«Per superare le crisi investire di più nei processi educativi e formativi»
Lo ha sostenuto il professore Guido Merzoni intervenendo al ciclo di conferenze proposto dal professore Paolo Rizzi nell'ambito del corso di Politica economica della Facoltà di Economia e Giurisprudenza della Cattolica di Piacenza
«Siamo in un’epoca di trasformazioni radicali ed è difficile orientarsi. In ogni modo per vincere le sfide è necessario investire maggiormente nei processi educativi e formativi, sia nel blocco scientifico-tecnologico, ma anche in quello umanistico e nelle scienze sociali che consentono una diversa capacità di comprendere i mutamenti. In questa promozione in Italia siamo inferiori al resto d’Europa, serve altresì una riorganizzazione nei diversi livelli di governo e nelle competenze». Sono queste, a parere di Guido Merzoni, ordinario di Economia politica alla fcoltà di Scienze politiche dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, le sfide da superare per affrontare il futuro prossimo del nostro paese. Lo ha sostenuto intervenendo al ciclo di conferenze proposto dal professore Paolo Rizzi nell'ambito del corso di Politica economica della Facoltà di Economia e Giurisprudenza della Cattolica di Piacenza. «C’è sconcerto - ha precisato - perché stiamo vivendo cambiamenti radicali, pressappoco gli stessi che si sono vissuti alla vigilia e durante la rivoluzione industriale. Ciò che caratterizza questo cambiamento è la disuguaglianza crescente, con redditi globali in aumento ma una decisa forbice tra pochissimi che guadagnano molti e gli altri, soprattutto in Cina, parte in Europa. Si assiste ad un’evoluzione per aperture finanziarie e per spese di ricerca e sviluppo e questo favorisce una polarizzazione dei soggetti con posizione di mercato dominante». Una concentrazione favorita anche da accoppiamenti selettivi, ovvero matrimoni tra persone con analogie finanziarie e culturali, internet avvantaggia le conoscenze, ma anche il reddito dei genitori sembra accentuare la possibilità di rimanere al medesimo livello per i figli. Attualmente le differenze salariali non sono sufficientemente spiegate dalla differente abilità, quello che viene definito anche effetto superstar, emblematico nello sport, nel cinema e nel management. «C’è una crisi - ha detto - dei sistemi politici di democrazia rappresentativa ed i governi perdono sempre più la capacità di orientare i processi economici. Vengono meno le strutture ed i legami sociali che fanno funzionare i sistemi economici, sociali e politici; la società è sempre più atomizzata, c’è crisi di fiducia, reputazione e manca un coordinamento. Dunque maggiori investimenti sono essenziali».