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Economia

Mezzi pesanti e trasporto merci, «Da sfruttare la conca di Isola Serafini»

Bassanetti: «Limitati i collegamenti stradali per i mezzi pesanti con la Lombardia, occorre puntare su ferrovie e fiume». Cogni: «Tangenziale da completare, ma non rinunciamo al progetto della mediana tra Fiorenzuola e Castelsangiovanni»

Una delle battaglie storiche di Confindustria Piacenza è quella che riguarda il traffico pesante in arrivo (o in uscita) nel nostrClaudio Bassanetti-6o territorio dalla Lombardia. «Ora il ponte di Pievetta a Castelsangiovanni – ricorda Claudio Bassanetti, vicepresidente dell’associazione – è stato finalmente sistemato. Rimane però l’unico ponte non autostradale che ci consente di spostare i mezzi più pesanti verso la Lombardia (visto il divieto su quello di Piacenza e le restrizioni a Castelvetro, nda). Se per qualsiasi motivo dovesse chiudere l’autostrada – fa notare Bassanetti - la città, che ha una vocazione logistica, rimane senza un collegamento diretto». Bassanetti nel suo intervento non ha tirato fuori il “totem” di un nuovo ponte sul Po, sempre d’attualità, ma su cui sono rimasti in pochi a credere.

Il vicepresidente, durante un incontro dell’associazione, ha però sottolineato l’importanza di potenziare il trasporto ferroviario di merci («è sempre più economico rispetto a quello su gomma, anche per brevissimi tratti»). Ma anche di recuperare quello fluviale. «Isola Serafini è costata tanti soldi alla Regione – è la riflessione di Bassanetti -. La conca, dico io, utilizziamola, se l’hanno fatta. Creiamo infrastrutture a monte per un suo utilizzo». L’imprenditore ha citato due esempi vicini. «L’interporto di Cremona non funziona, perché non è ben collegato ad autostrada e scalo ferroviario. Ma quelAntonio Cogni-2lo di Mantova è un ottimo esempio. Pensiamoci, può essere un’alternativa per il trasporto di merci».

Un appunto, in merito al tema dei trasporti, arriva da un altro dei “vice” presidenti di Confindustria, l’imprenditore edile Antonio Cogni. «La sistemazione della tangenziale Sud con il collegamento al casello di Rottofreno – ha osservato - nel Prit (piano regionale integrato dei trasporti) non deve essere alternativa alla “strada mediana”». La mediana è quell’arteria che vorrebbe tagliare le vallate piacentine – in pianura – per collegare direttamente Fiorenzuola a Rottofreno e Castelsangiovanni (alleggerendo la via Emilia). «Non ci sta bene se la Regione ci chiede di scegliere tra l’una o l’altra. La tangenziale deve essere completata e collegarsi a tutte le provinciali e al tempo stesso si deve fare la mediana».

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