro Bucalo, già consulente di Blacklemon, che oggi forma i tecnici specializzati in grado di operare le riparazioni di complesse. "Si è rivelato fondamentale operare in tempi veloci," ha spiegato Bucalo, "perché oggi nessuno vuole rimanere a lungo senza il proprio smartphone. Tutta la nostra fase di ricerca si è concentrata sul riuscire a trovare componentistiche di alta qualità e sull'individuazione di tecniche in grado di farci ottimizzare i tempi". 
Il successo dell'impresa lo si deve anche al sito web www.melaggiusti.it realizzato da Blacklemon con il forte supporto di Gagan Deep Dharam, il quinto socio di Melaggiusti. "Abbiamo lavorato sul SEO in modo meticoloso," ha spiegato, "riuscendo fin da subito a collocare il sito tra i primi risultati dei motori di ricerca. Il sito è chiaro, ricco di informazioni, ed è facile da trovare. Grazie a questa strategia ha superato tutti i competitor permettendoci di lavorare in poco meno di un mese in tutta Italia".
Lo stile "eco-tech" del negozio Melaggiusti è stato curato dall'architetto piacentino Valentina Elmiger.

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