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«Le politiche di riciclo fanno importanti passi avanti ma il business dello smaltimento non perde terreno»

Si è tenuto a Carpi il convegno conclusivo e la contestuale premiazione della decima edizione di "Comuni Ricicloni dell’Emilia Romagna", storica iniziativa nata nel 1994 a livello nazionale

Si è tenuto a Carpi il convegno conclusivo e la contestuale premiazione della decima edizione di “Comuni Ricicloni dell’Emilia Romagna”, edizione regionale della storica iniziativa nata nel 1994 a livello nazionale, che premia i migliori risultati conseguiti nel 2016 dalle amministrazioni comunali in tema di gestione dei rifiuti urbani. A Piacenza si smaltiscono a persona 342,48 chili di rifiuti, per una percentuale di 52%.  Nel corso della mattinata, oltre alla premiazione dei Comuni modello nella gestione rifiuti, è stato analizzato lo stato di attuazione del Piano Regionale dei Rifiuti attraverso l’analisi degli obiettivi raggiunti sui singoli territori. Il confronto tra gestori, amministratori e tecnici sulle strade da percorrere per raggiungere gli obiettivi del PRGR e della legge regionale sull’Economia Circolare, ha visto anche la presentazione di due esperienze di prevenzione e riciclaggio nell’ambito dei rifiuti speciali: la gestione dei sottoprodotti in agricoltura e la prevenzione dei rifiuti nell’industria ceramica.

"I risultati delle amministrazioni premiate oggi – sottolinea Legambiente – confermano i continui passi avanti nella corretta gestione dei rifiuti in Emilia-Romagna: sono infatti 54 le amministrazioni sopra il 75% di RD (solo 41 l’anno precedente), con ben 64 comuni che smaltiscono meno di 150 kg/abitante all’anno. Allo stesso tempo però, il colpo d’occhio sui dati 2016 mostra un grande disparità tra territori e gestori: forti le differenze tra l’Emilia e la Romagna, con gestori come Aimag e Geovest ad un passo dagli obiettivi del PRGR al 2020 grazie anche all’introduzione di raccolta domiciliare e tariffazione puntuale. In grave ritardo la provincia di Bologna, la Romagna ed in generale il bacino Hera; in questo comprensorio, il più grande per comuni serviti (134), si smaltiscono più rifiuti della media regionale e si fatica a superare il 55% di raccolta differenziata anche per colpa della mancata diffusione di raccolta domiciliare e tariffazione puntuale".

“Rispetto ai dati positivi sulla gestione dei rifiuti urbani – continua Legambiente - alcune delle tendenze registrate negli ultimi due anni appaiono invece preoccupanti, in particolare il reale destino degli impianti di smaltimento regionali. Sul versante dei rifiuti speciali, purtroppo, si assiste nel bolognese a procedure per riaprire impianti di discarica ormai a fine vita (Baricella e Castelmaggiore) e ad un enorme aumento della capacità della discarica di Imola rispetto a quella necessaria per i fabbisogni dei rifiuti urbani. Sul lato delle potenzialità di incenerimento, rispetto all’inceneritore di Piacenza (che dovrebbe esaurire la propria funzione pubblica a fine 2020) si stanno attuando scelte propedeutiche a tenerlo in vita per diversi decenni. Insomma, se le politiche di riciclo fanno importanti passi avanti, il business dello smaltimento non sembra perdere terreno con un rinnovato interesse sui rifiuti speciali ed il rischio di una sovrabbondanza di offerta impiantistica”.

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