rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

«Non ci sono più le condizioni del passato, ora serve un’altra agricoltura»

Siccità, dighe, pomodori, mais: l’intervento di 102 cittadini e realtà associative sulle attuali difficoltà del mondo agricolo a causa della scarsità d’acqua

Riceviamo e pubblichiamo la lettera che 102 cittadini, associazioni e realtà hanno condiviso in merito alle difficoltà del territorio legate alla siccità.

«Col presidente di Confagricoltura di Piacenza si può esser d’accordo solo per la frase finale del suo intervento sulla siccità: “fare scelte che non ci uccidano”. Non uccidano gli agricoltori, i grandi agricoltori ovviamente, perché i piccoli sono quasi tutti stati uccisi da regole e modelli tarati su colture intensive. Non uccidano i fiumi, aggiungiamo, di cui il Minimo Deflusso Vitale tutela la sopravvivenza del sistema di cui fa parte e perciò non può diventare il prezzo per salvare colture agricole. Non si può esser d’accordo con chi chiede dighe perché sono scelte del passato, improponibili per l’impatto e oggi ancor più irrazionali con fiumi ridotti a rigagnoli. Ci sono già 5 grandi idroelettrici inutilizzabili perché manca l’acqua, come quello di Isola Serafini. Non servono i grandi invasi perché il problema è stoccare l’acqua, ma non aumentare la superficie di evaporazione perciò servono micro bacini e microgallerie nel sottosuolo. Nulla di stravagante: la FAO ha da tempo proposto principi di Climate Smart Agriculture, con colture capaci di sequestrare carbonio nel suolo, ridurre il gas serra, preservare le due risorse basilari: suolo fertile e acqua. Come scrive il consigliere provinciale per l’agricoltura Maloberti, “questo è ambientalismo fine a sé stesso”? In realtà ambientalisti lo dobbiamo esser tutti e adesso, perché col clima non si negozia e le scelte di oggi decideranno la sorte dei nostri prossimi anni. “Cosa siamo disposti a sacrificare per salvare il Po?”, si chiedeva GianAntonio Stella sul Corriere; il Po, la Trebbia, il Nure, questo territorio? A tutti noi cittadini tocca cambiare velocemente abitudini sull’uso dell’acqua, abbiamo il consumo pro capite più alto in Europa. Dovremo scordarci consumi da 250lt di acqua al giorno. Il minimo per bere e lavarsi è 10lt al giorno: tra 250 e 10 ci sarà una mediazione per risparmiare, a cominciare dallo sciacquone che porta via 5-10 lt.

Ai cittadini tocca adottare tutte le misure per non sprecare e in prospettiva avvicinarsi all’autonomia idrica. Impossibile? Dovremo renderlo possibile, dall’altra parte c’è il collasso. Ma questo da solo non basta, se il risparmio non avviene in tutti i comparti produttivi e se non si incrocia con interventi strutturali. Il nostro attuale sistema agricolo da un lato è duramente danneggiato dalla crisi climatica e dall’altro è esso stesso generatore della crisi, come principale fonte di sfruttamento delle risorse del pianeta (T. Pievani - 2022). L’agricoltura fino ad oggi ha selezionato pochi vegetali ed animali, sfruttandoli intensivamente: continuare a coltivare mais e pomodoro, allevare bovini e suini è incompatibile con le risorse finite di suolo fertile ed acqua. Specialmente se il mais viene anche usato per alimentare biodigestori e il pomodoro prodotto per soddisfare una esportazione all’estero del 60% (fonte ANICAV).

L’Italia è nella fascia di stress idrico medio-alto. Nella fortissima competizione per l’acqua tra uso agricolo-industriale- idroelettrico-civile è fondamentale l’efficacia gestionale, ed è quella che manca. Sappiamo tutti che il 47,9% dell’acqua viene perso per dispersioni di rete, rotture, consumi non autorizzati. Inoltre in Europa l’Italia è il paese che più ricorre all’irrigazione con 2,4 milioni di ettari irrigati, dopo Spagna e Grecia (Istat).

Abbiamo bisogno di interventi immediati: risparmio idrico (non si conosce l’entità dei prelievi abusivi) e limitazione dei consumi. Tutti i consumi, in tutti i comparti: le scelte di cosa coltivare rispondono agli interessi della collettività o ai mercati finanziari? A siccità conclamata, l’innaffio diurno di sterminati campi di mais da Fiorenzuola a Piacenza e oltre lascia perplessi. Quali tecnologie sono messe in atto per risparmiar acqua nella produzione? Abbiamo bisogno di interventi strutturali, di sostegno ad una produzione agricola che però non può più esser quella del passato perché non ci sono più le condizioni di quel passato. Eppure un’altra agricoltura è possibile: è una sfida controcorrente e richiede passione, innovazione competenze; ma quanti già coltivano /allevano con criteri biologici, nel rispetto di tutte le risorse, dimostrano che si può fare. Il ripetersi di interventi favorevoli senza dubbi a dighe e a sostegno di colture idroesigenti segnala che siamo in presenza di interessi predominanti e forse di decisioni già prese. Sono scelte pesanti e stabiliranno gli scenari dei prossimi anni: nessuno si distragga».

1. Ermanno Bongiorni - Travo

2. Massimo Lanza - Bobbio

3. Anelli Lino – Alta Val Tidone

4. Silvia Pecora – Bobbio

5. Allesti Silvana – Bobbio

6. Angela Ricci - Rivergaro

7. Donato Andena - Piacenza

8. Cosetta d’Isola - Bobbio

9. Stefano Bernardi - Bobbio

10. Simone Cordani – Podenzano

11. Laura Cordani – Podenzano

12. Elena de’ Pantz – Fiorenzuola d’Arda

13. Rossi Emilio – Piacenza

14. Paola Parmigiani – Piacenza

15. Luigi Rabuffi - Piacenza

16. Massimo Fornaroli - Pontenure

17. Candida Fanzini - Pontenure

18. Alberto Merli - Piacenza

19. Giulio Armanetti - Castel San Giovanni

20. Claudio Palmieri - Travo

21. Maura Cesena - Piacenza

22. Cesare Maggi - Piacenza

23. Roberto Gatti - Pontenure

24. Ciarlesi Luigi - Piacenza

25. Luca Crosignani - Piacenza

26. Saverio Iacovino - Monticelli d'Ongina

27. Felici Luigi - Piacenza

28. Monica Gorgono - Pontenure

29. Stefania De Micheli – Carpaneto P.no

30. Marco Cino - Pontenure

31. Paolo Sola - Piacenza

32. Milul Giorgio - Fiorenzuola d'Arda

33. Elena Maria Anelli - Piacenza

34. Tatiana Morelli - Piacenza

35. Davide Tosoni - Monticelli d'Ongina

36. Margherita Maddalena Labbe - Monticelli d'Ongina

37. Giuseppe Genesi - Piacenza

38. Andrea Tagliaferri - Piacenza

39. Enzo Casto – Rovescala

40. Rosa Simonelli - San Giorgio P.no

41. Pier Vittorio Sobacchi – San Giorgio P.no

42. Barbara Avellino – Rovescala

43. Valeria Boni Micconi – Ponte dell’Olio

44. Martina Chiodaroli - Ponte dell’Olio

45. Alberto Negri (Spazio Tesla) - San Giorgio P.no

46. Edoardo Micconi – Ponte dell’Olio

47. Gian Maria Micconi – Ponte dell’Olio

48. Marco Micconi – Ponte dell’Olio

49. Daniele Dosi – Fiorenzuola d’Arda

50. Daria Calza – Pontenure

51. Sara Dallabora – Pontenure

52. Maria Gozzi – Fiorenzuola d’Arda

53. Giliola Assalì – Fiorenzuola d’Arda

54. Millul Giorgio – Fiorenzuola d’Arda

55. Piero Bonomi – Fiorenzuola d’Arda

56. Maurizio Cabrini – Pontenure

57. Filippo Sivelli – Pontenure

58. Giorgio Adorni – Castel San Giovanni

59. Emilietta Bezzi – Castel San Giovanni

60. Giordana Ferrari – Pontenure

61. Giuseppe Isaia – Pontenure

62. Enzo Dotti – Pontenure

63. Elisabetta Bolsi – Pontenure

64. Maria Cristina Paratici – Pontenure

65. Consuelo Simoncelli – Pontenure

66. Sara Figlios – Pontenure

67. Giovanni Simoncelli – Pontenure

68. Vittorio Savini – Pontenure

69. Basilio Riga – Pontenure

70. Giuseppe Rai – Gossolengo

71. Cordani Isabella – Rivergaro

72. Bongiorni Fabrizio – Rivergaro

73. Anna Scarsella – Vigolzone

74. Mariagrazia Cristalli – Gossolengo

75. Simona Savoia – Piacenza

76. Tiziana Ferrari – Piacenza

77. Adriano Migliorini – Podenzano

78. Giovanna Colombi – Podenzano

79. Angelo Battaglia – Rivergaro

80. Tiziana Vigevani – Rivergaro

81. Paolo Bersani – Rottofreno

82. Marco Tamborlani – Gossolengo

83. Fiorella Savi – Piacenza

84. Vittorio Vezzulli – Piacenza

85. Anna Maria Solari – Piacenza

86. Lucia Chiappino – Ponte dell’Olio

87. Daniel Bozzarelli – Gropparello

88. Marco Natali – Piacenza

89. Giuliana Cassizzi – Rivergaro

90. Monica Mezzadri – Rivergaro

91. Michele Sartori – Piacenza

92. Lorenzo Montini – Caselle Landi

93. Walter Vioni – Castell’Arquato

94. Marzia Vallisa – Castell’Arquato

95. Dott. Giuseppe Marchetti, Geologo – Travo

96. Legambiente Piacenza, Circolo Emilio Politi

97. Comitato No Tube Piacenza

98. Gruppo Acquisto Popolare Piacenza e Provincia (GAP)

99. Riconquistiamo Tutto – Area Congressuale CGIL Piacenza

100. Comitato Tutela Fiumi di Biella

101. Coordinamento Nazionale Tutela Fiumi FreeRivers Italia

102. Comitato AVB

In Evidenza

Potrebbe interessarti

«Non ci sono più le condizioni del passato, ora serve un’altra agricoltura»

IlPiacenza è in caricamento