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Martedì, 3 Ottobre 2023
Economia Podenzano

LaPizza+1, dal 1 gennaio a tutti i lavoratori verrà applicato il contratto dell’industria alimentare

Raggiunto nella notte l’accordo tra le parti, dopo una complessa trattativa tra l’azienda, la cooperativa Nt Service e il sindacato Cgil

A partire dal 1 gennaio 2023 ai lavoratori operanti nel sito di Gariga verrà applicato il contratto nazionale dell’industria alimentare. È questo il punto chiave dell’accordo raggiunto dal tavolo, al termine di una lunga e complessa trattativa durate ore e terminata a notte fonda che ha impegnato le parti ormai dallo scorso aprile e che aveva peraltro già visto un primo punto di contatto nello scorso mese di maggio con il riconoscimento da parte della cooperativa di alcuni adeguamenti sul fronte degli istituti indiretti e dell’integrazione della malattia.

Ricomposta la frattura che aveva portato nei giorni scorsi alla proclamazione dello stato di agitazione, sfociato poi in uno sciopero indetto dalla Cgil tenutosi lo scorso venerdì 7 ottobre davanti ai cancelli dell’azienda. «L'intesa – commentano l’azienda LaPizza+1 e la cooperativa Nt Service - frutto della acquisizione ad opera delle parti di elementi che hanno potuto ricomporre le divergenze emerse anche sul fronte datoriale con la valutazione della correttezza dell’operato della cooperativa Nt Service e di La Pizza+1, apre un nuovo capitolo nell’organizzazione dell’appalto e prevede, a decorrere dal 1° gennaio 2023, l’estensione del contratto collettivo nazionale degli alimentaristi a tutti i lavoratori impiegati nello stabilimento di La Pizza+1».

LA NOTA UFFICIALE DI FLAI E FILCAMS CGIL - Dopo oltre otto ore di trattativa serrata è arrivata, a notte fonda, la “fumata bianca”. C’è la firma delle parti in causa su un’ipotesi di accordo a Pizza+1 che prevede, tra le altre cose, la trasformazione dei contratti “pulizia e multiservizi” vigenti in azienda nel giusto contratto nazionale dell’industria alimentare.

«Abbiamo riportato il diritto del lavoro nei giusti cardini, e ridato a questi lavoratori il rispetto che meritano. Siamo soddisfatti. Ora l’accordo passerà attraverso la votazione dell’assemblea dei lavoratori, ma siamo convinti che si tratti di un passo avanti importante per il mondo del lavoro a Piacenza, e non solo». Così, in una nota, Fiorenzo Molinari, segretario Flai Cgil Piacenza, Valerio Bondi, segretario regionale Flai Cgil Emilia-Romagna, Gerta Maksuti e Marco Pascai, Filcams Cgil Piacenza e i delegati dei lavoratori dell’azienda di Gariga commentano l’ipotesi di accordo e il contestuale ritiro dello stato di agitazione aperto lo scorso 27 settembre.

L’accordo prevede la piena applicazione del contratto dell’industria alimentare a partire da gennaio 2023 nelle sue parti economiche e normative per i lavoratori inquadrati ad oggi con il CCNL delle pulizie e multiservizi nello stabilimento di Gariga di Podenzano. Inoltre, nel corso della lunga trattativa passata da uno sciopero e dall’apertura dello stato di agitazione lo scorso 27 settembre, si è trovata l’intesa per la trasformazione di 21 contratti a tempo determinato in contratti stabili, a tempo indeterminato.

Al tavolo trattante, oltre ai rappresentanti dei lavoratori, hanno preso parte gli amministratori delegati di Pizza+1 e della controllante Valpizza di Bologna, i vertici di Confindustria Piacenza e delle cooperative NT e Standard. Il prossimo passaggio sarà il voto dei lavoratori come previsto dalle dinamiche democratiche e partecipative del sindacato.

«Protagonisti della trattativa sono stati i delegati rappresentanti dei lavoratori e i lavoratori stessi che hanno scioperato nei giorni scorsi, a cui va ancora il nostro più grande ringraziamento – commentano dalla Cgil – ma oggi è il momento di ringraziare anche gli altri lavoratori che ci hanno offerto e dato solidarietà, i parlamentari piacentini  Paola De Micheli e Tommaso Foti che avevano già preannunciato una interrogazione parlamentare, gli operatori dell’informazione che hanno dato voce ai lavoratori e le forze dell’ordine. Siamo soddisfatti ma questo risultato non sarebbe stato possibile senza la mobilitazione e la solidarietà che ci è arrivata da più parti, e questo fa ben sperare per il futuro».

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