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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Onav Piacenza: in arrivo un autunno davvero "frizzante"

Appena trascorso Ferragosto, la sezione ONAV (Organizzazione nazionale assaggiatori vini) di Piacenza si prepara a ripartire con nuovi appuntamenti di cultura enologica: il 17 ottobre prenderà il via, presso la Cattolica di Piacenza, il corso per diventare assaggiatore di vino. Abbinato alla prima serata, si svolgerà una “verticale” di un vino piacentino. In Ottobre una serata dedicata al Cannonau, condotta dal delegato ONAV dell’Ogliastra

Appena trascorso Ferragosto, la sezione ONAV (Organizzazione nazionale assaggiatori vini) di Piacenza si prepara a ripartire con nuovi appuntamenti di cultura enologica. Nei mesi estivi l’organizzazione ha proposto un breve ciclo di lezioni per illustrare due casi di zone italiane nelle quali la viticoltura è da considerare emergente, mentre nella nostra provincia è stata effettuata una visita in cantina per conoscere alcune particolari tipologie di bonarda. I primi due incontri si sono svolti presso la sala convegni della Residenza Aurelia Gasparini dell’Università Cattolica cui hanno preso parte oltre una trentina tra assaggiatori Onav ed appassionati.

Il Primo appuntamento con la  “Viticoltura emergente d’Italia”è stato dedicato all’azienda Rascioni e Cecconello di Fonteblanda (GR). I vini di Maremma fino a 15-20 anni fa erano praticamente sconosciuti mentre oggi la “Maremma shire” si è presentata con un intero padiglione al Vinitaly 2013 ed alcuni dei suoi vini sono divenuti tra i più rinomati d’Italia, basta ricordare il Morellino di Scansano o l’ultrablasonatoSassicaia.

L’incontro è stato condotto Paolo Papini, marito della proprietaria, che in azienda si occupa degli aspetti agronomici e dal giornalista enogastronomo Renato Rovetta.  L’azienda che per sua scelta non produce vini DOC, ma solamente IGT, si è specializzata nella valorizzazione del ciliegiolo, un vitigno autoctono caratterizzato da un acino grosso come una ciliegia, e che, a detta del produttore, è di difficile coltivazione. La degustazione è cominciata con il Vermentino “Osa”, un vitigno tipicamente sardo, ma che in Italia è diffuso lungo le coste tirreniche. Nel vino degustato era presente anche un 5% di Sauvignon ed un 10% di Viogner che hanno conferito una maggiore complessita. Rispetto al prodotto sardo, questo vermentino è caratterizzato da un minor corpo, ma questa carenza è più che compensata dai tanti profumi floreali che sprigiona.

Il secondo vino assaggiato è stato dedicato al “Maremmino” un uvaggio di sangiovese e ciliegiolo, un vino per pasteggiare, da bere quotidianamente, che si presenta fresco e morbido. Dominano i frutti rossi ed il tannino che risulta inaspettatamente morbido e piacevole. Il terzo vino è stato il Rotulaia, un ciliegiolo 100% vinificato in tini di cemento. In chiusura una “verticale”(basata cioè su dioverse annate)  di Poggio Ciliego, dal 2008 al 2004. Tutti i vini erano straordinariamente equilibrati, con aromi complessi. In base all’anno dominano la frutta o le spezie. Con l’invecchiamento inoltre emergono aromi balsamici. 

Il secondo appuntamento con la “Viticoltura emergente d’Italia” è stato riservato alla azienda LesCrêtes di Villetos in Valle d’Aosta, tra le realtà di maggiore risalto nella viticoltura montana della nostra penisola. Fondata da Costantino Charrére nel 1989 - ed ora gestita insieme alla moglie e alle due figlie-, produce oltre 200 mila bottiglie all’anno, la più grande azienda privata a livello regionale. Tra le caratteristiche peculiari emerge uno spiccato orientamento verso la sostenibilità ambientale che si caratterizza nella coltivazione di vitigni autoctoni come il Petit Rouge, Fumin, PetiteArvine, e la ricerca tecnologica come l’uso del tappo a vite per preservare meglio l’integrità dei vini.

Il relatore della serata, presentato dal referente Onav di Piacenza Matteo Balderacchi,  è stato Costantino Charrére - fondatore della tenuta LesCrêtes edex presidente della Federazione dei Vignaioli Indipendenti (FIVI) – che ha condotto, in un entusiasmante viaggio, alla scoperta della Valle d’Aosta e dei vini figli di questo territorio.

La serata è stata inaugurata con uno Chardonnay Valle D’Aosta 2012, con note terpeniche che richiamano la Borgogna, un’esplosione di freschezza tipica di questo vitigno, colore giallo paglierino tenue; in bocca l’attacco è acido-minerale, coerente con il terroir di appartenenza. In poche parole un vino che ricorda la montagna.

Il secondo vino è stato il Petite Arvine VdA 2012, varietà autoctona che esprime energia; il colore è più tenue rispetto allo Chardonnay, i profumi sono vicini all’agrumato; al palato si colgono note floreali. In cucina si abbina con piatti di pesce e carne bianca.

Si è passati poi ad uno Chardonnay Cuvée BoisVdA 2010, un vino che – come ha rilevato Costantino – si avvicina alla filosofia produttiva della Borgogna. La fermentazione, sia primaria che secondaria, avviene in botte di legno che caratterizza il sapore con i tannini di legno nobile. Il colore è un giallo paglierino carico brillante e profumi di frutta e spezie. Con l’annata 2009 gli sono stati assegnati i tre bicchieri del Gambero Rosso e ottenuto il punteggio di 93/100 sulla prestigiosa rivista americana Wine Spectator. 

Si è poi passati a degustare i rossi, iniziando con il TorreteVdA 2012, vino da tutto pasto, ottenuto dalla varietà autoctona Petit Rouge. Colore rubino carico, profumi che riportano alla croccantezza dell’acino d’uva, in bocca delicato con sottile vena acidula. Sempre rimanendo in tema di gran vini, Costantino ha proposto il Syrah VdA Coteau La Tour 2010, maturato per 10 mesi in barrique, che manifesta in bocca tutta la sua eleganza. Il colore rosso rubino, i profumi speziati e la struttura armonica, ne caratterizzano la piacevolezza di beva.

Il sesto vino è stato il FuminVdA 2009, uno dei gioielli della famiglia Charrére che esprime non solo le qualità della varietà ancestrale, ma anche tutta la biodiversità del territorio. Grazie all’affinamento di 12 mesi in barrique questo prodotto è caratterizzato da una straordinaria capacità di invecchiamento.

La serata si è conclusa con il LesAbeilles, un Moscato Passito VdA 2009, dal colore giallo dorato, al naso intenso, ma con un giusto equilibrio tra fruttato e floreale; anche al palato si contraddistingue per essere gradevolmente bilanciato tra acido/dolce. Si abbina ai grandi formaggi erborinati come lo Stilton e il Roquefort.

La visita in cantina che ha permesso invece  di scoprire la “bonarda piacentina” vinificata allo stesso modo in cui si prepara l’amarone, è avvenuta presso l’azienda La Tollara di Cortina di Alseno

L’agronomo Roberto Miravalle ha guidato la visita in cantina spiegando che l’uva da cui si produce il vino piacentino è la “croatina” ed è tipica dell’piacentino e dell’Oltrepò. Per  capire la “tradizione”, si è cominciato a degustare un gutturnio doc, il nostro vino rosso più caratteristico che viene prodotto con uvaggio contenente il 40% di croatina. Successivamente si è passati ad una verticale di 4 anni di “Il Giorgione” un vino di un colore cupo ed intenso, caratteristica che solo la croatina e poche altre uve sanno esprimere.

Il vino ha aromi di frutta che con l’invecchiamento diventano accompagnati da odori più speziati e balsamici. Il tannino che nella bonarda è sempre predominante, qui viene mascherato dall’alcol e da quel poco di zucchero rimasto nel vino. La chiusura della serata è stata contraddistinta da una mini-verticale di 3 anni di “Fra’Diavolo”, un passito prodotto da croatina stramatura. Il vino si presenta potente ed abbastanza armonico. Le annate più recenti erano più dolci, tuttavia nessun vino è risultato stucchevole per l’eccesso di zucchero.

L’autunno di ONAV prevede un’agenda già fitta di appuntamenti aperti anche ai non iscritti: in settembre si cercherà di capire gli esiti della vendemmia: visita e relativa cena in 3 aziende piacentine: La Celata di Ginetto Molinelli di Ziano, Romagnoli di Villò e la Cascinotta di Rizzolo di San Giorgio in compagnia degli amici del Giardino del Riesling. Il 17 ottobre prenderà il via, presso la Cattolica di Piacenza, il corso per diventare assaggiatore di vino. Abbinato alla prima serata, si svolgerà una “verticale” di un vino piacentino. In Ottobre una serata dedicata al Cannonau, condotta dal delegato ONAV dell’Ogliastra. 

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