Modifiche al fondo welfare, un milione di euro spostato sulle categorie economiche
Il Comune ha chiesto di correggere il fondo welfare istituito con Diocesi, Fondazione e Crèdit Agricole: tolti i fondi alle start up e al microcredito per premiare le attività in crisi a causa della pandemia
È stato modificato il protocollo siglato nel 2020 tra Comune di Piacenza, Fondazione, Crèdit Agricole, Diocesi e Caritas relativo al “Fondo Welfare”. C’è maggiormente bisogno di tamponare la crisi economica delle attività economiche piacentine causata dal Covid, rispetto al rilancio del microcredito e delle start up. Per questo è stato deciso di dirottare più soldi (un milione di euro messo dall'Amministrazione Barbieri arrivato dal Governo) sul fronte delle categorie economiche. Il Comune ha suggerito alle altre realtà di correggere la rotta.
«La permanenza di situazioni di grave criticità a carico del tessuto economico esistente a causa del protrarsi del periodo pandemico – si legge nel documento del Comune - tali da rendere necessario l’intervento di un interlocutore privilegiato quale la Camera di Commercio del territorio. Fondazione, Diocesi e Crèdit Agricole Italia, prendono atto e, per quanto occorrer possa, condividono l’analisi del Comune di Piacenza. Gli istitutori tutti e Caritas ammettono che per una più funzionale articolazione delle risorse finanziarie messe a disposizione dal Comune, le stesse vengano rese disponibili nell'ambito delle misure a sostegno delle imprese e degli operatori economici».
Perciò il milione di euro messo dal Comune viene ridefinito. I 400mila euro originariamente destinati al sostegno delle “Start Up”, sono indirizzati al supporto delle attività in crisi insistenti sul territorio comunale. I 375mila originariamente destinati al finanziamento del “Microcredito”, sono anch'essi indirizzati al supporto delle attività in crisi insistenti sul territorio comunale. Il contributo verrà concesso ai soggetti richiedenti aventi diritto a seguito della verifica dei requisiti che saranno previsti da apposito bando e comunque di seguito specificati. Al fine della determinazione dell’entità del contributo spettante ad ogni soggetto, verranno suddivise le risorse per il numero dei soggetti ammessi, fino alla misura massima di duemila euro. I soggetti beneficiari possono essere gestori di discoteche e sale da ballo; gestori di palestre e scuole di danza; attività di club sportivi; edicole e Tabaccherie; imprese che operano nel settore cinematografico e teatrale; alberghi; imprese culturali; agenzie di Viaggio, Tour Operator, altri operatori turistici; taxisti.