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Piacenza, esami abilitazioni venatorie nel 2018?

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di IlPiacenza

Il giorno 21-12-2017 alle ore 16:30 lo STACP di Piacenza ha convocato una riunione di tutte le Associazioni Venatorie presenti in provincia di Piacenza (associazioni venatorie ex art.34 comma 5 Legge 157/1992 ), ai fini di concordare la programmazione degli esami per l’abilitazione delle figure per la gestione faunistico-venatoria degli Ungulati (art. 56 L.R. 8/1994) per l’anno 2018, presso la Sala Garibaldi del Palazzo della provincia di Piacenza. Si precisa che alla riunione era presente il Dott. Enrico MERLI in qualità di rappresentante del servizio, il Sig. Massimiliano SCHENARDI Presidente comunale dell’ENALCACCIA, il Sig. Samuele CARENZI Presidente provinciale dell’URCA e il Sig. Franco MAZZA Presidente provinciale di ANUU, inoltre erano presenti la Sig.ra Giorgia PICCOLI Segretaria dell’ENALCACCIA e il responsabile URCA Val Trebbia. Il Dott. Enrico MERLI, esponeva ai presenti che lo STACP di Piacenza, a causa dei notevoli carichi di lavoro e per carenza di personale, nel corso dell’anno 2018 poteva garantire solamente due sessioni d’esame per l’abilitazione venatoria e una sessione d’esame per l’abilitazione alla caccia collettiva al cinghiale. I rappresentati delle Associazioni presenti dopo aver ascoltato il Dott. Enrico MERLI, rappresentavano le esigenze delle proprie associazioni (richieste manifestate dagli iscritti) che erano, oltre ai corsi prospettati dallo STACP, quelle di effettuare anche i corsi di preparazione all’esame di: Selecontrollore, Capo Squadra per la caccia al cinghiale, Conduttore cane Limiere, Conduttore cane da Traccia, Cacciatore abilitato al prelievo del Cervo, Coadiutore per il controllo dei cinghiali e dei predatori. Inoltre i rappresentanti delle Associazioni presenti, viste le difficoltà manifestate dallo stesso STACP, manifestavano la loro disponibilità a collaborare nell’organizzazione degli esami, convocando direttamente gli aspiranti dopo che lo STACP aveva stabilito le date e i turni, inviando proprio personale presso la sede d’esame per servizio d’ordine e l’identificazione degli aspiranti, cose fra l’altro già fatte anche in precedenza dalle Associazioni. Inoltre l’ANUU si rendeva disponibile ad inviare una persona esperta in informatica per redigere eventuali lettere, compreso il verbale d’esame e gli attestati dei frequentatori che supereranno la prova d’esame. Il Dott. Enrico MERLI, dopo aver ascoltato le richieste delle Associazioni presenti, ribadiva che, per causa del notevole carico di lavoro e per carenze di risorse umane, la Regione Emilia-Romagna STACP di Piacenza non era in grado di garantire le sessioni d’esame, che i corsi sarebbero stati autorizzati, ma i candidati potevano andare ad effettuare gli esami presso gli altri STACP della Regione Emilia-Romagna, che avevano programmato le sessioni d’esame per le abilitazioni di interesse. A nostro avviso questa proposta “in primis” penalizza gli agricoltori, i cinghiali e i cervidi sono in continuo aumento, i media locali ultimamente non hanno fatto altro che parlare dei danni alle coltivazioni agricole (vedasi quotidiano “Libertà” del 27-12-2017 a pagina 16, articolo dal titolo: “Cinghiali e caprioli in un azienda danni per 100mila euro”) e incidenti automobilistici da collisione con fauna selvatica (in provincia di Piacenza oltre 100 casi all’anno), che in un caso è costato la vita ad un piacentino (vedasi incidente avvenuto in località Moretta di Borgonovo, costato la vita al Sig. Sergio Droghi di 75 anni di Ziano). Gli agricoltori ormai sono esasperati perché annualmente i danni sono in aumento esponenziale, soprattutto con riferimento alle coltivazioni di pregio, con un notevole esborso di denaro pubblico e dei cacciatori. I risarcimenti relativi al 2016 ammontano a 2 milioni di euro, dei quali 1,4 pagati dall’ente pubblico e 600mila euro dagli Ambiti territoriali di Caccia. Inoltre non riteniamo che sia neanche corretto che un cacciatore che abiti, ad esempio, ad Ottone, sia costretto ad andare ad effettuare un esame per la caccia a Ravenna percorrendo circa 300 Km e sopportando 4 ore di viaggio (parliamo di sola andata, senza considerare il ritorno). Nel caso in cui un cacciatore, residente in provincia di Piacenza, avesse la brillante idea di andare ad effettuare i corsi e sostenere i vari esami di abilitazione venatoria in una provincia extra regionale, magari perché più vicina, ad esempio Pavia, Lodi, Milano, Cremona e Brescia e così via, sappia che non è detto che lo STACP di Piacenza gli rilasci in seguito l’equipollenza del titolo, perché dopo aver verificato la corrispondenza con i contenuti dei percorsi didattici specifici, può ritenere che l’abilitazione acquisita non sia valida. Oltretutto nel territorio provinciale di Piacenza abbiamo alcuni docenti in materie faunistiche che oltre ad essere abilitati dall’ISPRA all’insegnamento di dette materie, sono stati inseriti in tutte le varie commissioni d’esame, docenti molto preparati che non hanno nulla da invidiare a quelli delle province limitrofe. I predetti in precedenza, durante le sessioni d’esame, percepivano un gettone di presenza. Quando la caccia è passata di competenza alla Regione, essi sono stati contattati ed è stato loro chiesto se fossero disponibili a fungere egualmente da esaminatori senza percepire il gettone di presenza, e questi hanno accettato. Inoltre rammentiamo che la Deliberazione della Giunta Regionale Emilia-Romagna del 23-05-2016 n° 748 ha istituito le Commissioni territoriali regionali per l’effettuazione degli esami all’esercizio venatorio e per le figure tecniche per la gestione faunistico-venatoria degli ungulati, e nell’allegato 1 di detta Delibera risultano nominati i componenti di dette Commissioni Territoriali per tutte le province della regione, compresa Piacenza. Per esercitare la caccia ai cervidi occorre l’abilitazione di selecontrollore, il prelievo del cinghiale può essere effettuato in tre forme: “braccata, girata  e selezione”, per le quali sono previste degli esami di abilitazione specifici; altrettanto accade per i piani di abbattimento dei predatori e dei cinghiali fuori dal periodo di caccia oppure nelle zone protette; I suddetti piani vengono organizzati per contenere i danni alle coltivazioni agricole oppure per ridurre le popolazioni in eccesso di determinati selvatici. Di non minore importanza è il recupero degli ungulati feriti che per poter essere effettuato necessita dell’esame di abilitazione di conduttore cane da traccia. Pertanto questa Associazione non condivide le proposte e le motivazioni addotte dello STACP di Piacenza della riunione svoltasi il 21-12-2017. Il cacciatore è l’unica specie realmente in via di estinzione, perché i giovani cacciatori piacentini a partire dal 2018 avranno delle serie difficoltà a sostenere i vari esami di abilitazione per la caccia agli ungulati e per i coadiutori per il controllo dei predatori così come prospettato dallo STACP di Piacenza nella riunione del 21-12-2017 alle Associazioni Venatorie. Quanto sopra non fa altro che penalizzare il mondo venatorio piacentino; la scomparsa dei cacciatori non sarà un beneficio, ma comporterà pessime conseguenze per l’ambiente: chi si occuperà di indennizzare i danni all’agricoltura e alla biodiversità causati dalle specie invasive e alloctone? Chi tutelerà l’incolumità delle persone da incidenti stradali e chi monitorerà possibili zoonosi trasmesse all’uomo dalla fauna selvatica? Chi fornirà a titolo gratuito ai ricercatori sul campo materiali e osservazioni sulla fauna selvatica?  Oltre a comprimere i diritti dei cacciatori con giornate di caccia fisse, riduzione degli orari, del carniere, delle specie, dei periodi consentiti, nell’anno 2018 si aggiungerà anche la difficoltà a sostenere i vari esami di abilitazione. Lasciamo ai lettori ogni pensiero e ogni commento.

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