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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Redazione

Le tasse non danneggino i settori di eccellenza dell’economia

Se la foga di recuperare qualche spicciolo per la finanza pubblica deve danneggiare un settore in espansione dell'economia italiana, gli effetti saranno controproducenti. Perché non aumentare invece ulteriormente la tassazione sui beni di lusso?

Nei giorni scorsi si è molto parlato di alcune ipotesi di misure fiscali aggiuntive, in particolare, la tassa sulle bevande gassate e la tassa sugli alcoolici, mascherate, peraltro in modo assolutamente non convincente, con contenuti “etici”.  Infatti, premesso che sull’uso delle bevande alcoolici esistono già forti restrizioni (in particolare sugli alcool test, notoriamente molto severi e sul divieto di vendita degli alcoolici ai minori), la tassazione sui beni di consumo (e la tassazione in generale) è questione molto delicata, che non può essere affrontata senza valutare adeguatamente gli effetti generali sull’economia. L’Italia è uno dei massimi produttori di vino e si colloca su una fascia di mercato alta. I grandi vini italiani (dal Barolo, al Brunello di Montalcino, all’Amarone della Valpolicella) hanno un mercato ampio ed in espansione in Nord Europa, America, Asia (dove si stanno affermando fasce di consumatori raffinati, soprattutto in Cina) e persino in Australia.

Una delle caratteristiche della produzione vinicola italiana è l’ottimo rapporto qualità-prezzo, che permette la vendita di prodotti di eccellenza a prezzi decisamente competitivi rispetto ai grandi vini francesi. Inoltre in molte aree del nostro Paese (tra cui la Sicilia, ma anche, ad esempio, i nostri colli piacentini, dove il Gutturnio Superiore invecchiato sta diffondendosi con successo nella ristorazione di alta qualità) si sta affermando una produzione vinicola con standard di qualità in costante miglioramento rispetto agli anni passati. E’ ovvio che una tassazione indiretta sulle bevande alcooliche avrebbe un effetto molto negativo sulla crescita di un settore di eccellenza dell’economia italiana, che, per di più, contribuisce in modo significativo al nostro export.

Se la foga di recuperare qualche spicciolo per la finanza pubblica deve danneggiare e rallentare un settore in espansione dell’economia italiana, è ovvio che gli effetti saranno controproducenti. Perché non aumentare invece ulteriormente la tassazione sui beni di lusso? Fortunatamente, queste ipotesi di tassazione sembrano rientrare, ma, che dire… da un Governo di “tecnici” ci aspettavamo qualcosa di più “tecnico”…

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