Patto di stabilità: un danno per i Comuni
Un patto di stabilità da rivedere, per la parlamentare del PD Paola De Micheli. La rappresentate del direttivo piacentino del Partito democratico, a Montecitorio, ha dichiarato: “la circolare castiga i Comuni ed il tessuto produttivo del territorio ed è molto grave che il Governo non intenda muovere un dito”
La rappresentate del PD piacentino, l'on Paola De Micheli, a Montecitorio, ha puntato il dito contro il patto di stabilità, difendendo i comuni italiani e rimarcando come sia “grave che il Governo non intenda muovere un dito”.
Per il Governo, la circolare (Circolare n. 2 del 27 gennaio 2009, ndr), non può essere toccata, perché tiene conto delle esigenze generali della Finanza Pubblica. Per la De Micheli, invece, “le richieste del PD intendono favorire i Comuni ed anche le piccole e medie imprese che saranno fortemente colpite, visto che non potranno sostenere nuovi investimenti per il futuro e si vedranno bloccare i pagamenti del passato”.
Un patto di stabilità che è assolutamente da rivedere anche per Confindustria. Per Emma Marcegaglia, infatti, non può fermarsi a quota 4.5 miliardi il limite degli investimenti da parte dei Comuni. Gli Enti Locali, ha sostenuto il presidente della Confederazione, devono poter fare, all'occorrenza, investimenti aggiuntivi.
Comuni penalizzati dal patto di stabilità |
Per il Governo, la circolare (Circolare n. 2 del 27 gennaio 2009, ndr), non può essere toccata, perché tiene conto delle esigenze generali della Finanza Pubblica. Per la De Micheli, invece, “le richieste del PD intendono favorire i Comuni ed anche le piccole e medie imprese che saranno fortemente colpite, visto che non potranno sostenere nuovi investimenti per il futuro e si vedranno bloccare i pagamenti del passato”.
Un patto di stabilità che è assolutamente da rivedere anche per Confindustria. Per Emma Marcegaglia, infatti, non può fermarsi a quota 4.5 miliardi il limite degli investimenti da parte dei Comuni. Gli Enti Locali, ha sostenuto il presidente della Confederazione, devono poter fare, all'occorrenza, investimenti aggiuntivi.