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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Confagricoltura, latte: luci e ombre sull’accordo lombardo

«Si è conclusa la trattativa sul prezzo del latte, dopo mesi di stallo, l'accordo prevede il pagamento di 39,5 euro per 100 litri di latte a dicembre e di 40 euro/100 litri per il primo quadrimestre 2013»

“Si è conclusa la trattativa sul prezzo del latte, dopo mesi di stallo, grazie anche al tavolo di confronto aperto presso il Ministero delle Politiche Agricole tra allevatori e trasformatori, per affrontare la difficile situazione del settore lattiero-caseario”. Così il Presidente di Confagricoltura Mario Guidi ha commentato l’accordo raggiunto il 10 dicembre in Lombardia sul prezzo del latte tra Organizzazioni agricole e Italatte. L’accordo prevede il pagamento di 39,5 euro per 100 litri di latte a dicembre e di 40 euro/100 litri per il primo quadrimestre 2013.

“L’intesa consentirà di dare stabilità al mercato - aggiunge il Presidente di Confagricoltura – e di fornire garanzie ai produttori, pur nella consapevolezza che il prezzo sottoscritto consente solo un parziale recupero del forte aumento dei costi di produzione che gli allevatori hanno sostenuto negli ultimi mesi”.  Dello stesso avviso anche Filippo Gasparini, Presidente della Sezione Lattiero-Casearia e Vicepresidente di Confagricoltura Piacenza che precisa: “ Il ruolo del tavolo di confronto è stato importante. Il prezzo di riferimento da qui a fine anno, in linea di massima, recepisce le quotazioni attuali, mentre è migliorativa la quotazione prevista per il primo quadrimestre del prossimo anno.  Noi produttori siamo soddisfatti – prosegue Gasparini – e consideriamo il risultato positivo, pur con i limiti strutturali di questa trattativa. Si tratta, infatti, comunque, di un prezzo di riferimento stabilito con una multinazionale e che riguarda latte già conferito.  Questa trattativa ha di per sé un limite strutturale, non rappresentando dinamiche di mercato.  Non ci sono nuovi acquisti di latte da parte della multinazionale, anzi, in tal senso va evidenziata una nota negativa al contratto dal momento in cui indica un prezzo di riferimento per il primo quadrimestre 2013. Sappiamo bene che la campagna si conclude il 31 marzo: estendere l’accordo di un mese oltre quella data significa, in un certo senso, vincolare i produttori a conferire a quell’industria anche per l’annualità successiva. Resta poi l’incognita delle ripercussioni che il prezzo di riferimento avrà sul mercato complessivo. Avendo sottoscritto un accordo migliorativo abbiamo la speranza che abbia ricadute positive, come in altre occasioni simili, sul mercato del latte in generale. Certo – conclude Gasparini - l’accordo stimola i produttori non direttamente coinvolti nella trattativa a contrattare quotazioni migliorative anche con altri attori della filiera. Il prezzo andrebbe fatto in un altro modo, ma attualmente il sistema organizzato non è completamente strutturato, con il problema che questo tipo di accordo ostacola il processo di aggregazione cui si sostituisce in malo modo”.

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