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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Per fronteggiare i danni del maltempo resta fondamentale il ruolo di Condifesa

Intervista con il neo-direttore Stefano Cavanna alla guida di un Consorzio profondamente rinnovato

Sono stati numerosi i danni subiti dagli agricoltori piacentini a causa delle avversità del maltempo, in un’estate caratterizzata da tempo instabile e tipicamente autunnale, con abbondanti precipitazioni per gran parte di giugno e luglio.

Al di là dell’indiscussa professionalità dei nostri produttori che ha consentito di limitare i danni, ma con costi sempre più elevati per la necessario difesa fitosanitaria, resta fondamentale, per la tutela del loro reddito anche le polizze assicurative, soprattutto quelle “multi rischio” stipulate con le compagnie tramite il Consorzio di Difesa delle Produzioni Agricole Intensive di Piacenza di Piacenza, organismo che da pochi mesi ha nominato un nuovo giovane direttore, Stefano Cavanna, e che qualche mese prima si è dato un nuovo Consiglio di amministrazione sempre con il fine  di difendere gli interessi degli imprenditori agricoli assistendoli nella prevenzione e nella gestione dei rischi. Questo in un anno particolarmente importante che- ci ha precisato Cavanna- è stato caratterizzato da un valore assicurato che ha superato oltre cento milioni di Euro e 7 milioni di valore dei premi che, com’è noto, viene anticipato dal Consorzio che ha inoltre l’essenziale compito di contrattarne i termini con le compagnie assicuratrici.

Dopo la prima riunione, il consiglio di amministrazione aveva eletto tra i suoi componenti come presidente Gianmaria Sfolcini, vicepresidenti Arata Daniele e Fumi Susanna e nominato Stefano Cavanna come nuovo direttore. Sfolcini si era detto orgoglioso di questo importante incarico ed aveva ribadito le priorità cui ottemperare, ovvero l’ottimizzazione delle attività del consorzio nei confronti dei suoi associati, al fine di negoziare coperture assicurative con condizioni economiche vantaggiose e fornendo assistenza e supporto nella valutazione e rilevazione dei danni, nonchè una maggior condivisione del ruolo dell’ente come istituzione fondamentale per la stabilizzazione del reddito delle imprese agricola.

Traguardi in parte già raggiunti se è vero che è stata ottenuta una significativa franchigia sugli eccessi idrici nel pomodoro ed il consistente aumento, 10%, del valore assicurato. “Ma dobbiamo lavorare assiduamente per farci conoscere sempre meglio, unitamente a tutti i servizi che possiamo offrire agli agricoltori piacentini.

Un primo passo nell’ottimizzazione e nel supporto decisionale delle aziende agricole è già stato fatto- come aveva ricordato il presidente- attraverso la costituzione di un nuovo servizio grazie al quale i soci potranno usufruire di uno strumento di monitoraggio meteorologico basato su perizie meteo radar molto precise, essenzaili in un anno come questo.

Infatti numerosi sono stati i danni ma il Consorzio di difesa ha monitorato con attenzione la situazione, dai cereali al pomodoro, dall’uva alle orticole. Dai rilievi effettuati dal Consorzio di Difesa di Piacenza, iniziati già da questa primavera – chiarisce il direttore Stefano Cavanna- è chiaro il quadro delle diverse colture: l’evento meteo che ha determinato maggiori danni è stato senza dubbio l’eccesso di pioggia, avversità per fortuna garantita dalla maggior parte delle polizze, che risultano ad oggi, uno dei pochi strumenti per stabilizzare il reddito delle aziende agricole messe in ginocchio da questa incredibile estate.

A subire maggiormente i danni dell’eccesso idrico, e le temperature in alcuni quasi autunnali- soggiunge il presidente Gianmaria Sfolcini-è stato pertanto il pomodoro; le precipitazioni di fine aprile ed inizio maggio hanno compromesso infatti il raccolto del precoce che, in alcuni casi, ha evidenziato una minore produzione.

Le piogge di luglio e lo squilibrio nelle temperature non hanno poi agevolato nemmeno i trapianti medi e tardivo,provocando marcescenze importanti alle bacche. Ci sono stati problemi anche per i cereali in particolare per il grano tenero e quello duro, che hanno subito l’avversità per il forte vento durante l’ultima parte della stagione primaverile, causando molti allettamenti.

Nelle zone più colpite, quelle di Gossolengo, Rottofreno e Rivergaro e alcune aree nella bassa Piacentina, il raccolto è stato compromesso per la scarsa qualità e quantità di cariossidi presenti nella spiga. In alcuni casi l’allettamento (fine aprile), ha determinato i maggiori danni  in quanto la pianta stesa a terra, non ha più alimentato  correttamente la spiga.

Per quanto riguarda l’uva, altro settore molto importante del nostro territorio, a differenza dell’annata precedente, caratterizzata da gravissimi danni da grandine specialmente nella zona della Val Tidone, quest’anno i maggiori danni sono da imputare all’eccesso idrico a ai continui sbalzi di temperatura che hanno favorito la condizione ideale per lo sviluppo di alcune malattie fungine quali la botritis e la  peronospora,  nonostante i tempestivi trattamenti effettuati dagli imprenditori.

Anche la grandine non si è fatta mancare soprattutto nei mesi di giugno nella zona di Rivergaro e nel mese di luglio in quella di Caorso, Roncarolo e Fossadello: ha colpito orticole, meloni e angurie ed in parte anche il mais.

Super lavoro dunque per il Condifesa, che attraverso un costante monitoraggio della rete agrometeo, ha messo a disposizione molti dati alle compagnie assicurative, al fine  di poter certificare gli eventi denunciati dai propri associati. Del resto anche la nuova Pac incentiva queste forme assicurative con significativi stanziamenti a tutela del reddito degli agricoltori e dunque il ruolo di Condifesa è destinato ad aumentare sempre di più nel tempo.

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