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Economia

Parietti (Commercianti) a Trespidi: "Troppe 700 sagre paesane"

Parietti, presidente dell'Unione commercianti, scrive al presidente della Provincia Trespidi: "Sono troppe 700 sagre paesane, occorre programmazione: più in montagna, meno in pianura". Le lamentele dei ristoratori

Con l'inizio della bella stagione la valorizzazione del territorio è certamente un imperativo a cui tutti cercano di dare attuazione ed in modo particolarmente attivo lo fanno le Pro Loco con le loro "sagre" specializzate. Però proprio su questo argomento, ovvero la miriade di "sagre di paese" organizzate dalle Pro Loco nell'arco dell'anno, ha puntato la sua attenzione il neo Presidente dell'Unione commercianti Confcommercio Imprese per l'Italia Alfredo Parietti, sollecitato dai soci ristoratori che si sentono fortemente penalizzati dal proliferare incontrollato di queste manifestazioni che durano anche settimane intere.

TROPPE 700 SAGRE - A tal fine il presidente Parietti ha inviato una lettera al presidente della Provincia Massimo Trespidi, all'assessore provinciale al Turismo Maurizio Parma ed all'Assessore provinciale al Commercio Andrea Paparo al fine di sensibilizzarli sull'argomento. Parietti sottolinea nella sua lettera che nella recente assemblea ordinaria annuale della società Piacenza Turismi s.r.l. svoltasi nel mese di aprile l'intervento dell'amministratore delegato Pierluigi Filippi evidenziava che tra i problemi in cerca di soluzione, uno riguardava l'eccessivo numero di "sagre paesane", più di settecento, che vengono organizzate dalle varie Pro Loco dei diversi comuni della nostra provincia.

CONCORRENZA SLEALE AI PICCOLO ESERCIZI - Evidenzia innanzitutto come l'importanza di alcune manifestazioni realizzate dalle Pro Loco non sia da parte dell'Unione Commercianti messa in discussione, sottolinea però che con la stagione estiva il fenomeno delle "sagre di paese", ovvero di manifestazioni della durata di una o più giornate, finiscono per trasformarsi da eventi di promozione del territorio e della sua enogastronomia ad attività di ristorazione tipica in concorrenza sleale con i soci dei pubblici esercizi. Sottolinea, inoltre, come ciò può avvenire purchè esista il benestare delle varie amministrazioni comunali che sovente aiutano, agevolano e favoriscono l'organizzazione di tali eventi.

TETTO MASSIMO PER OGNI PRO LOCO - Detto ciò, nella sua lettera Parietti chiede un intervento di programmazione e di coordinamento all'amministrazione provinciale finalizzato alla riduzione del numero di eventi e, contemporaneamente la fissazione di un tetto massimo di iniziative a capo di ciascuna Pro Loco. Considerato, inoltre, l'intento di promozione turistica, del territorio e della enogastronomia che muove le Pro Loco, propone di ipotizzare la possibilità di individuare tre fasce zonali con possibili autorizzazioni differenziate di organizzazione di eventi tra Comuni di pianura, Comuni di collina ed infine Comune di montagna. Infatti la logica potrebbe essere quella di concedere pochi eventi in pianura, qualcosa di più in collina ed un numero congruo nelle zone di montagna per far sopravvivere i negozi ed i pubblici esercizi ancora lì operanti.

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