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Economia

«Con noi sempre più piacentini per una casa sicura. La nuova sfida è la sicurezza informatica»

Presentato il bilancio generale di Metronotte Piacenza, fatturato da quasi 7 milioni. Zilocchi: più pattuglie sul territorio e grande collaborazione con le forze dell'ordine

«Sempre più clienti privati investono con noi per la vigilanza e la sicurezza delle loro abitazioni». Lo ha sottolineato Giampaolo Zilocchi nell'illustrare il bilancio, come sempre positivo e in crescita, di Metronotte Piacenza, l'istituto di vigilanza nato da zero sei anni fa, e che oggi è una delle aziende leader nel settore della security privata.

Parlando proprio dei piacentini che decidono di mettere al sicuro le proprie case, Zilocchi spiega come spesso accada che i privati investano maggiori risorse per la tecnologia e gli impianti di allarme rispetto alle tante aziende che si avvalgono dei contratti di vigilanza. «Oggi Internet è una grande opportunità e uno strumento nello sviluppo degli impianti, con tecnologie di telesorveglianza fino a qualche tempo fa inimmaginabili». Ma la nuova sfida per l'azienda piacentina è quella della sicurezza informatica. «Collaboriamo con l'università di Milano perché riteniamo che oggi, oltre alla sicurezza fisica, sia importante anche quella logica, delle reti e dei sitemi informatici. Siamo in grado di controllare, oltre ai cancelli e agli ingressi di abitazioni e ditte, anche le porte della reti per evitare attacchi e garantire sicurezza, andando oltre ormai al tradizionale servizio di vigilanza puro».

I dati del 2017, riguardo il volume d'affari di Metronotte, sono come sempre in crescita, con la previsione di una chiusura di fatturato da quasi sette milioni di euro. Stesso discorso anche per l'operatività che vede in aumento gli eventi gestiti dalla centrale di strada Caorsana,  e il numero di pattuglie sul territorio che arrivano a 45: «Ora la nostra operatività è sulle 24 ore, non più solo nelle ore notturne - sottolinea Zilocchi - e sempre di più collaboriamo quotidianamente con le forze dell'ordine nella sicurezza partecipata della città, così come è stato previsto dal protocollo "Mille occhi" redatto con la Prefettura di Piacenza».

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