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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Nuovo Psr, Guidi: «Utilizziamolo bene per un'agricoltura competitiva»

Simona Caselli: «Si tratta di un Psr complesso che va adattato ad un’agricoltura molto diversificata come quella dei territori di Parma e Piacenza, basati su una produzione variegata ed articolata dove prevalgono produzioni Dop ed Igp»

«Il nuovo Psr? E’ l’ultima occasione - afferma Mario Guidi - per progettare un’agricoltura competitiva, con aziende moderne ed aggregate in grado di competere sui mercati europei ed internazionali. Dopo il 2020 non siamo in grado di ipotizzare quale sarà l’orientamento dell’Europa verso il comparto, sovente erroneamente dipinto come freno. Dunque questa è un’opportunità straordinaria. Già ci sono stati segnali positivi verso l’innovazione, ma occorre fare di più».

Così il presidente nazionale di Confagricoltura ha sintetizzato il significato del convegno "Piano di Sviluppo rurale: progettiamo la competitività" organizzato dalle sedi territoriali di Confagricoltura di Piacenza e di Parma, che si è svolto mercoledì primo aprile presso il teatro Giuseppe Verdi di Busseto.

«Si tratta - ha spiegato l’assessore all’Agricoltura della Regione Emilia-Romagna, Simona Caselli - di un Psr complesso che va adattato ad un’agricoltura molto diversificata come quella dei territori di Parma e Piacenza, basati su una produzione variegata ed articolata dove prevalgono produzioni Dop ed Igp, per cui tutte e sei le priorità vanno adeguatamente sfruttate, soprattutto quelle adatte a produzioni di qualità. Tra i punti innovativi e qualificanti le norme per gli interenti peri trasferimenti di conoscenze, le misure agro-ambientali e climatologiche, quelle per i giovani, la montagna e per la promozione del territorio. Le idee ci sono, vanno concretizzate in modo adeguato».

Il saluto del presidente di Confagricoltura Piacenza Enrico Chiesa ha specificato: «Siamo stati la provincia che meglio ha saputo sfruttare le opportunità del precedente Psr ed ora per i progetti di filiera auspichiamo una pianificazione rivolta alle imprese. Chiediamo la possibilità di un diverso utilizzo della scienza e della genomica ed un sempre più deciso decentramento». Il presidente di Parma Monica Venturini ha affermato: «Il settore lattiero-caseario in particolare ha bisogno di aggregazioni dell’offerta. Lavoriamo tutti insieme per fornire sempre migliori servizi ai soci». E' poi intervnuto il presidente regionale Guglielmo Garagnani, ormai in scadenza di mandato): «Sul nuovo Psr (un miliardo e 190 milioni circa di Euro) si gioca la credibilità di un territorio. Bisogna puntare sempre più sulla competitività, senza derive ambientaliste ed è necessario approvare i bandi il prima possibile».

Il direttore generale del Servizio Agricoltura, Valtiero Mazzotti ha tracciato un articolato intervento teso ad evidenziare alcune delle peculiarità del nuovo Psr:

«La Regione Emilia-Romagna ha approvato il nuovo programma con una dotazione di un miliardo e 190 milioni di euro per il sostegno e la promozione delle attività agricole nel periodo 2014-2020. Le risorse a disposizione provengono dal Feasr, il fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (513 milioni di euro, 29 milioni in più rispetto al periodo 2007-2013), da fondi nazionali (474 milioni di euro, con un aumento di 6 milioni rispetto al settennato precedente) e regionali (203 milioni di euro, con un aumento di 97 milioni di euro rispetto alla programmazione 2007-2013).

Tra le priorità del piano figurano: competitività delle imprese, giovani e lavoro, innovazione, tutela ambientale, sviluppo dei territori di montagna e competitività delle imprese. Alla prima priorità vanno 544,6 milioni di euro, che mobiliteranno 932 milioni di investimenti. Si tratta dello stanziamento più cospicuo previsto dal piano e secondo stime regionali sono oltre 6.500 i progetti che potranno essere cofinanziati».

Vari gli obiettivi che la regione intende centrare: aumentare e stabilizzare la redditività delle imprese agricole, ammodernare i processi produttivi, sostenere le produzioni di qualità e diversificare l’attività agricola. Corsia privilegiata per le reti di imprese "dalla terra alla tavola" e alle diverse forme di agricoltura organizzata, con l'intento di ridurre i costi di gestione e fare sistema.

Interessante anche il pacchetto di misure che la regione intende mettere a disposizione per incentivare il primo insediamento di giovani imprenditori agricoli e forestali: per chi avvierà una nuova impresa, un premio per il primo insediamento compreso tra i 40 mila e i 70 mila euro, in base al valore del progetto aziendale. Prevista inoltre una corsia preferenziale per gli under 40, cui sarà accordata priorità nell'accesso alle diverse misure del nuovo psr.

Innovazione: per sostenere l’innovazione e la conoscenza in agricoltura la regione pianifica azioni volte a stimolare il trasferimento tecnologico, lo sviluppo di processi produttivi più rispettosi dell’ambiente e attività di formazione e consulenza. 

Tutela ambientale e produzioni biologiche: ridurre l’impatto delle attività agricole, sostenere la produzione biologica e integrata, tutelare gli habitat naturali, la biodiversità, il paesaggio e migliorare la fertilità dei suoli, contrastando l’erosione di terreno agricolo. Fra le azioni previste per centrare tali obiettivi, ci sono incentivi ai progetti in grado di ridurre le emissioni inquinanti e razionalizzare il consumo energetico e idrico. 

La montagna: secondo le stime fornite dalla Regione, in 10 anni, tra il 2000 e il 2010, la superficie agricola in montagna è diminuita del 21%. Per contrastare tale abbandono e il dissesto idrogeologico, il piano per i prossimi 7 anni riconosce alle aree appenniniche una priorità trasversale in varie misure del psr e condizioni particolari di accesso ai fondi. inoltre, i territori collinari e montani potranno contare su un aumento delle risorse dedicate alle indennità compensative.

Conferenza Psr 2-2

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