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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Pagamenti diretti 2015: «Sull’inverdimento è necessaria tolleranza»

Il presidente di Confagricoltura Enrico Chiesa: «L’incertezza su alcuni aspetti e le difficoltà delle nuove norme possono originare errori»

“Chiediamo che nel primo anno di applicazione della riforma della Pac non vi siano riduzioni ai pagamenti dell'inverdimento laddove gli errori sono correlati a orientamenti ritardati o retrospettivi forniti dalle autorità competenti”. Questo l’appello del presidente di Confagricoltura Piacenza, Enrico Chiesa che spiega: “gli agricoltori nell'attuare la nuova PAC si stanno confrontando con alcune lacune della normativa e con la mancanza di chiarezza. Ciò riguarda, in particolare, l'inverdimento. Le informazioni trasmesse ai produttori sonorisultate incomplete e talvolta discordanti, oltre che essere giunte in ritardo.  Ad esempio – prosegue Chiesa - le decisioni nazionali sui pagamenti diretti sono appena state finalizzate ma, nel caso dei programmi di sviluppo rurale e delle misure equivalenti all'inverdimento, questi sono ancora in discussione in seno alla Commissione europea. Ciò malgrado, gli agricoltori hanno dovuto prendere le loro decisioni relative alla produzione, preparare il terreno e piantare le sementi per la prossima stagione, già dallo lo scorso autunno”.  Su sollecitazione, in particolare di Confagricoltura, il Copa-Cogeca ha recentemente inviato una lettera al Commissario UE per l'agricoltura e lo sviluppo rurale, Phil Hogan chiedendo che, almeno nel primo anno di applicazione della riforma, non ci siano riduzioni ai pagamenti diretti.

“Molti quesiti sulle norme di base rimangono senza risposta da parte della Commissione e delle amministrazioni nazionali – rimarca Chiesa - infine, a volte, le norme di attuazione sono cambiate, come nel caso delle colture intercalari che possono essere riconosciute come zone di interesse ecologico”. L’Associazione degli imprenditori agricoli esprime apprezzamento, unitamente a quanto sottolineato dal Copa-Cogeca, per l’impegno del Commissario che ha avviato un programma di lavoro per il 2015 avente come priorità la semplificazione delle norme per gli agricoltori. “Rendere la legislazione più comprensibile per coloro che la devono applicare – rimarca Chiesa -  può migliorare il rispetto della medesima”.  La burocrazia toglie tempo dall'attività principale degli agricoltori e influenza le loro decisioni commerciali. “Se dobbiamo rendere il settore agricolo europeo più competitivo e sostenibile – prosegue Chiesa - ridurre gli oneri amministrativi risulta un elemento essenziale. Di conseguenza, attendiamo con interesse i risultati di questo esercizio di valutazione della legislazione agricola al quale intendiamo contribuire offrendo le nostre proposte. Tuttavia, applicando nel frattempo norme imprecise e incomplete, gli agricoltori si trovano a dover fronteggiare problemi urgenti con l’alto rischio di incorrere in errori non intenzionali, cosa che comporterà automaticamente un ritiro dei loro pagamenti dell'inverdimento con riduzioni sproporzionate. Considerate le circostanze eccezionali – conclude Chiesa -  auspichiamo vivamente che la Commissione europea sia più tollerante nel 2015 e che preveda la sospensione delle  riduzioni ai pagamenti dell'inverdimento laddove gli errori originano dalla mancanza di indicazioni chiare fornite a tempo debito”.

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