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Economia

Piacenza si guarda allo specchio: molti incidenti stradali e sul lavoro, più inquinamento, meno laureati

I problemi del territorio emergono da una nuova analisi statistica “Bes” che ci mette in confronto con altre realtà: ottimi risultati su lavoro, turismo e sicurezza. Ma troppi morti sulle strade e sul lavoro, oltre all’inquinamento. E tra i 25-39enni molti meno laureati che altrove

Altre fotografie della realtà piacentina sono state sviluppate da due indagini. Una è la tradizionale analisi congiunturale economica (relativa al consuntivo 2018) della provincia piacentina, redatta dalla rivista “PiacenzaEconomia” (il gruppo di studio di Provincia, Università Cattolica e Camera di Commercio). L’altra, inedita, è il “Bes”, un’analisi sul “benessere eco sostenibile”, un progetto di Istat portato avanti dal Cuspi che consente alle Amministrazioni e al territorio di avere un quadro di riferimento più puntuale per le proprie politiche di sviluppo. Piacenza è una delle 30 province italiane che ha aderito a questa Paolo Rizzi e Antonio Ciciotti-2raccolta di dati – che si basa su 71 indicatori – per un’immagine economica, sociale e ambientale del territorio.

Piacenza Economia, indagine congiunturale 2018

Bes, l'analisi sul Piacentino

L’ECONOMIA

Che provincia emerge? Un territorio che presenta ottimi risultati sul fronte economico, ma alcuni problemi sul fronte della salute. A parlarne in un confronto in Provincia sono stati Antonio Colnaghi e Vittorio Silva (Provincia), il presidente provinciale Patrizia Barbieri, i docenti Paolo Rizzi e Enrico Ciciotti (Cattolica) e il presidente della Camera di Commercio Alfredo Parietti. «Nel consuntivo 2018 Piacenza presenta – ha spiegato il ricercatore Colnaghi - in molti settori dati positivi, spesso superiori alle medie regionali e nazionali: come nell’industria manifatturiera (fatturato e ordini meglio che in Emilia), esportazioni +19%, mentre la regione è a +5,7%, l’Italia al +3,1%. L’alimentare cresce del 60%, mentre risulta più fermo il settore meccanico, che ci preoccupa per la frenata che si aggiunge al calo del 2017». Cresce il turismo, +11 per cento di presenze, grazie ai visitatori stranieri. Il turismo estero si inverte rispetto agli anni precedenti.

Sulla demografia delle imprese abbiamo oltre 29mila imprese registrato, dal 2012 il numero è in calo. «Abbiamo perso qualche decimo di punto sul tasso di Piacenza Economia-4attività e di occupazione rispetto al 2017, che era record. Gli indici del mercato del lavoro si mantengono su livelli molto elevati, anche per quanto riguarda la disoccupazione. Abbiamo visto più contratti di indeterminato, ovvero di lavoro stabile, rispetto a quello determinato.  È molto positivo questo risultato. Scendono le ore di cassa integrazione: 1,4 milioni in meno di ore rispetto al 2017, un calo del 67 per cento».

SALUTE, ISTRUZIONE, SICUREZZA, SOCIALE

La speranza di vita per i maschi che vivono nel Piacentino è 80,5 anni, per le femmine di 85,1 anni, per una media di 82,8. Alto e superiore alla media nazionale anche il tasso di mortalità per tumore: 9,2 per 10mila (9 nel resto d’Italia, 8,6 nel resto dell’Emilia).

La sicurezza dei cittadini è migliore che altrove: 0,3 omicidi per 100mila abitanti (la media italiana è dello 0,6%, regionale 0,4%). Le denunce sono 354 ogni 10mila abitanti (in Italia 401, in Emilia 503).

Molto superiore al dato nazionale il tasso di mortalità per incidenti stradali per i cittadini sotto i 35 anni, che è di 1,3 per 10mila abitanti (la media nazionale 0,9; quella regionale 0,8). A Piacenza e provincia si registrano 2,6 morti ogni cento incidenti stradali (in Italia 1,9, in Emilia 2,2): 5,6 morti su 100 incidenti che coinvolgono strade extraurbane (4,6 in Italia, 4,2 in Emilia).

Negativo, rispetto alla media italiana, anche il numero di laureati piacentini tra i 25 e i 39enni (22,7 contro una media regionale di 28 e nazionale di 24). Grave anche il tasso di infortuni mortali e inabilità permanente sul lavoro: 13,8 per 10mila occupati, laddove la media nazionale è 11,9 e quella dei corregionali 15,1.

Leggermente sotto anche il dato della differenza di genere nella retribuzione media dei lavoratori dipendenti. Positivo invece i dati sul volontariato: elevato il numero delle associazioni no profit, ben settanta per 10mila abitanti, dato superiore sia a livello regionale che nazionale.

Note negative sulla qualità dell’aria. I noti superamenti dei livelli di polveri sottili in città ci portano di gran lunga sotto la media nazionale (90 sforamenti Piacenza, 40 il resto d’Italia e della regione). Meglio però sulla dispersione idrica e sulle fonti rinnovabili. Emerge anche negativamente il tasso di emigrazione sanitaria, molto alta, ma frutto anche della vicinanza con l’efficienza del sistema lombardo. Grave anche l’indice di sovraffollamento degli istituti di pena.

 

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