«Non ci sono più le condizioni del passato, ora serve un’altra agricoltura»
Siccità, dighe, pomodori, mais: l’intervento di 102 cittadini e realtà associative sulle attuali difficoltà del mondo agricolo a causa della scarsità d’acqua
Riceviamo e pubblichiamo la lettera che 102 cittadini, associazioni e realtà hanno condiviso in merito alle difficoltà del territorio legate alla siccità.
«Col presidente di Confagricoltura di Piacenza si può esser d’accordo solo per la frase finale del suo intervento sulla siccità: “fare scelte che non ci uccidano”. Non uccidano gli agricoltori, i grandi agricoltori ovviamente, perché i piccoli sono quasi tutti stati uccisi da regole e modelli tarati su colture intensive. Non uccidano i fiumi, aggiungiamo, di cui il Minimo Deflusso Vitale tutela la sopravvivenza del sistema di cui fa parte e perciò non può diventare il prezzo per salvare colture agricole. Non si può esser d’accordo con chi chiede dighe perché sono scelte del passato, improponibili per l’impatto e oggi ancor più irrazionali con fiumi ridotti a rigagnoli. Ci sono già 5 grandi idroelettrici inutilizzabili perché manca l’acqua, come quello di Isola Serafini. Non servono i grandi invasi perché il problema è stoccare l’acqua, ma non aumentare la superficie di evaporazione perciò servono micro bacini e microgallerie nel sottosuolo. Nulla di stravagante: la FAO ha da tempo proposto principi di Climate Smart Agriculture, con colture capaci di sequestrare carbonio nel suolo, ridurre il gas serra, preservare le due risorse basilari: suolo fertile e acqua. Come scrive il consigliere provinciale per l’agricoltura Maloberti, “questo è ambientalismo fine a sé stesso”? In realtà ambientalisti lo dobbiamo esser tutti e adesso, perché col clima non si negozia e le scelte di oggi decideranno la sorte dei nostri prossimi anni. “Cosa siamo disposti a sacrificare per salvare il Po?”, si chiedeva GianAntonio Stella sul Corriere; il Po, la Trebbia, il Nure, questo territorio? A tutti noi cittadini tocca cambiare velocemente abitudini sull’uso dell’acqua, abbiamo il consumo pro capite più alto in Europa. Dovremo scordarci consumi da 250lt di acqua al giorno. Il minimo per bere e lavarsi è 10lt al giorno: tra 250 e 10 ci sarà una mediazione per risparmiare, a cominciare dallo sciacquone che porta via 5-10 lt.
Ai cittadini tocca adottare tutte le misure per non sprecare e in prospettiva avvicinarsi all’autonomia idrica. Impossibile? Dovremo renderlo possibile, dall’altra parte c’è il collasso. Ma questo da solo non basta, se il risparmio non avviene in tutti i comparti produttivi e se non si incrocia con interventi strutturali. Il nostro attuale sistema agricolo da un lato è duramente danneggiato dalla crisi climatica e dall’altro è esso stesso generatore della crisi, come principale fonte di sfruttamento delle risorse del pianeta (T. Pievani - 2022). L’agricoltura fino ad oggi ha selezionato pochi vegetali ed animali, sfruttandoli intensivamente: continuare a coltivare mais e pomodoro, allevare bovini e suini è incompatibile con le risorse finite di suolo fertile ed acqua. Specialmente se il mais viene anche usato per alimentare biodigestori e il pomodoro prodotto per soddisfare una esportazione all’estero del 60% (fonte ANICAV).
L’Italia è nella fascia di stress idrico medio-alto. Nella fortissima competizione per l’acqua tra uso agricolo-industriale- idroelettrico-civile è fondamentale l’efficacia gestionale, ed è quella che manca. Sappiamo tutti che il 47,9% dell’acqua viene perso per dispersioni di rete, rotture, consumi non autorizzati. Inoltre in Europa l’Italia è il paese che più ricorre all’irrigazione con 2,4 milioni di ettari irrigati, dopo Spagna e Grecia (Istat).
Abbiamo bisogno di interventi immediati: risparmio idrico (non si conosce l’entità dei prelievi abusivi) e limitazione dei consumi. Tutti i consumi, in tutti i comparti: le scelte di cosa coltivare rispondono agli interessi della collettività o ai mercati finanziari? A siccità conclamata, l’innaffio diurno di sterminati campi di mais da Fiorenzuola a Piacenza e oltre lascia perplessi. Quali tecnologie sono messe in atto per risparmiar acqua nella produzione? Abbiamo bisogno di interventi strutturali, di sostegno ad una produzione agricola che però non può più esser quella del passato perché non ci sono più le condizioni di quel passato. Eppure un’altra agricoltura è possibile: è una sfida controcorrente e richiede passione, innovazione competenze; ma quanti già coltivano /allevano con criteri biologici, nel rispetto di tutte le risorse, dimostrano che si può fare. Il ripetersi di interventi favorevoli senza dubbi a dighe e a sostegno di colture idroesigenti segnala che siamo in presenza di interessi predominanti e forse di decisioni già prese. Sono scelte pesanti e stabiliranno gli scenari dei prossimi anni: nessuno si distragga».
1. Ermanno Bongiorni - Travo
2. Massimo Lanza - Bobbio
3. Anelli Lino – Alta Val Tidone
4. Silvia Pecora – Bobbio
5. Allesti Silvana – Bobbio
6. Angela Ricci - Rivergaro
7. Donato Andena - Piacenza
8. Cosetta d’Isola - Bobbio
9. Stefano Bernardi - Bobbio
10. Simone Cordani – Podenzano
11. Laura Cordani – Podenzano
12. Elena de’ Pantz – Fiorenzuola d’Arda
13. Rossi Emilio – Piacenza
14. Paola Parmigiani – Piacenza
15. Luigi Rabuffi - Piacenza
16. Massimo Fornaroli - Pontenure
17. Candida Fanzini - Pontenure
18. Alberto Merli - Piacenza
19. Giulio Armanetti - Castel San Giovanni
20. Claudio Palmieri - Travo
21. Maura Cesena - Piacenza
22. Cesare Maggi - Piacenza
23. Roberto Gatti - Pontenure
24. Ciarlesi Luigi - Piacenza
25. Luca Crosignani - Piacenza
26. Saverio Iacovino - Monticelli d'Ongina
27. Felici Luigi - Piacenza
28. Monica Gorgono - Pontenure
29. Stefania De Micheli – Carpaneto P.no
30. Marco Cino - Pontenure
31. Paolo Sola - Piacenza
32. Milul Giorgio - Fiorenzuola d'Arda
33. Elena Maria Anelli - Piacenza
34. Tatiana Morelli - Piacenza
35. Davide Tosoni - Monticelli d'Ongina
36. Margherita Maddalena Labbe - Monticelli d'Ongina
37. Giuseppe Genesi - Piacenza
38. Andrea Tagliaferri - Piacenza
39. Enzo Casto – Rovescala
40. Rosa Simonelli - San Giorgio P.no
41. Pier Vittorio Sobacchi – San Giorgio P.no
42. Barbara Avellino – Rovescala
43. Valeria Boni Micconi – Ponte dell’Olio
44. Martina Chiodaroli - Ponte dell’Olio
45. Alberto Negri (Spazio Tesla) - San Giorgio P.no
46. Edoardo Micconi – Ponte dell’Olio
47. Gian Maria Micconi – Ponte dell’Olio
48. Marco Micconi – Ponte dell’Olio
49. Daniele Dosi – Fiorenzuola d’Arda
50. Daria Calza – Pontenure
51. Sara Dallabora – Pontenure
52. Maria Gozzi – Fiorenzuola d’Arda
53. Giliola Assalì – Fiorenzuola d’Arda
54. Millul Giorgio – Fiorenzuola d’Arda
55. Piero Bonomi – Fiorenzuola d’Arda
56. Maurizio Cabrini – Pontenure
57. Filippo Sivelli – Pontenure
58. Giorgio Adorni – Castel San Giovanni
59. Emilietta Bezzi – Castel San Giovanni
60. Giordana Ferrari – Pontenure
61. Giuseppe Isaia – Pontenure
62. Enzo Dotti – Pontenure
63. Elisabetta Bolsi – Pontenure
64. Maria Cristina Paratici – Pontenure
65. Consuelo Simoncelli – Pontenure
66. Sara Figlios – Pontenure
67. Giovanni Simoncelli – Pontenure
68. Vittorio Savini – Pontenure
69. Basilio Riga – Pontenure
70. Giuseppe Rai – Gossolengo
71. Cordani Isabella – Rivergaro
72. Bongiorni Fabrizio – Rivergaro
73. Anna Scarsella – Vigolzone
74. Mariagrazia Cristalli – Gossolengo
75. Simona Savoia – Piacenza
76. Tiziana Ferrari – Piacenza
77. Adriano Migliorini – Podenzano
78. Giovanna Colombi – Podenzano
79. Angelo Battaglia – Rivergaro
80. Tiziana Vigevani – Rivergaro
81. Paolo Bersani – Rottofreno
82. Marco Tamborlani – Gossolengo
83. Fiorella Savi – Piacenza
84. Vittorio Vezzulli – Piacenza
85. Anna Maria Solari – Piacenza
86. Lucia Chiappino – Ponte dell’Olio
87. Daniel Bozzarelli – Gropparello
88. Marco Natali – Piacenza
89. Giuliana Cassizzi – Rivergaro
90. Monica Mezzadri – Rivergaro
91. Michele Sartori – Piacenza
92. Lorenzo Montini – Caselle Landi
93. Walter Vioni – Castell’Arquato
94. Marzia Vallisa – Castell’Arquato
95. Dott. Giuseppe Marchetti, Geologo – Travo
96. Legambiente Piacenza, Circolo Emilio Politi
97. Comitato No Tube Piacenza
98. Gruppo Acquisto Popolare Piacenza e Provincia (GAP)
99. Riconquistiamo Tutto – Area Congressuale CGIL Piacenza
100. Comitato Tutela Fiumi di Biella
101. Coordinamento Nazionale Tutela Fiumi FreeRivers Italia
102. Comitato AVB