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Economia

«Non adagiarsi sul passato, ma ad aiutare le nuove generazioni a progettare il loro futuro»

I Maestri del lavoro hanno celebrato i primi sessanta anni del Consolato piacentino con il libro-racconto della loro storia

La sala degli Arazzi del Collegio Alberoni di Piacenza, ha ospitato la presentazione del libro “La nostra storia, Stelle al Merito del Lavoro 1956 – 2016”: le vicende del Consolato dei Maestri del Lavoro di Piacenza le cui radici cominciano a svilupparsi già nel 1932 allorché  Giulio Gennari, era stato il primo piacentino ad essere insignito della Stella al Merito del Lavoro, decorazione istituita con Regio Decreto del 1923. Due anni dopo l’onorificenza era appuntata al petto della piacentina Maria Berlè, addetta del Regio Arsenale dell’Esercito. Tra il 1935 e il 1943 erano seguite altre nove decorazioni piacentine. Poi i riconoscimenti erano stati sospesi sino al 1953, quando tra i primi 500 insigniti di tutta Italia, ci furono i piacentini Luigi Gazocchi dipendente del Bottonificio Gonella e Marco Tullio Bressi delle Tramvie Urbane Piacentine. Nei tre anni successivi, altre dieci “stelle piacentine”.

Queste le premesse alla Costituzione del Consolato dei Maestri del Lavoro di Piacenza il cui Albo, istituito nel 1956, si apre con le iscrizioni della “stella anteguerra” Lodovico Pizzamiglia (anno di conferimento 1940) di Luigi Gazocchi, Marco Bressi, Giulio Barbieri, Pietro Boledi, Alberto Botti, Paolo Bravi, Lazzaro Cammi, Antonino Pasquali, Antonino Po, Giovanni Uttini, Alfonso Alberti, Corrado Casamonti. Sono i nomi che aprono la lunga storia di uomini e donne - 369 al 31 dicembre 2016 - che per il loro lavoro, il loro esempio e il loro insegnamento hanno meritato l’importante riconoscimento.

Il libro, nato dall’idea del Console provinciale Roberto Girasoli, presenta in copertina una bella foto degli anni Trenta del secolo scorso con ritratte le maestranze del Bottonificio Gonella – elenca i nomi dei Maestri del Lavoro piacentini pre e post istituzione del Consolato; ne documenta le storie intrecciate con i profili delle grandi e piccole aziende nelle quali hanno operato con grande senso di appartenenza e investito la loro professionalità; ricorda le intitolazioni alla categoria di vie e piazze, le affermazioni extra professionali di alcuni colleghi, le visite aziendali e culturali e altro ancora. Ma mostra anche la propensione dei M.d.L a non adagiarsi sul passato, ma ad aiutare le nuove generazioni a progettare il loro futuro. Il tutto in 240 pagine sostenute da un elegante progetto grafico di Elena Barbieri, redatte da Renato Passerini e Maria Vittoria Gazzola con il supporto tecnico di Maurizio Pavesi, Roberto Girasoli, Emilio Marani, Sergio Caccialanza, Walter Sarsi, Aldo Tagliaferri.

Nel corso della presentazione coordinata da Gaetano Rizzuto e aperta dalla presentazione di un video curato da Maria Vittoria Gazzola che ha sintetizzato i 60 anni del Consolato, ha preso la parola il sindaco Paolo Dosi: “Ai Maestri del Lavoro dobbiamo tutta la nostra stima e la nostra riconoscenza in quanto si tratta di piacentini che si sono particolarmente distinti per singoli meriti di laboriosità e di condotta morale; persone che giorno dopo giorno hanno perfezionato la propria professionalità e i propri saperi, ponendoli al servizio delle aziende dove hanno operato con devozione e partecipazione, con grande impegno e molta costanza”; concetti condivisi dal presidente della Provincia Francesco Rolleri che con orgoglio ha ricordato l'esempio e gli insegnamenti trasmessigli dal padre Sandro insignito con la stella al lavoro (Costruzioni Meccaniche Celaschi,1983).

Vincenzo  Esposito, presidente nazionale della Federazione Maestri del Lavoro d’Italia, ha ringraziato i curatori del libro che, ha detto, “contribuisce all’immagine dei Maestri del Lavoro e alla mission che sta alla base dell’attività dell’Associazione: Il Consolato di Piacenza con questa pubblicazione ha dimostrato ancora una volta, di essere uno degli splendidi gioielli del prezioso scrigno della Federazione”.

Nel saluto iniziale il console provinciale Roberto Girasoli ha richiamato tra l’altro l’attività dei M.d.L. nel segmento scuola lavoro – tema poi sviluppato dal M.d.l. Roberto Mori -   iniziata nell’anno scolastico 2000-2001, scegliendo una metodologia didattica interattiva impostata su esperienze di lavoro, testimonianze reali sul vissuto in azienda, con il fine di sensibilizzare gli studenti sull’importanza di relazionarsi, di comunicare e di modellare le conoscenze scolastiche alle esigenze organizzative delle imprese. Nel corrente anno scolastico, tra le 4 scuole secondarie di primo grado e i 9 istituti secondari di secondo grado, i M.d.L. incontreranno circa 2500 studenti di 137 classi, in 63 incontri.

Il Consolato di Piacenza – ha rimarcato Gaetano Rizzuto - è un esempio nazionale di come si trasmette conoscenza ed esperienza ai giovani che iniziano a lavorare. Questo ruolo nazionale, Piacenza lo svolge sin dagli anni Cinquanta quando un illustre piacentino, Umberto Baldini, uomo dei Consorzi Agrari, fu, prima vice-presidente (1955-1961), e poi presidente della Federazione Nazionale dei Maestri del Lavoro dal 1962 al 1968.

Il Console emerito Aldo Tagliaferri, sette mandati (1988 – 2009), ha ricordato l’eccellente rapporto dei Maestri del Lavoro con le aziende; ne ha ricardate due in particolare: la Cementirossi per avere interamente contribuito, in memoria dei M.d.L. defunti, alla realizzazione di un cippo in pietra calcarea posto nel VI reparto del Cimitero Urbano di Piacenza e la Motridal, che ha dato una mano grande nella costruzione di un globo stilizzato in tubolari di acciaio inox posto sul piazzale di Piacenza Expo; sul piedistallo campeggia lo stemma dei Maestri del lavoro, ed è dedicato agli italiani che nel mondo con la loro opera hanno contribuito a crescere il prestigio del nostro Paese.

Tra i presenti, oltre le persone citate, il Prefetto Anna Palombi, il Questore Salvatore Arena, l’Assessore Tiziana Albasi, l’ex Prefetto Luigi Viana, rappresentanti dell’Arma dei carabinieri, il vice presidente della Banca di Piacenza Felice Omati, rappresentanti delle associazioni di categoria e delle sezioni M.d.L di Bologna, Parma, Reggio Emilia, Modena, Milano, Brescia, La Spezia, Padova ed altri.

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