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Congresso a Bologna

Paola Votto eletta nella segreteria regionale di Cisl Scuola

«Un riconoscimento alla persona e all'esperienza sindacale della Cisl Scuola di Parma e Piacenza»

Paola Votto della Cisl Scuola Parma e Piacenza eletta nella segreteria regionale di Cisl Scuola. «Un riconoscimento alla persona e all'esperienza sindacale» maturata nella sezione locale di Cisl, sottolinea la nota stampa del sindacato. Dai lavori congressuali di Bologna la segreteria regionale Cisl scuola risulta così eletta: Monica Barbolini Segretario Generale Regionale, Luca Battistelli e Paola Votto Segretari Regionali. Nel congresso approvata anche all'unanimità la mozione conclusiva «che prende in considerazione tutti i problemi che la scuola vive nel nostro territorio».

«La situazione attuale, intrisa di difficoltà, paure, disagi – si legge nella mozione - per rinascere e promuovere innovazione deve potersi liberare dai condizionamenti che spesso la politica provoca incurante degli effetti che ne potrebbero derivare. La tensione verso una riforma che contribuisca a dare alla scuola un aspetto rinnovato ed in linea con i bisogni dei propri utenti ed operatori è cosa ben diversa dalle riforme che in questi ultimi anni si sono succedute portando confusione, crisi e malessere anziché’ benessere e motivazione al fare». «Ne è derivato – prosegue - un effetto domino rispetto al quale alcuni dei tasselli su cui poggiava la qualità della nostra scuola sono stati abbattuti e demoliti nella loro essenza. Per contro, le difficoltà si sono tradotte in stimoli, sfide verso un futuro che sembrava e sembra essere ancora piuttosto incerto. La convinzione, si potrebbe dire la forza che da sempre sostiene le azioni di Cisl Scuola, ha sollecitato la presa in carico di alcuni aspetti fondamentali per la costruzione di una scuola di qualità e di sostanza. Stati posti in evidenza: il valore dell’inclusione, la necessità della formazione, l’importanza di una revisione del reclutamento, la valorizzazione delle varie professionalità».

«Ci si è soffermati sulla molteplicità di azioni che ogni giorno le scuole (in quanto organizzazioni complesse), devono gestire grazie all’impegno di tutto il personale (dai dirigenti ai docenti, dai direttori sga agli assistenti amministrativi e tecnici ai collaboratori scolastici). La scuola non si è risparmiata in questi tempi difficili, non ha chiuso i battenti, non si è lamentata mai, ponendo al centro il valore insostituibile della persona quale espressione di una umanità diffusa che dà senso alla realtà sociale ed economica del paese. La scuola, tuttavia, non riesce più a mantenere una visione lucida ed oggettiva del proprio ruolo e della propria funzione». «Come è stato affermato nel corso del congresso odierno, la scuola nel riconoscere i propri doveri formativi utili per il riconoscimento e l’affermazione delle professionalità in essa operanti, nel confermare il proprio impegno e la propria disponibilità ad agire in nome di un miglioramento continuo, chiede alla società ed in modo più specifico a coloro cui è affidata la governance del paese di sostenerla attraverso l’adozione di scelte che consentano la sussistenza e la qualificazione delle diverse professionalità.

«Cisl scuola si riconosce in questa posizione e conferma la propria adesione ed il proprio sostegno nella ricerca di soluzioni a questo problema. Cisl scuola, come sempre, è disposta a “metterci la faccia”, non teme il confronto, promuove la partecipazione, sostiene i propri iscritti affinché’ si rendano tramite di uno stile di vita e di lavoro. Cisl scuola affronta quotidianamente gli ostacoli, risponde alle criticità con l’invito ad un “supplemento di riflessione” affinché chiunque possa aderire e contribuire alla realizzazione della scuola che vuole tenendo conto di quello che la scuola è già e di quello che la scuola ha già». «In sintesi - conclude la mozione - Cisl scuola nel ribadire e confermare la propria adesione al più ampio progetto educativo chiede coerenza e partecipazione, concertazione e corresponsabilità a tutte le componenti socio economiche del paese perché è certa che solo un’azione al plurale può fare la differenza nel processo di cambiamento e rinnovamento di un intero paese».

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